Wonder

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La leggera brezza estiva trascina con se gli ultimi riverberi della primavera, le scompiglia i capelli, ma lei non se ne cura; se ne sta seduta sotto un vecchio Ciliegio, con il blocco da disegno sulle gambe, e l'estremità della matita tra le labbra.
La osservo da un po', ma lei non fa caso a me, ha lo sguardo perso e il viso sorridente. Mi chiedo a cosa stia pensando, cos'è che la renda così felice.

Vorrei avvicinarmi, parlarle, ma non so come fare. Non ho idea di come si cominci una conversazione e la cosa mi irrita alquanto: poche volte è capitato che non sapessi come agire, che mi ritrovassi impotente.
Odio questa sensazione!

Forse non è così difficile, magari una volta iniziato è più facile.
So che è lei la causa della mia insicurezza, e la cosa è terrificante ed esaltante al tempo stesso. Senza pensare oltre mi avvicino a lei, guardandola dall'alto. Quando alza lo sguardo su di me non riesco a non sorridere. Ed è stranissimo, la cosa più strana del mondo. Non ricordo un mio sorriso che non sia stato di scherno, probabilmente è qualcosa che non ho mai fatto. Eppure ora sorrido, guardando i suoi occhi verdi, guardando i suoi occhi e basta.

Oh sorella mia, non hai idea di quale glorioso destino ci attende. Con te al mio fianco faremo grandi cose.

"Scusa, ci conosciamo?"
È la sua voce a distogliermi dai miei pensieri, mi guarda curiosa e perplessa, il naso arricciato, la mano sulla fronte per ripararsi dal sole.
"Temo di no, ma sta certa che rimedieremo"
Se prima era confusa ora è in totale confusione, la capisco, infondo lei non ha idea di chi io sia. Colpa di Jocelyn, che si ostina a tenerla lontana dal mondo delle ombre.
Da me.
Una folata di vento le scompiglia i capelli e posso sentire il loro profumo perfino da qui. Albicocche. Profuma di albicocche.

"Posso sedermi?"
Da quando tutte queste buone maniere?
"Ehm, sì, immagino di sì..."
Mi siedo accanto a lei, appoggiandomi al tronco di quel grande albero; incrocio le gambe davanti a me e la guardo. Lei mi porge la sua piccola mano.
"Clary"
Annuisco, stringendogliela.
So come ti chiami, Clarissa...
Perché questo diminutivo? Il tuo nome è bellissimo così com'è...
"E tu sei..."
"Jonathan"

"Sei sicuro che non ci siamo già visti da qualche parte? Hai un'aria familiare..."
Lo credo bene, sorellina...
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi, senza rispondere.
"Non ti ha detto proprio niente, non è vero?"
"Ma di che parli?"
"Di tua madre" Nostra madre.

No! Lei non è mia madre! Ha perso il diritto di essere chiamata in questo modo!

"Non ti ha raccontato proprio nulla..."
Continuo.
"Cosa avrebbe dovuto raccontarmi, scusa? Come fai a conoscere mia madre? Sei un amico di Luke?"

Quante domande Clarissa! E no, non sono amico di quel nascosto...

"Sono tuo fratello"
Glielo dico. Lo faccio perché so che lei glielo farà dimenticare. Magnus Bane le cancellerà qualsiasi ricordo compromettente.
E cos'è più compromettente di me??
È da anni ormai che la osservo da lontano, quindi so per certo che Jocelyn provvederà immediatamente, portandola dallo stregone.
"Cosa?!"
Si alza in piedi di scatto, le sopracciglia alzate, gli occhi spalancati.
"Tu sei pazzo!"
Dice puntandomi contro l'album da disegno.
E cosa vorresti fare con quello, sorellina? Minacciarmi?
Mio malgrado non riesco a non scoppiare a ridere.
"Era uno scherzo?"
"Certo che no, Clarissa"
"Come sai il mio nome completo?"
Stavolta la sua voce trema, è impallidita.
"Te l'ho detto..."
Lei non risponde, deglutisce forte, indietreggia ma io la raggiungo con una sola falcata.
Le prendo il polso, alzandolo. Guardo la pagina a cui è aperto l'album.
Come pensavo.
"Sai cos'è questa?"
Dico indicando il simbolo disegnato a matita nel centro del foglio.
"È un disegno che stavo facendo, ma..."
"No, Clarissa. Questa è una runa"
E così dicendo le lascio il polso, mi alzo la manica del giubbotto, mostrandole l'avambraccio scoperto e il simbolo che vi e marchiato sopra.
Il suo sguardo si fa vitreo, trattiene il fiato, portandosi una mano davanti la bocca.
"Oh dio"
Dice solo, ma so che è sufficiente, ora so di avere la sua piena attenzione.
"Ci sono tante cose che non sai, che non ti hanno detto. Ma ora non è il momento per le spiegazioni... sono qui esclusivamente per vedere te. Per vederti e basta."

Jonathan Morgenstern // Dawnfall - Completata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora