Era una torrida giornata d'estate, che ti toglieva il fiato dai polmoni, ostacolandoti la respirazione. Quella mattina, però, Alice aveva una prospettiva parecchio ottimistica. Le ore a seguire, pensò, sarebbero state sicuramente intense a causa del caldo estenuante che avrebbe reso la giornata apparentemente interminabile, ma aveva tutte le capacità di diventare spettacolare.
Il sole spiccava alto nel cielo e una leggera brezza muoveva l'erba alta della collina, i passerotti cantavano graziosi in quel silenzio mattutino.La ragazza abitava lontana dalla città, dal costante traffico e caos generale. Ragion per cui non aveva neanche tanti amici. La maggior parte dei suoi vicini andava a soggiornarci solo d'estate, durante le vacanze. Quella località, infatti, seppur rurale, godeva di un ottima nomea. Essa si affacciava ad un mare limpido e grazioso, poco lontano da alberi da frutto di ogni tipo. Le campagne erano vaste e piene di vita. Sembrava un luogo paradisiaco.
Si vestì velocemente e scese le scale di corsa per andare a fare colazione. come ogni altra mattina. Non c'era inizio migliore che con una bella spremuta d'arancia e delle crepes con la marmellata. "Giorno zia! Giorno zio!" disse la ragazza sorridendo e si mise a mangiare. Gli adulti iniziarono a parlare di questioni noiose legate al lavoro e alla politica, quando, d'un tratto, Alice sentì qualcuno bussare alla finestra. Era un bellissimo gufo dalle piume bianche.
Alice aprì la finestra e lo accarezzò sorridendo, quello si allungò in avanti, pronto a morderla.
"Sciò! Via di qui!" disse lo zio, impaurito per la ragazza.
Ci fu un battito d'ali, una busta danzò fino a terra e il pennuto scomparve. Lei si sporse fuori dalla finestra, come volendo trattenerlo ancora un po' più a lungo, quel tanto che serviva a salutarlo. L'uomo, invece, si era già chinato a terra per prendere la lettera, che lesse destinata a sua nipote.
Era strano, era scritta in una calligrafia stretta e con l'inchiostro verde. Andiamo, chi usava il color verde per scrivere? Passò la lettera alla nipote che, con non poca curiosità, l'aprì.SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
Cara signorina Johnson
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio
Distinti saluti,
Minerva McGonagall Vicepreside
Non poteva essere vero. Insomma, la magia non poteva esistere!
La stavano prendendo in giro, questo era sicuro, ma lei, in un piccolissimo angolo della sua mente, credeva che fosse vero, o forse ci sperava. Le era spesso capitato di fare cose impossibili, come per esempio, in preda alla pigrizia, ritrovarsi accanto ciò che desiderava, oppure, con un attacco di collera, spezzare qualcosa con lo sguardo, ma aveva sempre cercato di dare a queste azioni una spiegazione logica. Forse non era del tutto uno scherzo, forse lei era davvero speciale. Forse la magia esisteva davvero. Nel dubbio poggiò la lettera, si sdraiò sul letto e iniziò a fantasticare.
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my own dream
FanfictionUna storia di una ragazza gentile e coraggiosa. La sua vita è come tutte le altre, finché non riceve una lettera che cambierà tutta la sua vita