Che Razza Di Uomo Sei? (parte 2)

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-No. No. Nonononono. Non può essere vero, capisci? Non DEVE essere vero. Non posso...-
-Calmati, Mercuzio! Potrebbe anche essere una comune influenza...potrebbe...qualsiasi cosa! -
-Non ci credi nemmeno tu, ma sentiti Benvolio! Sono 3 mesi che vomito. 3 mesi di ritardo. Non è mai stato così lungo l'intervallo tra una mestruazione e l'altra. CAZZO! -
Mercuzio era completamente nel panico. Gesticolava animatamente e faceva avanti e indietro per la stanza, non trovando pace, passandosi spesso le mani tra i capelli e respirando affannosamente.
-Dovresti farti visitare da un medico...-
-Così che tutto quello che ho costruito in ANNI vada in fumo? Così che tutta Verona conosca la verità? Cazzo,io e Valentino ci siamo trasferiti qui per questo! -
-Mercuzio, credimi, ti capisco ma...se davvero...cosa potresti fare se non farti aiutare?-
-Non lo so...non lo so...ho paura...- concluse, in un sussurro.
Benvolio sapeva che Mercuzio non voleva apparire debole, bisognoso di protezione, agli occhi delle persone; il fatto che avesse ammesso di essere spaventato gli strinse il cuore in una morsa, scatenando in lui un moto d'odio verso il mostro che aveva fatto una cosa tanto terribile al suo migliore amico. Se solo avesse saputo il suo nome, lo avrebbe ammazzato.
Mercuzio non aveva voluto dirlo, Benvolio si era fatto un'idea ma non poteva accusare apertamente un nobile, senza prove.
Il castano posò delicatamente la mano sulla spalla del biondo, come per sostenerlo.
-Dovresti parlarne con tuo zio. -
-Come faccio a dirgli che sono...che mi hanno...che non ho avuto la forza di difendermi. Come...come lo guardo negli occhi e gli dico che mi hanno stuprato? Come...come posso ammettere di essere una debole donnicciola? -
-Tuo zio ti ha sempre sostenuto, non dirà mai niente di simile. Ma vorrà sapere chi è stato, per punirlo. -
-E a quel punto dovrò solo sparire. Tutti sapranno la verità. Non voglio. -
-Non puoi affrontare questa cosa da solo. Parla con lui, te ne prego, ti aiuterà! -
-Sono un vigliacco. -
-Verrò con te, se vuoi. -
Mercuzio scattò in piedi, tenendo una mano sulla bocca e una sul ventre, e corse fino a raggiungere la bacinella dove ultimamente vomitava giornalmente.
Quando ebbe finito di riversarvi il contenuto del suo stomaco, si voltò a guardare Benvolio, che dicambiava lo sguardo con aria preoccupata e annuì, accettando la sua offerta.

Il colloquio con il Principe era stato pesante.
Mercuzio era stato costretto a rivivere il momento più terribile della sua vita, come se non lo stesse rivivendo già ogni volta che chiudeva gli occhi.
Il Principe aveva disposto che Mercuzio fosse visitato immediatamente dal medico del palazzo.
L'uomo conosceva Mercuzio sin da bambino, quindi sapeva come comportarsi con lui e, nonostante lo stesse esaminando per stabilire una eventuale gravidanza, si rivolse a lui sempre al maschile e di questo il ragazzo fu molto grato.
Finita la visita, dopo un sospiro rassegnato, il medico confermò la gravidanza e si congedò, non dopo aver vietato a Mercuzio di indossare le bende, perché avrebbero potuto danneggiarlo se le avesse indossate troppo strette.
Benvolio e il Principe erano rimasti fuori per concedere privacy al ragazzo.
Vedendo uscire il medico, Benvolio chiese il permesso di entrare ma non ebbe nulla in risposta, se non singhiozzi disperati.
Il Principe gli disse di tornare a casa e di dire al cugino che Mercuzio era molto malato, e di diffonderne la voce, per far sì che nessuno lo disturbasse.
Rimasto solo, il Principe entrò nella stanza.
Mercuzio era nell'angolo più remoto del suo letto, si stringeva le ginocchia al petto privo di bende e piangeva.
In poche falcate lo zio fu accanto al nipote, coprendolo col mantello, come faceva quando era piccolo e voleva proteggerlo dalla malvagità del mondo.
Questa volta non ci era riuscito.
-Ascolta, Mercuzio.
Sarà probabilmente la situazione più difficile che sarai chiamato ad affrontare...tuttavia, non sarai solo perché io, Valentino e Benvolio, per le sue possibilità, ti sosterremo.
Non permetterò a questa situazione di farti del male più del dovuto.
Il bambino verrà affidato alle balie e fatto passare per un mio figlio bastardo.
Quando ti sarai ripreso, tornerai alla tua vita, farò di tutto perché questo accada il prima possibile.
Io so che sei forte, supererai anche questa.
Ce la farai. -
Le parole del principe e il calore del suo mantello avevano fatto sì che Mercuzio si rilassasse e si addormentasse sulla sua spalla.

Romeo E Giulietta Ama E Cambia Il MondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora