Mi voltai mentre il vento mi scompigliava i capelli, una figura alta e scura mi si stava avvicinando. Arretrai verso il bordo del tetto, il cielo era cosparso di stelle, sotto brillavano le luci della città, il rumore del traffico arrivava soffuso. La figura avanzò ancora entrando in uno spiazzo di luce. Era un ragazzo alto e magro, capelli fin sotto le orecchie, braccia tatuate, maglietta smanicata e jeans strappati. Non riuscivo a distinguere i suoi lineamenti.
- Lily...- disse, ma le parole mi arrivavano come un mormorio.
- Oli?- in quel preciso istante scivolai e iniziai a cadere nel vuoto. L'ultima cosa che vidi fu un paio di occhi ambrati, poi un forte rumore di automobile mi investì.Mi svegliai di soprassalto. Il cuore mi martellava in petto, avevo l'affanno. Sentii delle mani stringermi le spalle.
- Papà? Che ci fai qui?- c'era qualcosa che non tornava nel suo sguardo - Papà che succede?- lui si limitò a stringermi forte al petto. Le sue spalle tremarono.
- Tua madre ... stava tornando dal lavoro , poi un camion ha svoltato all'improvviso....- sentii il sangue gelarsi nelle vene.
- Mi dispiace così tanto Lily....- continuava a tremare. Io presi un profondo respiro, con orrore seppi la risposta prima ancora di chiedere.
- Papà....mamma .... dov'è?-
- È morta sul colpo.- mi si offuscò la vista e lacrime calde mi bagnarono il viso. Sentivo il corpo bruciare.Ho ricordi offuscati dei giorni seguenti. Ricordo l'ospedale, notti insonni, il funerale, gente che piangeva e veniva ad abbracciarmi, mio padre che se ne andava sbattendo la porta.
Solito ramo, solito pino, ennesima sigaretta. Stava piovendo a dirotto, ma non mi importava. Avevo lo sguardo perso e un vuoto dentro che ardeva e mi consumava come il fuoco consuma un fiammifero. Secondo per secondo.
Non so dire quanto stetti lì seduta prima di rientrare. Mi calai nella stanza e li diedi una rapida panoramica: letto sfatto, pavimento cosparso di fogli, aghi secchi e pacchetti di Marbolo vuoti. L'unica parte intatta era la scrivania.
Mi voltai verso lo specchio a parete: pantaloncini del pigiama, maglietta consunta, capelli sporchi e viso smunto con tanto di occhiaie. Non dormivo da almeno tre giorni e mangiavo forse poco o niente.
Decisi che avevo bisogno di riposo così mi sedetti sul pavimento poggiando la schiena al letto e tirai fuori mezza bottiglia di vodka che tenevo nascosta sotto un asse del pavimento. Sentivo il liquido bruciarmi in gola, ma nulla poteva farmi più male del mio incendio interiore, così mi sgolai tutto il contenuto della bottiglia. Mi acasciai sul letto e mi addormentai di colpo.
Quando mi svegliai dopo quel "sano" riposo senza sogni, avevo la testa che mi scoppiava. Sentii bussare alla porta della mia camera, che fosse tornato papà?
Poi la porta si spalancò ed entro, anzi irruppe, nella stanza una ragazza di colore, slanciata e dalle curve perfette, la cascata di ricci scuri raccolta in una coda alta e il fisico scolpito sotto un top. Sì, lei era Mag, la mia migliore amica e forse l'unica.[Io che vi disturbo]
Holaaaaa, allora non poteva andare tutto così bene come (forse) speravate. Ihihihih. Comunque, come vi trovate meglio, meno capitoli,ma più lunghi o più capitoli, ma più corti?
STAI LEGGENDO
Sleepwalking • Oliver Sykes
FanfictionPer poco non mi strozzati con l'acqua, attraversai la stanza alla velocità della luce e le strappai il foglio di mano, probabilmente troppo brusca. - Oliver? Oliver Sykes? Vuoi dire che vi mandate ancora quelle stupide lettere ? - sentii una rabbia...