"So qual è il dannato patto, Mark, cazzo" sento sbottare Sick- ehm, Simon dall'altra stanza. Capo, è due orette che sto qui e già sto fuori come un cavallo da quanto bisticciano 'sti due gattoni qua.
"Spud." Il Rent Boy appare davanti a me, dritto in piedi con le mani puntate sui fianchi fasciati da quei pantaloni grigi di tuta che usa per andare a correre. "Secondo te chi ha ragione?"
Quella domanda mi atterrisce, capo, tipo, un casino, lumo Simon che mi fissa con quello sguardo tagliente che sa fare lui e butto giù in gola la saliva. "Mark, socio, non è che io c'abbia tutta 'sta voglia di entrare nei vostri litigi da coinquilini..." dico piano, Rents sbuffa.
"So che siamo fastidiosi come un dito in culo, Spud, ti chiedo solo di difendere un po' il tuo migliore amico quando ha ragione..." e lancia un'occhiata al SDW, che spalanca i fari incredulo.
"Grazie tante, Mark! Fino a ieri il tuo migliore amico ero io, ti andava bene finché ero quello che lavava i piatti, no?" sbraita accompagnando il tutto con ampi gesti delle braccia. Io non li capisco 'sti due mici, capo, son tre mesi che condividono l'appartamento e si punzecchiano ventiquattr'ore su ventiquattro sin dal primo giorno, eppure continuano così. Credo proprio che loro si divertano.
"Oh, ti prego... quando fai il geloso drammatico proprio non ti reggo" sbotta Mark di rimando.
"Bene! Allora ti faccio un favore!" e con questo Simon esce di casa sbattendo la porta. Il Rent Boy ruota gli occhi sospirando e afferra le scarpe da jogging e - inaspettatamente - il sacco della spazzatura. "Beh, alla fine credo toccherà a me" esordisce.
"Sei un gattone maturo tu, Rents" gli dico.
"Grazie, Spud." Mi sorride. "Tu puoi stare qua ancora un altro po', io vado a correre" mi fa, è sempre stato un tipo molto alla mi casa es tu casa. Con Simon invece vieni buttato fuori a calci senza complimenti, se inizi ad essere di troppo.
Che coppia, raga.
eeeeeeee per oggi da Spud è tutto !
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