Cαριτοlο 5

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Canzoni per il capitolo:
-Never be like you (Flume ft. Kai)
-Don't stop (5 Seconds Of Summer)

Liz si precipitò verso di me allargando le braccia e stringendomi in un abbraccio, esuberante per aver assecondato le sue volontà. Ancora su di giri si diresse verso il mio armadio e spalancò le ante provocando un cigolio fastidioso. Spesso mi era capitato di non accettare le sue richieste, quindi non si aspettava che dicessi di sì quella volta. In effetti stupii pure me stessa, ma probabilmente mi avrebbe fatto bene staccare un po' la spina da quella vita monotona, all'apparenza ovviamente, e divertirmi un po', lasciandomi alle spalle il mio passato per del tempo. Dimenticarmi per una sera di Cassidy, della mia famiglia delusa, del casino che mi portavo dietro da più di due anni e mezzo.
Si, mi avrebbe fatto decisamente bene.
Liz, dopo aver frugato nel mio armadio, tirò fuori un vestito blu notte, con scollo a barca, stretto sui fianchi e più morbido alla fine. Arrivava a metà coscia ed era completamente scollato sulla schiena. Mi chiesi quando lo avessi comprato, visto che non l'avevo mai neanche visto all'interno del mio armadio.
-No.- fu la risposta secca che diedi, assolutamente contrariata. Non era per niente il mio genere, e poi non dovevo conquistare nessun cuore, dopo quello che era successo in passato non avevo più aperto le porte dell'amore, anzi, le tenevo costantemente sigillate.
Quasi come se avessi paura.
-Ma è stupendo, e poi su di te starebbe da favola, perché no?- mi domandò Liz con una faccia da cane bastonato. Aveva abbassato persino la gruccia all'altezza dei fianchi. Prima ce l'aveva alzata sopra la testa, come a comunicarmi quanto fosse euforica dalla scelta di quell'abito.
-Perché è cortissimo e non me la sento stasera- mi giustificai sfiancata abbandonando le gambe lungo la sedia. Mi alzai e mi sedetti sul letto per avere una panoramica migliore della stanza e dell'armadio, per poterlo contemplare.
-Non si discute, se Liz dice una cosa, quella è, e non sarai di certo tu, signorina, a mettermi i bastoni fra le ruote!- esclamò con un tono saccente, pensando di potermi intimorire dall'alto del suo metro e sessantasei. Tentativo inutile, dato che con la faccia tenera che si trovava non avrebbe fatto tremare una foglia. E forse non era la sua possenza, tra virgolette diciamo, a farmi desistere dal non indossare quel vestito. Era la sua testardaggine, che per certi versi superava anche la mia. Quando Liz Stewart imponeva una cosa, quella doveva essere. Come già citato da lei stessa, per l'appunto. E fu così che mi ritrovai, dopo aver combattuto con tutte le mie forze per alzarmi dalla posizione supina e stremata sul letto, conciata di tutto punto, capelli ondulati, trucco occhi naturale, un rossetto bordeaux che coloravano le mie labbra, e il tanto discusso vestito blu.
Liz indossava una gonna di jeans bianca, abbastanza corta, e un top lilla, con del pizzo sull'orlo. Aveva i tacchi ai piedi e un trucco accentuato da uno smokey eye nero. Era bellissima.
Uscimmo soddisfatte, o almeno lei era soddisfatta, io per niente, dalla mia camera, e scendemmo in salotto per prendere le chiavi e le borse.
-Siete uno schianto ragazze!- ci si palesò di fronte Jace, che indossava una semplice maglietta bianca e un jeans scuro. I capelli tirati col gel e un sorriso malizioso stampato in faccia.
-Lo so, ho sempre ragione in fatto di stile, visto Jay- si vantò la mia migliore amica spostandosi i capelli liscissimi al lato con un movimento fluido della testa.
-Concordo con Liz, Jane, cadranno tutti ai tuoi piedi- commentò Jace posandomi un braccio sulle spalle, e guardandomi dall'alto in basso.
-Sempre se i piedi non saranno l'unica cosa che guarderanno- articolò Liz con disappunto, le labbra leggermente arricciate e una smorfia a dipingerle il viso.
Jace puntò lo sguardo sulle mie calzature, e rimase un po' sbigottito.
-Converse?- si, sono stata intransigente, non avrei mai indossato dei tacchi, o almeno non stasera, che avevo l'umore a terra, e i tacchi non sarebbero riusciti ad alzarlo neanche con la forza.
