Buon viso a cattivo gioco

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Fred's Pov

Sono rimasto fermo, seduto dietro una siepe, con gli occhi incollati sulla scena che è appena successa sotto il faggio davanti il lago nero.
Ivy, la mia migliore amica, si è appena baciata con Alec Rosier, un Serpeverde.
Ma io sono Fred Weasley, il gemello bello, quello che fa impazzire il novanta percento delle ragazze che incontra e a cui piace Angelina.
Quando ho visto labbra carnose di Ivy incontrare quelle sottili di Alec, una strana sensazione mi ha attraversato.
Lei è la tua migliore amica.
A te piace Angelina.
Allora perché fa male?
Forse sei solo tu che lo pensi.
Devo lasciar perdere, vero?
Mi sentivo davvero strano, il dolore che avevo sentito non era qualcosa di fisico, com quando vieni colpito da un pugno o qualcosa di simile, ma una sofferenza mentale. Era quasi un blocco. L'immagine delle loro labbra premute l'una contro l'altra mi era rimasta impressa nella mente e non avevo idea di come mandarla via.
Dovevo correre via, scappare, trovare un modo per dimenticare tutto quello e non essere costretto a soffrire
Mi alzai, facendo molta attenzione a non fasi sentire dai due.
Lentamente, mi allontanati tenendo sempre gli occhi incollati su loro, che ormai avevano interrotto il bacio, un po per poter vedere ancora cosa facevano, ma soprattutto per non farmi prendere alla sprovvista: se si fossero girati, avrei potuto giustificarlo dicendo che stavo andando verso il lago e non li avevo visti.

Appena fui abbastanza lontano, mi misi a correre e mi fermai dopo pochi metri.
Adesso avevo, per la prima volta in vita mia, bisogno di stare da solo, senza mio fratello, senza dover parlare a nessuno.
La risposta di dove andare è più che ovvia: mi rifugiai nella biblioteca.

Ivy's Pov

Alec ha posato dolcemente le sue labbra sulle mie, e per quei pochi attimi mi è sembrato di scomparire dal mondo intero: mi sembrava di essere io quella donna che danzava sul prato di prima, solo che adesso ero accompagnata da un cavaliere.
Appena i nostri visi si allontanarono, io lo guardai negli occhi e lui ricambiò lo sguardo.
Ci fissano per un po e un sorriso comparve sul viso di Alec.
Non potei fare a meno di ricambiare e, dopo essermi avvicinata un po di più a lui, posai la mia testa sulla sua spalla e rimasi li, in ascolto del suo respiro regolare e i battiti del suo cuore un po più veloci del normale.

All'improvviso, sentii una strana sensazione di leggerezza in testa, e un sguardo ai lati del mio viso rivelarono una massa riccia e scombinata di capelli color nocciola, il che mi fece sorridere ancora di più.
Alec si voltò verso di me e gli occhi spalancati e la bocca tirata in un grande sorriso mi fecero capire che nemmeno lui lo aveva notato.
Scoppiammo a ridere, e io lo abbracciai, e più ridevano più i miei capelli diventavano ricci e incontrollabili.
Lo abbracciai e lui ricambiò la stretta stringendosi come fossi parte di lui.
Adesso sono davvero felice.

*il giorno dopo*

La mattina dopo mi svegliai di buon umore. Era domenica, e io ne approfitti per svegliarmi presto, fare colazione con la Sala Grande praticamente vuota, e poi parlare con la professoressa McGranitt delle lezioni di trasfigurazione.
Contrariamente a ciò ce mi aspettavo, il letto di Ginny era vuoto.
Si era chiusa in bagno e la sentivo respirare in modo pesante, come se si fosse ripresa da una corsa. Intuii subito che doveva aver litigato con Dean la sera prima, perché era in bagno anche quando ero rientrata e lei non era uscita, almeno non prima che io mi addormentassi.

Decisi di lasciarla stare e scendere per la colazione.
La Sala Comune dei Grifondoro era vuota, probabilmente perché era presto.
Scesi in fretta le scale e arrivai al tavolo di Grifondoro con le guance arrossate dalla corsa. I tavoli erano quasi tutti vuoti, in quello della mia casa vidi solo tre persone, ad un capo della tavola, intente a condannare tra loro.
Riconobbe subito Fred e George e il loro amico Lee Jordan. Probabilmente stavano parlando di come usare le merendine marinare durante gli esami.
Mi avvicinati di soppiatto e, a sorpresa, mi sedetti accanto a loro cinguettando
<Buon giorno!>
Loro, presi alla sprovvista, saltarono sulla sedia e Fred rischiò di cadere, aggrappandosi al fratello che per poco non faceva finire  a gambe all'aria gli altri due.
La situazione mi mise ancora più di buon umore e questo sorprese particolarmente i tre ragazzi.
<Ehi, ragazza spettinata! Mi hai quasi fatto cadere!> disse George
<Umore alle stelle oggi eh?> commentò Lee
Fred rimase in silenzio per un po, e io non ne capii il motivo, poi una gomitata del gemello lo risvegliò dai suoi pensieri
<Oh! Sei più spettinata del solito, sai meglio?>
Annuii ma i miei occhi si erano spostati altrove: seguivano il percorso di Alec verso il suo tavolo per la colazione.
Una piccola parte di me gridava a gran voce il suo nome, qualcun altro nella mia testa suggeriva di aspettare di uscire nei corridoi, e poi la voce del mio stomaco chiamò i pancake e il muffin di fronte a me.
Non potevo arco nulla: a stomaco pieno si ragiona meglio e, in ogni caso, allo stomaco non si comanda, un po come al cuore.
Affondai i denti nell'impasto morbido del mio muffin ai lamponi e cioccolato e assaporai ogni morso.
Eh si, a stomaco pieno si ragiona decisamente meglio.

Totally in love with you ❤ Fred Weasley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora