Erano passati due giorni da quando erano arrivati anche i due fratelli, ma di Max nessuna traccia.
"Inizio a preoccuparmi" mormorò Lou, io annuì, seguita a ruota dagli altri due "È vero che è sempre in ritardo, ma..." "In genere al massimo di un giorno" completò Jude per me, lo indicai svogliatamente con una mano come per sottolineare la fine del discorso e ci guardammo l'un l'altro.
"Sentite ragazzi, o viene lui, o andiamo noi" esordì Jare dopo minuti trascorsi a sonnecchiare. Lo guardammo stupiti, 'ma scherza vero?' pensai, lui sbuffò "E basta fissarmi. Sentite io sono preoccupato, di cavalli per andare a cercarlo ne abbiamo a disposizione. E allora PARTIAMO!" esclamò lui entusiasta, lo guardammo per un altro po' finché non ci decidemmo ad aprir bocca "E quando?" chiese suo fratello esponendo anche la nostra domanda, lui si toccò il mento con fare teatrale "Anche subito!" disse aprendo le braccia come un invito.
Scattammo in piedi e ci fiondammo giù per le scale facendo fuggire Riley a gambe levate, io me la risi sotto i baffi, ben ti sta cane approfittatore! Ci dirigemmo in fretta verso le stalle, frenai bruscamente facendo finire tutti addosso a me, che persi l'equilibrio e finì per terra assieme agli altri, mi rifilarono un'occhiataccia e si alzarono io contraccambiai con il mio sguardo da angioletto e tornando seria dissi "Ma sappiamo cavalcare tutti vero?" loro, come colti da un fulmine, si guardarono l'un l'altro.
Louis si fece avanti "Io a dire il vero no" ammise abbassando la testa, dovevo immaginarlo, figlio di un fornaio, probabilmente è stato fortunato anche solo ad esser salito su un carro "No problem, starai in sella assieme a qualcun'altro".
Avevamo bardato tre cavalli, due bai e uno morello, cioè il mio, si chiamava Ruzzolo, anche se io lo chiamavo Ruzzi, il perché è semplice: è ruzzolato fuori dalla stalla appena è nato, gli altri due si chiamavano Acero, per la chiazza a forma di foglia d'acero sul collo e Menzogna, perché quello che ce l'aveva venduta era un gran bugiardo.
Montammo in groppa ai cavalli, Louis e Jarelt insieme.
Io e Jude eravamo in testa insieme a Ruzzi e Acero, mentre Lou e Jare con Menzi, dato che era la più tranquilla.
Camminavamo sul sentiero principale, per arrivare alle porte del paese, una guardia ci fermò facendoci scendere e ispezionando noi e le bestie.
Ci fecero passare e entrammo nella cittadina con i cavalli alla longhina.
I bambini correvano qua e là o si scambiavano stoffe, conchiglie (estremamente rare da noi) e sassi colorati che usavano per le collezioni.
Gli uomini o lavoravano dietro grossi banconi in legno oppure si bevevano una birra in compagnia degli amici, mentre le mogli gli massaggiavano le spalle o ripulivano il loro sporco, distolsi lo sguardo disgustata, non capivo perché le donne erano quelle che dovevano pulire e fare i comodi dei mariti, non è giusto per la miseria!
Fortunatamente anche gli altri la pensavano così e oltrepassammo in fretta il piccolo quartiere da noi soprannominato ubriaco, passammo davanti ad un pastore che scortava una decina di pecore, allora ci spostammo di lato facendolo passare, cosa non facile visto i cavalli.
Attraversammo tutta la cittadina e sbucammo dalla parte opposta a casa mia, montammo in sella e seguimmo il selciato, che corrispondeva alla via principale, dove passavano carri, scorte armate e altro.
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Viva i 5!!
AdventureCinque ragazzi diventati migliori amici grazie ai genitori, ogni estate si incontrano a casa di uno di loro. Che succede se un giorno uno dei ragazzi non si presenta al solito appuntamento? Gli amici preoccupati cosa faranno? E se di mezzo ci si me...