Why Don't You Do Right? Parte 6

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- Pronto, Giulietta. -
- Teb? -
- Aprimi il portone, non voglio che i tuoi genitori mi vedano. -
-Ecco...ehm...sì...-
-Non mi importa se quel Montecchi è lì con te; apri il portone e poi torna a care il cazzo che ti pare. -

Durante il viaggio in macchina, Mercuzio sembrava essersi tranquillizzato; non aveva più parlato, ma aveva smesso di tremare.
-Hey, ragazzino, siamo arrivati. -
Una volta scesi dall'auto, Mercuzio si attaccò al braccio di Tebaldo, come temendo di poterlo perdere.
Giulietta aprì loro il portone e rimase un po' basita nel vedere Mercuzio.
-Ehm...non è quell'amico del cugino di...? -
Nel frattempo il povero ragazzo rimaneva con lo sguardo puntato a terra.
-Vai a giocare con le Bambole, vai. -
-Sei proprio uno stronzo. -
Il Capuleti condusse il biondo in camera sua: semplice, ordinata.
Mercuzio lasciò la presa ferrea sul braccio dell'altro, andando a sedersi sul letto, salvo poi sdraiarsi totalmente un istante dopo, assumendo la posa a stella marina.
-Hey, ti vuoi cambiare? Vuoi qualcosa di più comodo per dormire? -
Quello che non si aspettava di ricevere in risposta fu la risata che seguì; acuta e quasi isterica, ma non ad un tono tale da fargli temere l'arrivo dello zio.
-Mercuzio...tutto bene? -
-Cresci e sogna, balla e canta
Cresci e sboccia, mia piccola sfranta
Che c'è di male se il glitter ti incanta, mmh...da grande SARAI FR...mpf-
-La devi smettere di iniziare a cantare all'improvviso. Cazzo. E non puoi urlare, ti prego, dormono. -
Tebaldo tolse la mano che aveva piazzato sulla bocca di Mercuzio, per trovarci impresso un broncio adorabile.
-Lo vuoi un pigiama? -
Al cenno affermativo in risposta si diresse all'armadio per prendere qualcosa che lo facesse stare comodo per dormire. Mercuzio si alzò a sedere di scatto: voleva essere certo che non lo abbandonasse.
-Ti vesti da solo? -
Mercuzio gli lanciò uno sguardo eloquente, per poi alzare le braccia.
Tebaldo sospirò e prese a cambiarlo.
Sembrava un bambino, si stava sentendo così in colpa...Mercuzio era consenziente, certo, ma...si sentiva come se avesse approfittato di lui.
-Dormirai qui stanotte e nessuno ti disturberà. Io...-
- Qui. -
-No, Mercuzio, dormirai meglio se... -
-No...non da solo...per favore...-
-Va bene. -
Lo aiutò a sollevare le coperte pesanti,  ed entrambi si coprirono.
Dato che il letto era a due piazze, Tebaldo non voleva stargli troppo vicino, per lasciargli i suoi spazi.
Mercuzio non era del  suo stesso avviso.
Gli tirò la manica e, quando quello si girò per vedere cosa volesse, gli posò la testa sul petto, cingendogli la vita con un braccio.
A quel punto, Tebaldo gli cinse a sua volta le spalle, posandogli una mano sul capo, per accarezzargli i capelli.
-Sono qui, ok? Cerca di dormire. -

Romeo E Giulietta Ama E Cambia Il MondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora