Anne e Gilbert ~ Fanfiction (COMPLETA)

Capitolo 3

Sono assorta nei miei pensieri.
Beh.. sto pensando solamente a Gilbert in verità.
Che cosa gli è preso?

La lezione finisce e saluto le mie nuove amiche, poi corro da Gilbert.
- Gilbert! Gilbert!
Madonna mia.
- Gilbert Blythe!
Finalmente si gira e mi degna di uno sguardo.
- Che ce?
-Come che ce! Mi hai ignorato per tutto il tempo! Che cosa ti ho fatto?
- Nulla...Anne Nulla. Perdonami. Va bene?
- Ok.... ora vado a casa.

Non so se con Gilbert sia tornato tutto normale.
Almeno mi parla di nuovo!

- Anne! Scendi ce qualcuno per te!
Chi sarà mai?
Diana?!
- Ciao Anne....
- Ehm.. ciao.
- Dimmi tutto!
- Beh... Il padre di Gilbert...lui-lui è morto!
Guardo Diana e poi Marilla.
Esco di corsa dalla casa e vado da Gilbert.
Corro,corro a più non posso.
Finalmente vedo la porta di casa dei Blythe.
Busso.
Mi apre una donna.
- Ehm.. Salve sono un amica di Gilbert. Lui è in casa?
Lei annuisce e mi entrare.
Vedo Gilbert seduto vicino al corpo, ormai senza vita, del padre.
Una lacrima scende sul mio volto.
- Gilbert.... mi dispiace tanto. Posso aiutarti in qualc-
- No Anne! Va via!
Lo guardo.
La rabbia mi invade.
Esco dalla stanza e poi dalla casa sbattendo le porte.

Mi incammino nel bosco finché non vedo un spazio senza alberi.
Prendo delle travi di legno e incomincio a costruire qualcosa.

Sono ormai ore che sono qui e il cielo si è fatto scuro.
Decido di tornare a casa.

- Anne Sheryl Cuthbert! Dove sei stata?
Urla Marilla.
- Nel bosco.
Rispondo senza emozioni io.
- Domani ci sarà il funerale del padre di Gilbert. Dobbiamo esserci.
- Cosa!? No io non vengo!
- Anne! Tu verrai punto e basta.
Corro di sopra e mi chiudo in camera.

Sono le sei di mattina. Io sono sveglia da un po.
Dopo essermi preparata vado da Jerry.
- Jerry! Ci sei?
Nulla. Ritento.
- Jerry... sei qui?
Ancora niente.
Entro nel fienile e lo vedo dormire nel fieno.
Scoppio a ridere.
Lui si sveglia e mi guarda.
- Cosa.. ci-ci fai qui?
Rido ancora.
- Anne!
- Ok..ok la smetto.
- È successo qualcosa?
- No..no. volevo solo parlare con qualcuno.
Racconto a Jerry tutto quello che è successo ieri. Lui sembra non capire granché.. quindi me ne ritorno in casa a fare colazione.
Sono pronta per andare al funerale del signor Blythe.
Vedo in lontananza Gilbert.
Decido di non salutarlo.
La funzione non è durata molto, ma è stata carina. Mi chiedo se anche per i miei genitori sia stata così.

Ora siamo tutti in casa Blythe.
Tutti che vanno da Gilbert e gli dicono sempre la stessa cosa: Condoglianze.
Lo dicono senza emozioni. Come se si sentissero obbligati a dirlo e questo Lui lo nota.
Gilbert stanco di tutto ciò si incammina al di fuori della casa.
Prendo al volo il cappotto ed esco fuori rincorrendolo.
- Gilbert... senti mi dispiace per ieri forse non avrei dovuto entrare in quel modo. Ma sappi che volevo solo starti vicino.
- Anne sono io a dovermi scusare con te. In quel momento il mondo mi è crollato addosso. Ora non so che fare. Non ho più una famiglia.
- Hai me.

Siamo tornati tutti a casa.
La giornata è stata pesante.
Non riesco a non pensare al volto di Gilbert quando si trovava vicino al padre, quando oggi tutti gli ripetevano la stessa cosa, quando abbiamo parlato e gli fatto capire che io ci sarei sempre stata per lui.
Certo lo conosco da poco ma è come se lo conoscessi da una vita.
Lui mi è stato vicino i primi giorni di scuola e lo è tuttora. Io gli staró vicina ora che ha perso il padre.

È mattina. Oggi non si andrà a scuola.
Ho deciso di fare compagnia a Gilbert.

Sono già 5 minuti che busso alla sua porta. Ma di lui non c'è traccia.
Schiaccio il viso contro le finestre per vedere se è all'interno dell'abitazione, ma quello che vedo mi fa cedere gambe.
Tutti i mobili sono ricoperti da teli  bianchi. 
Se n'è andato.
Come ha potuto!

2 mesi dopo

Pov's Gilbert.

Sono 2 mesi che sono in viaggio.
Mi sono trovato un amico.
Si chiama Bash. O meglio Sebastian, ma si fa chiamare Bash.
Sono 2 mesi che penso ad Anne.
Ci sarà rimasta malissimo.
Ma domani sarò di nuovo a casa e Bash verrà con me.

- Ehi amico! A cosa pensi?
Ecco che arriva Bash sempre sorridente nonostante tutto.
- A-a nulla.
Ma lui non si arrende.
- Lo so che non è vero.. pensi a quella ragazza giusto? Anne.
Annuisco.
- Sono curioso di incontrarla! Spero di starle simpatico.
Sorrido. Certo che gli starà simpatico. Questi diventeranno migliori amici.
Rido pensando ad Anne che fa mille domande a Bash e lui che le risponde fino allo sfinimento.

Siamo finalmente arrivati ad Avonlea.

- O signore! Amico non mi avevi detto che si gelava.
- Io ti avevo avvertito!
Alzo le mani in segno di difesa.
Bash continua ad esplorare la città con gli occhi.
- Beh non è come Trinidad.. Ma è carina. Apparte le persone che mi guardano male.
- Hai ragione è carina. Siamo arrivati questa è casa mia.

Dopo esserci sistemati ci mettiamo a riposare. Domani mi aspetta la scuola.

Pov's Anne.

Oggi è un altro giorno monotono come gli altri.
Entro in classe e vedo tutti gli studenti ammassati tra loro.
Staranno facendo un gioco stupido e non mi affatto di partecipare.
Appoggio i libri non molto delicatamente sul banco e mi siedo guardando le mie mani che ad un tratto sono diventate molto interessanti.
Sento qualcuno chiamarmi.
La voce è troppo familiare.
Gilbert!
Mi giro e la rabbia mista allo stupore mi invade dalla testa ai piedi.
Eccolo lì. Difronte a me che mi guarda sorridente.

Lo guardo e lo ignoro.
Decido di uscire dalla classe.
Ma Gilbert non si arrende facilmente.
Mi ha seguito e continua a chiamarmi.
Mi giro.

- Anne! Sono tornato.
- Lo vedo..
- Non sei felice..?
- Avresti potuto spedirmi una lettera! Avresti potuto dirmelo che andavi via. Potevi benissimo venire e dirmi: Anne cara me ne vado. Ma non hai fatto nulla. Hai preso le tue cose sei partito.
Volevo scriverti ma non sapevo dove ti trovavi... se eri vivo oppure morto!
Urlò tutto ciò che ho dentro.
Lui mi guarda triste.
- Hai ragione... Ho fatto una sciocchezza. Ma non riuscivo a restare a casa. È vero, potevo salutare ma ho pensato che non ti importava di me.
- Come poteva non importarmi di te...
Gilbert inaspettatamente mi abbraccia.
Oh Gilbert non sai quanto mi sei mancato.