Sul mio volto comparse un sorrisino innocente, e sbattei le ciglia più volte, guardando Jace dal basso e poi di seguito Liz, le scoccai un bacio volante e lei alzò gli occhi al cielo.
-Shane?- domandò Liz, ignorando tutta la mia farsa, con le mani aggrovigliate fra di loro, facendo spostare il suo sguardo da ogni parte del salotto.
Ma perché avevo l'impressione che fosse stata programmata un'uscita fra di noi, a mia insaputa?
-Tranquilla Lizzy, il tuo principe azzurro arriverà a momenti- ridacchiò Jace, coinvolgendomi nella risata. Liz d'altro canto, arrossí fino alla punta delle orecchie, ma poi con voce stizzita replicò: - Non è il mio principe azzurro-
Io e Jace ci guardammo complici e poi ci rivolgemmo ad Elizabeth, ancora rossa in faccia, con sopracciglia aggrottate, braccia spalancate, e un'espressione che diceva: "ma chi vuoi prendere in giro?".
Io storsi il naso, facendole l'occhiolino quando dei passi risuonarono nell'attico.
Shane stava scendendo le scale mentre si aggiustava la camicia grigio scuro, indossava dei jeans neri aderenti e si era fatto la barba. Shane era un bel ragazzo, con la carnagione color caffè, gli occhi allungati sicurissimi, labbra carnose e fisico statuario. Non a caso Liz stravedeva per lui da un sacco di tempo.
A me e Jace era nota ormai da secoli, la chimica che ci fosse tra i due, ma Liz era sempre stata troppo timida a riguardo, e Shane sembrava cadere dalle nuvole ogni volta che la vedeva. Inutile dire che dopo tutto quel tempo ancora non si fossero dichiarati.
Diciamo che io e Jace fossimo gli spettatori di una sitcom, in cui i protagonisti, palesemente infatuati, se non addirittura innamorati, non si dichiaravano manco se fossero stati sul punto di morte. E questa cosa mi faceva arrovellare i nervi, per la voglia di prenderli e urlargli che, Dio, datevi una mossa che qui non possiamo stare ad aspettare l'arrivo di un miracolo.
Mi ritrovai a guardare Jace, non fare disperato. Anche lui era un bel ragazzo, alto, molto alto, biondo, occhi azzurrissimi, naso dritto e mascella prorompente. Il problema? Era gay, e da un anno a questa parte mi ero rassegnata all' idea di non poterlo considerare qualcosa più che un amico, ma non mi pesava la cosa. Jace e Shane erano i miei migliori amici, e non avevo mai provato nulla nei loro confronti. Tranne Liz, ma lei era un caso a parte.
Non appena la vide, Shane si impuntò sui suoi stessi passi, e mancava poco che inciampasse. Io alzai gli chi al cielo quando i suoi occhi sgranati scesero a squadrare il corpo di Liz, che nel frattempo era diventata un pomodoro vivente. Io e Jace sbuffammo all'unisono.
Shane sembrava aver perso la capacità di parlare, quindi per farla breve, io e Jace attraversammo il corridoio per lasciarli a sbavarsi addosso da soli, e uscimmo di casa.
Una volta fuori dall'appartamento il consueto frescume del corridoio della palazzina mi fece rabbrividire la schiena, che inarcai per qualche secondo. Jace mi teneva stretta sotto braccio e passeggiava ad una velocità tale da rendermi difficile restargli dietro senza essere trascinata. Sarà stato merito delle sue gambe chilometriche. Raggiungemmo l'ascensore desolato e aspettammo che le due principesse cadute dal pero si dessero una mossa a raggiungere me e Jace.
Intanto, quest'ultimo, intavolò una conversazione, che trovai tremendamente scomoda.
-Hai notizie di James?- bomba ad orologeria scoppiata. Mi sembrava che non lo nominassero da un po' di tempo, nonostante io ce l'avessi costantemente nei pensieri. Mi maledii di questo dettaglio pungente e sospirai.
-Da quando ci ho discusso in camera? No, e forse è meglio così- ribattei un po' acida al pensiero di lui che prima si preoccupava per me e poi mi ignorava, rispondendomi pure male.
-Okay- Jace sembrò tentennare. Sicuramente voleva aggiungere qualcos'altro da dire, ma non sapeva se questa conversazione mi sarebbe andata bene. Nonostante i pensieri che riuscivo a leggergli negli occhi, schioccò la lingua sul palato e parlò
-Prima l'ho visto uscire-
-Non mi importa, può fare ciò che vuole- continuai con la mia solita irruenza.
