cap 9

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Evan marciò deciso fino al suo ufficio ,Liam esaminava i resoconti delle vendite.Non alzava gli occhi,così il cugino dovette sedergli davanti.

"Muori dalla voglia di raccontarmi qualcosa?"esclamò distratto

"Tu non hai idea.Non c'era Carol ad aspettarmi in sala riunioni,ma Scarlett"

"Sei serio?".Ogni prospettiva di continuare a lavorare era ormai svanita,assunse una posizione comoda sulla poltrona.

"Ma certo,è venuta per sedurmi e farmi tornare con lei.L'ho rifiutata..non se lo aspettava proprio" disse Evan con una punta di soddisfazione nella voce.

"Non lo so Evan,per me hai sbagliato .Scarlett non è come Carol, che quando la molli,al massimo ,va a piagnucolare da Bridgett e mette post patetici sui social."

"Cosa vuoi dire?"

"Che Scarlett ci creerà problemi,come ha sempre fatto"

Era vero:ogni volta che lui la lasciava ,lei combinava qualche casino.Ma tenere due piedi in una scarpa sarebbe stato peggio.

"Non so cosa farà e nemmeno mi interessa.Lascerò anche Carol"

Liam annuì,ben poco convinto.Per nulla al mondo sarebbe voluto essere al posto di Evan,combattuto tra due fuochi e con enormi responsabilità sulle spalle.

Il nussare alla porta interruppe i discorsi dei due cugini.

"Scommetto che è Scarlett che viene ad ucciderti"disse Liam prima di sganasciarsi dalle risante.

Evan gli lanciò un'occhiataccia,sperando che si sbagliasse.

"Avanti"l'esitazione nella sua voce era palese.

La figura della segretaria gli fece tirare un sospiro di sollievo.

"Scusate ,mi sono messa in contatto con la giornalista del Times.Ha accettato l'intervista ,ci manderà la posizione del ristorante che ha scelto...però non se ne parla di domande pre concordate,dice che non è nel suo stile."

"Questa tizia dev'essere una stronza.Com è che si chiama?"fece Evan con fare scocciato

"Angela Porter"

"Speriamo che almeno sia bella"

Nel tragitto dall'ufficio al suo appartamento,Evan ripassò mentalmente il suo guardaroba e decise cosa mettere.Avevo un piccolo dubbio  sulla camicia:avrebbe indossato la blu o la nera?solo lo specchio poteva dargli la risposta.

Mentre si dava un'ultima occhiata nello specchio e l'ascensore si apriva,sentì la voce di Carol.

"Ciao"

Non poteva essere!Due agguati in una sola giornata.TRoppo,decisamente.

"Carol,ciao......come mai sei qui?"

Carol rise e si sistemò l'ampia gonna a fiori,era esageratamente elegante per un'improvvisata.

"La tua fidanzata non può passare da te?Devo avvisare per venire qui a cena"

Lo aveva detto,la parola fatidica:fidanzata.Lei si reputava la sua fidanzata,era convinta fossero tornati insieme.Si era illusa,non aveva capito come stavano le cose o forse fingeva di non capire.Forse era arrivato il momento di parlare chiaro.Avrebbe dovuto essere brutale come lo era stato con Scarlett,o cercare un approccio più gentile?Certo ,non se la sarebbe scampata facilmente,lui doveva fare un'intervista,quel discorso doveva spettare a domani.

"Non è che devi avvisare"sorrise "Solo che non possiamo cenare insieme stasera.Ho un intervista,con un giornalista del times".

Se avesse detto che si trattava di una donna ,di certo,sarebbe voluta venire anche lei.

"Non puoi rimandarla?"

