Gridammo fino a non avere più voce, tappezzammo il territorio intorno fino a che le gambe non cedettero sotto il nostro peso, ma non c'era, era sparito, una lacrima mi rigò il volto, dov'era finito?
Mi accucciai sul terreno e nascosi il viso tra le gambe.
Piangevo in silenzio, non venivo scossa dai singhiozzi come al solito, no, stavolta solo le lacrime scendevano copiose.
I miei amici si avvicinarono, Jude mi cinse le spalle con un braccio, Jarelt mi si posizionò di fianco carezzandomi il braccio, mentre Louis era davanti a me che con le braccia accoglieva tutti e tre in un goffo abbraccio di gruppo.
I suoi occhi erano lucidi e gonfi, Jare, anche lui piangeva in silenzio e Jude aveva le guance bagnate.
Restammo in quel modo per un po', nessuno fiatava, perso nei propri pensieri, in un mondo tutto suo, eppure quella presenza fisica ci rassicurava, ci diceva che ci saremmo stati sempre l'uno per l'altro e che nessuno avrebbe abbandonato nessuno. "Viva i 5" mormorai, loro ripeterono il motto.
Dentro allo zainetto c'era poca roba: il coltellino, la borraccia e un sacchetto con del pane raffermo.
Che stava ad indicare l'assenza di Max da giorni.
Mi presi la testa tra le mani sconsolata, dovevamo ricominciare.
Portai Riley verso la sacca del nostro amico e gliela feci annusare, poi montai in sella e dopo che lui ebbe alzato la testa ordinai un cerca poco convinto, lui partì lo stesso e ci ritrovammo a dare di tallone sui fianchi degli animali per stargli dietro. Stavolta, deve essere la volta buona.
Stavamo cavalcando, il vento scompigliava i miei capelli corti fino alle spalle, mi andavano davanti al viso e non vedevo una mizzega, sbuffai infastidita.
Riley non si fermava, andava avanti, muso a terra, più volte lo avevo richiamato prima che sbattesse contro un albero, arrivammo alle porte di un nuovo paese, Patriammagna era il paese più grande da queste parti, non a caso si chiama così.
Il cane abbaiò eccitato, scodinzolò e si diresse di gran carriera verso la l'entrata "Riley, fermo!" lui si arrestò sul posto, ruzzolando quasi in avanti, tirai un sospiro di sollievo "Qui" dissi battendomi una mano sulla coscia, gli misi il 'collare' e smontai dirigendomi verso le guardie con il cavallo che passeggiava tranquillo di fianco a me.
Facemmo l'ispezione ed entrammo, lasciando fuori Riley, i cavalli e Jude che li controllava.
Noi avevamo capito che Max era dentro la cittadina, però non potendo portare il cane dietro la cosa si complicava.
Entrammo e davanti ci si parò l'inferno: bambini che picchiavano gli animali, uomini che facevano risse, donne che venivano scambiate con oggetti, ragazzini che venivano venduti. Che razza di posto è questo?
Un signore vecchio e gobbo ci si avvicinò con un sorrisino "Vi siete PERSI? BAMBINI?" chiese evidenziando le parole, negai con la testa e andai via a passo spedito seguita subito Lou e Jare.
Più volte gli uomini si erano avvicinati per tentare di portarci via.
I miei amici si erano posizionati di fianco a me stile guardie del corpo e mi circondavano le spalle con i bracci senza lasciarmi, io facevo lo stesso, non dovevamo separarci, accidenti non avremmo dovuto lasciare Jude da solo.
Passammo davanti a diverse situazioni dove si vedevano donne picchiate dai propri mariti e bambini che venivano allontanati dalle madri.
Stavo cominciando a sentirmi male, la nausea saliva fino a farmi quasi vomitare "Sediamoci vi prego" sussurrai così che potessero sentirmi solo loro.
Andammo in un vicolo buio e deserto, mi fecero sedere su una piccola scalinata e mi portai la testa tra le mani "Tutto bene Sas?" chiese Lou, negai violentemente con la testa e mugugnai "Ho la nausea" risposi.
Improvvisamente sentii qualcuno chiamarci bisbigliando, subito i due si misero davanti a me con fare protettivo.
"Tranquilli" bisbigliò "Venite" una donna apparì da dietro la porta "Veloci" ci intimò, mentre cercavo di alzarmi, con un aiuto la raggiunsi "Che vuoi" chiese Jare appena gli fu davanti "Aiutarvi non temete... eeh...vorrei che portaste via mia figlia" concluse lei, una bambina bionda come la madre fece capolino da dietro la gonna della donna "Ciao" sussurrò "Buongiorno piccola" dissi tenendomi a Louis che era rimasto in silenzio "Siete fidanzati?" chiese spuntando completamente e mostrando un corpicino esile "Cosa?... No" risposi sorridendo "Siamo solo migliori amici" disse Lou "Ah" sembrava un po' delusa, la madre ci fece entrare e ci spiegò la situazione.
Accidenti avevo una nausea mai vista, ma mi passò subito quando lo vidi.
Max spuntò dal corridoio ad un richiamo della donna, spalancai gli occhi dalla sorpresa, saltai in piedi e mi fiondai su di lui, seguita dagli altri che sospiravano di sollievo "Maximilius!" gli gridai nell'orecchio staccandomi dall'abbraccio e appoggiandomi a Jare incrociando le braccia "Sei un vero ebete! Mi sono preoccupata tantissimo idiota!" lo rimproverai, lui rideva come non mai, allora io mi voltai mettendo il broncio, mi sentii avvolgere la vita e sorrisi "Mi sei mancata anche tu" mormorò, mi voltai e lo strizzai forte, Louis e Jarelt si aggiunsero all'abbraccio "La mia non era niente, aspetta di sentire cos'ha da dire Jude" ridacchiai, mi portai una mano alla tempia e la massaggiai "Ho il terrore" mi rispose di rimando sorridendo.
La madre della bimba ci guardava teneramente stringendo la sua piccola al petto.
Ci staccammo dall'abbraccio e mi sedetti appoggiandomi allo schienale della sedia sospirando, mi era preso un terribile mal di testa e la nausea non era comunque passata "Andiamo via?" chiesi "Deve calare la notte o non ci riusciremo mai" rispose la madre, aggiustando, distrattamente, una ciocca della bimba seduta sulle sue gambe.
Mi alzai di scatto uscendo di corsa e vomitai vicino ad un mucchio di sudicio.
Accorsero tutti, Max si fiondò dietro di me tenendomi i capelli in modo che non li sporcassi.
La donna arrivò con dei fazzoletti e me li porse, Max mi tirò su il busto e Lou si aggiunse per sorreggermi, Jare mi squadrava non sapendo cosa fare.
Eravamo dentro casa, io mi agitavo sul divano, avvolta fino al collo dalle coperte.
Stava calando la sera...
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Viva i 5!!
AdventureCinque ragazzi diventati migliori amici grazie ai genitori, ogni estate si incontrano a casa di uno di loro. Che succede se un giorno uno dei ragazzi non si presenta al solito appuntamento? Gli amici preoccupati cosa faranno? E se di mezzo ci si me...