Ma, la vera domanda era: stavo dicendo la verità, oppure la mia era solo una delle tante bugie di cui mi ero ricoperta?
Zittii i miei pensieri, che mi sballottolavano come un mare in tempesta, non appena Liz e Shane fecero il loro ingresso in ascensore, entrambi troppo imbarazzati per proferire parola. Io e Jace sogghignammo nello stesso istante, però, sotto silenziosa supplica da parte di Liz per me, e da parte di Shane per Jace, io e il mio migliore amico dalle gambe infinite restammo in silenzio, a scambiarci sguardi maliziosi.
Non appena le porte dell'ascensore si aprirono al piano terra, un senso di
sollievo mi fece vibrare le spalle. Mi catapultai fuori e cominciai a camminare, seguita da Liz, e gli altri. Reggiungemmo la macchina di Shane, che si posizionò al posto di guida, accanto a Jace, nei sedili dietro io e Liz fremevamo. O almeno, Liz fremeva per quello che le era accaduto con Shane, su cui avrei sicuramente indagato. Io invece ero solamente nervosa, sia per il vestitino succinto che stavo indossando, sia per ciò che era accaduto con James. Mille domande mi affollarono la mente durante il tragitto tra il nostro appartamento e il pub verso il quale eravamo diretti. Perché mi aveva risposto male? E poi perché si era scusato se la sua intenzione era quella di ignorarmi e sbraitarmi contro?
Non trovai risposta a nessuna di quelle domande, anche perché non ce n'era una. Erano azioni senza senso quelle di James, e io non me ne capacitavo.
-Jane?- Shane mi risvegliò dal mio stato di confusione mentale, portandomi ad aggrottare le sopracciglia e arricciare la bocca, maledicendomi di pensare a James ogni singolo minuto della mia vita.
E nemmeno se lo meritava!
-Mh.. si?- chiesi guardandomi intorno.
Liz mi fissava con occhi leggermente sgranati, mentre Jace dallo specchietto retrovisore scuoteva la testa disperato. Evidentemente mi ero persa un gran pezzo di conversazione.
-Dicevo... che stasera dovresti divertirti senza pensare e dimenticare ciò che è successo e mandare James mentalmente a puttane per averti risposto- iniziò Shane con lo sguardo puntato sulla strada, a volte mi lanciava delle occhiate. - Ma...evidentemente non hai sentito e ti sei persa nei tuoi pensieri come sempre, ignorando il fatto che ti stessi dicendo di fare il contrario- cominciò a scuotere la testa insieme a Jace. Mancava poco che si mettevano a ballare. Alzai gli occhi al cielo. - Fattelo dire...- lanciò uno sguardo a Liz e Jace.
-Sei un caso perso!- urlarono all'unisono tutti e tre.
-La vostra telepatia mi mette ansia- ammisi, erano tremendamente inquietanti. E il problema era che non fosse la prima volta che facevano così.
Molto spesso avevo assistito a teatrini del genere. Nella maggior parte delle volte rivolti a me.
-Lo sappiamo- esclamarono a cappella. Aspettate... A cappella? Stavano davvero cantando? Mi sono persa molte cose. Ma quando organizzavano tutte queste sceneggiate, io dov'ero esattamente?
Un risolino abbandonò le mie labbra leggermente dischiuse, facendomi tremare il petto fasciato da quel vestito aderente.
Jace accese la radio, giusto per non lasciare che il silenzio nella macchina ci inondasse. Partí la canzone "Never Be Like You" di Flume, io e Liz ci girammo a guardarci in contemporanea, e iniziammo a cantare, improvvisando una sorta di concerto ballato. Che dive.
La macchina si riempí delle nostre voci, terribilmente stonate, della risata starnazzante di Jace e del tamburellare delle dita di Shane sul volante. Ci congratulammo fra di noi alla fine dello spettacolo e scendemmo dell'auto, visto che eravamo arrivati al pub. Il BlueNeon. Bel locale, si, c'eravamo andati più volte tutti e quattro. Un sorriso smagliante mi si stampò in faccia quando riconobbi il disegno posto dull'insegna, con la scritta del nome del locale in sovraimpressione. Mi ricordava molto il Pandemonium del primo libro della saga Shadowhunters, una delle mie preferite, se non quella preferita in assoluto. Questo era un motivo in più per cui io e i miei migliori amici avevamo scelto questo locale. Liz mi prese sottobraccio e mi condusse all'interno, dopo aver mostrato i documenti di Shane, il maggiore, ad un uomo molto alto e robusto, all'ingresso del locale.