"Non farei una buona impressione.Poi non è facile ottenere un intervista con il Times...il Times,capisci" Evan calcò la mano

"E se almeno ci bevessimo solo qualcosa?Noni fai nemmeno entrare?"
Non riuscendo a trovare una scusa plausibile,  la fece entrare.Ma promise a se stesso che quella visita sarebbe durata poco.
Accese  la luce e posò le chiavi sulla prima superficie piana a disposizione, sbadigliò.Stancamente tolse di mano a Carol il vino che aveva portato.
"Pinot grigio"esclamò entusiasta
Evan alzò in contemporanea le sopracciglia e sbadigliò, di nuovo.
"Sei stanchissimo ,oggi"
Lui finse di non sentirla e andò alla ricerca di una cavatappi.Lei rimase immobile ad osservarlo.
"Ma se sei così stanco perché non mandi Liam...lui conisce l'azienda bene quanto te."
Evan sospirò e si voltò di scatto
"Devo andarci io,Carol.E devo essere pronto tra pochissimo tempo ,quindi beviamo un bicchiere e poi te ne vai così mi posso preparare"
Carol sorrise
"Ma certo ,vado in bagno"
Tornò dopo qualche minuto con indosso solo un neglige nero di pizzo.
Era chiaro che si sarebbe giocata tutte le carte che aveva per farlo rimanere con lei.
Avanzò spedita,fino a trovarsi faccia a faccia con il suo uomo.
Evan aveva posato i bicchieri e bevuto una lunga sorsata direttamente dalla bottiglia,poi si era mosso per andare incontro Carol e cingerla con un braccio mentre con l'altra mano teneva ancora il vino.Prima di baciarla la fece bere.
Quando l'ampleeso finì ,Evan si ritrovò stordito e con la testa pesante 
Controllò l'ora:era in ritardo!
Quasi buttò Carol giu dal letto,non aveva nemmeno il tempo di una doccia.Doveva correre!
Raccattò velocemente i vestiti di Carol sul pavimento e cominciò a indossare un completo a casaccio.
"Carol,devi accompagnarmi tu.Mi gira la testa per guidare"
Carol,che silenziosamente,si stava rivestendo annuì.
In poco tempo si ritrovarono a litigare in macchina.
Quando Evan scese,sbatté forte lo sportello,gli venne naturale, lo aveva visto sempre fare alle donne arrabbiate.Era una bella sensazione.
Entrato nel ristorante,si rese conto di quanto la sbronza fosse piu forte del previsto.Miracolosamente arrivò al tavolo senza cadere,la donna seduta era piu giovane del previsto.Aveva una carnagione piuttosto chiara e degli zigomi molto alti.I folti capelli neri le ricadevano sciattamente sulle spalle e facevano contrasto con il verde chiaro degli occhi.Appena vide arrivare Evan ,gli allungò un sorriso di circostanza.
"Buona sera signorina Porter" disse biascicando.Non era comunque preoccupato,con le donne ci sapeva fare anche con un po di alcool in corpo.
"Mi sta fissando,signor King?"
"Non si può piu apprezzare una bella donna,signorina Porter?"
Si era fatti decisamente troppo vicino ed ora Angela poteva sentire l'odore di alcol.
"Vorrei cominciare l'intervista parlando di suo padre,ed in particolare...."
Evan scosse la testa contrariato "No,no,no..non mi va di parlaredi quello stronzo di mio padre"
La giornalista sembrò paralizzarsi con la bocca aperta.
"Signor King,non si offenda.."
"Io non mi offendo mai..mai mai"
"Lei é visibilmente ubriaco,temo che questa intervista non si possa fare"
Evan scoppiò a ridere,si sentiva tra le nuvole e non riusciva a tenere gli occhi aperti.In quel momento si avvicinò un cameriere per prendere le ordinazioni ed Evan lo scacciò picchiandogli il braccio con il menu.
"Scusa Angela,ma questo stronzo...
Non é stronzo come mio padre.Lui è il più stronzo del mondo e del creato..."
"Signor King, credo che sia meglio chiamare qualcuno che la venga a prendere "il tono di voce aveva perso la compostezza,era sinceramente allarmata.
"Angela Porter, sei una donna difficile ma con me si sciolgono tutte ,sai"
E così dicendo cercò di baciarla,lei si scansò con uno strattone e si alzò di scatto.Prese le sue cose e lasciò Evan con il capo ciondolante seduto al tavolo.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2019 ⏰

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