Shane era il più grande, aveva ventidue anni, Jace venti come Liz e io diciannove, ancora per poco ovviamente. Poi James... James quanti ne aveva? Per me ne dimostrava quanti Shane, se non un anno di più. Se la nostra situazione non si risolverà, resterò col dubbio. Non che mi interessi saperlo, sia chiaro. A me non importa di lui.
Una volta dentro l'odore di alcool misto a fumo mi penetrò nelle narici, e arricciai il naso disgustata, mentre camminavo con ancora Liz accanto e Shane e Jace a seguirci. Io e Liz ci catapultammo in pista, subito dopo aver appeso alla velocità della luce le nostre borse, visto che c'era la canzone Don't Stop dei 5 Second Of Summer, che io e Liz adoravamo alla follia. Ci ritrovammo a saltare da una parte all'altra con le braccia alzate, e i fianchi in movimento, mentre cantavamo a squarciagola la canzone insieme a tutto il resto della folla, amante di quella canzone. Delle goccioline di sudore cominciarono ad imperlare la mia fronte, a causa di tutto il movimento e della vicinanza fra i corpi. Io e Liz continuammo a ballare. Ad un certo punto mi fermai e mi avvicinai all'orecchio di Liz.
-Vado a prendere qualcosa da bere per sciogliermi un po'- le gridai per sovrastare la musica ad alto volume.
Lei acconsentí e riprese a ballare. Arrivata al bancone ordinai una birra, non volevo ubriacarmi quella sera, non mi sembrava il caso.
Mentre sorseggiavo la mia bevanda, direttamente dalla bottiglia, vidi Shane poco distante da me, con uno shot di vodka in mano. Mi avvicinai e lo colpii al braccio per farmi notare.
-Jace?- chiesi, urlando.
Lui si girò verso di me e beve un sorso dal bicchierino.
-Boh, in pista- fece spallucce.
Io sbuffai, ma poi mi venne in mente una cosa, per cui Liz mi avrebbe ringraziata a vita.
-A proposito di persone che stanno in pista, c'è anche Liz- esclamai con aria innocente, improvvisando un sorrisino malizioso.
-Mh.. quindi?- Shane deglutí fortemente, imbarazzato. Io alzai gli occhi al cielo, alzai le braccia e posai le mie mani sulle sue braccia. Lo spinsi in pista verso di lei. - Vai- gli dissi solo. Lui un attimo sembrava pronto ad andare, ma poi si bloccò, mi venne vicino e mi scoccò un bacio sulla guancia. - Grazie- sussurrò vicino al mio orecchio. Io gli sorrisi e gli indicai Liz. Si allontanò e io ripresi a bere la mia birra.
Feci vagare il mio sguardo un po' in giro per il locale. C'erano molte persone, alcuni ragazzi che avevo visto già all'università, delle ragazze più nude che vestite, molti abbastanza ubriachi. Poi i miei occhi si posarono su una figura in particolare. Si distingueva bene dalla massa per l'altezza, ma non solo. Per l'atteggiamento, per lo sguardo, per l'attitudine con cui si muoveva. I suoi occhi inchiodarono i miei, vivi, di un blu accecante. Nonostante io mi trovassi dall'altro lato della stanza non potei fare a meno di essere abbagliata da quel blu. Inutile dire che affogai e per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva mentre il mio cervello connesse e collegò quegli occhi ad un unico volto.
Quello di James.

E così decisi che, si, quella sera era il caso di ubriacarsi.

#AngoloAutrice
Lo so, uccidetemi, ci ho messo secoli, millenni ad aggiornare, ma volevo prendermi un attimo di siesta per godermi la fine dell'estate e l'inizio, tanto atteso, di Settembre.... ma chi voglio prendere in giro? Rivoglio l'estate solo per non dover andare a scuola, però preferisco l'inverno... I'm so confused.
In ogni caso, il capitolo è più lungo di quello precedente, avrei voluto arrivare a quasi tremila parole ma non mi veniva in mente cosa altro scrivere, considerando che avrei voluto farlo finire in questo modo.
Sooo, here it's the chapter!
Grazie per le stelline e i commenti, al prossimo aggiornamento❤️🤪

Whεnενεr Yου WαnτDove le storie prendono vita. Scoprilo ora