"Nashville."

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Pov. Elena.

Avete preso tutto?-chiese nostro padre mentre tira giù l'ultimo scatolone dal camion. Ci siamo trasferiti qui da Rosewood. Mio padre è stato trasferito qui per il suo nuovo libro. Ho abbandonato tutti i miei amici per questo non ero molto elettrizzata all'idea di trasferirmi.

Si papá-rispose Jesse. Ho due fratelli,uno si chiama Jesse e ha ventun'anni e l'altro si chiama Dylan e ne ha diciotto. Ho anche una sorellina,la piccolina della casa. Si chiama Laila e ha otto anni. Jesse stravede per lei. Lui è molto dolce,gli piacciono molto i bambini e infatti tratta nostra sorella come una principessa. Dylan invece è un idiota. Nel vero senso della parola.

Muovi il culo-Mi mosse dai miei pensieri sempre Dylan

Sempre gentile amico-dissi.

Entrammo nella casa e notai che era grande,non descrivo tutto nei minimi particolari,ma appena entrati c'era una specie di stanzino con un tavolo piccolo e cassettina per appoggiare le chiavi attaccata al muro. Avanzando c'è un piccolo corridoio e un grande salotto. Vicino c'è la cucina e un grande tavolo in marmo con delle sedie rialzate. Nella parte opposta del salotto c'è anche un piccolo bagno,ma accogliente.

Vi piace?-Ci chiese mamma.

Si-rispose Jesse seguito subito dopo da Dylan

No-dissi e corsi su per le scale a cercare la stanza migliore.

Mentre in fretta e furia aprivo la prima porta..

Stronza!-Sentì urlare Dylan quando capì il mio intento.

Nel mentre avevo giá dato un'occhiata alle prime due stanze. Troppo semplici. Guardai la penultima.

Troppo rosa-Dissi.

E arrivai all'ultima porta. Dylan e Jesse si erano giá rifugiati nella stanza di sicuro a scrivere con gli amici che abbiamo lasciato a Rosewood. Erano molto popolari in quel posto. Comunque,guardai per bene la porta. Era vecchio stile e un pò impolverata. La aprì e trovai una bella stanza...semplice. Niente che non c'era nelle altre stanze. Un letto matrimoniale,un grande armadio davanti al letto e un piccolo baule-divano* ai piedi di questo. Notai solo che nella mia stanza c'era uno specchio. Era sopra il grande comò che era attaccato al muro al lato destro del letto. Era di forma ovale e aveva una cornice intorno. Sobbalzai quando vidi un'ombra scura passarmi dietro il corpo. Mi girai di scatto ma non c'era nulla. Ritornai a guardarmi allo specchio. Quoto. Non c'era niente. Sará stata un'allucinazione pensai. Magari perchè questi esseri chiamati famiglia mi hanno fatta svegliare alle quattro di mattina per venire qui.

Scendete a mangiare-gridò la mamma. Uscimmo in contemporanea,magicamente tutti e tre dalla porta,allo stesso tempo. Coincidenza? Non credo proprio. Quesi due idioti appena sentono la frase 'è pronto' o 'venite a mangiare' corrono a tavola come se non ci fosse un domani. Mangiano troppo e non ingrassano. Un'altra cosa da aggiungere alle ingiustizie delle donne. Mangiammo del cibo spazzatura,dopotutto eravamo appena arrivati e non avevamo avuto tempo di fare la spesa. Tornando in camera decisi di fare visita a Laila,

è rimasta in silenzio a tavola,ed è una cosa alcuanto strana da parte sua.

Avvicinandomi alla porta la sentì parlare.

Come ti chiami?-

Nulla.

Nessuna riposta.

Io mi chiamo Laila-continuò lei. Aprì di scatto la porta e la trovai dipingere sul muro. Laila-dissi.

Con chi stavi parlando?-continuai.

Con Brooke-disse come se fosse una cosa normale.

Oookay. È piccola pensai. Sará un'amica immaginaria.

Brooke lei è Elena,mia sorella-disse Laila.

Brividi. L'unica cosa che sentì in quel momento erano brividi.

Puoi diventare amica di sua sorella-disse Laila.

Sua sorella si chiama Emily. Ha la tua stessa etá.-continuò.

Okay Laila,continua a parlare con Broke. Io vado in camera-dissi di fretta.

Mentre stavo uscendo disse:

Ha detto Emily che hai dei begli occhi-disse.

Ora mi stavo spaventando. Chi era Emily? E con chi diavolo parlava Laila? Entrai nella mia stanza e mi buttai a peso morto sul letto e fissai il soffitto. La noia mi pervase e cercai qualcosa da fare. Mi alzai e mi diressi verso la finestra. Aveva le taparelle chiuse,allora mi misi a guardare attraverso i buchi. C'era tanto vento e molte foglie volavano leggere nell'aria. Guardai la stradina nascosta e quasi non mi uscirono gli occhi fuori dalle orbite. Un bambino. Mi guardava. Chiusi gli occhi. Li riaprì e c'erano due occhi neri proprio davanti ai miei. Gettai un urlo,corsi all'indietro e da goffa com'ero inciampai anche. Ritornai con lo sguardo sulla finestra e non c'era più niente. Di nuovo.

Ma che diavolo...?-Dissi

Questa di sicuro non sarebbe stata un'esperienza normale.

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Helouuu! Finalmente ho pubblicato. Lo so,lo so fa abbastanza schifo e non fa paura,ma datemi tregua! È solo il primo capitolo. Migliorerà. Spero... Cooomunque piaciuto il colpo di scena dell'ombra? Come vi sembra Laila che parla da sola? E il bambino? Rispondete a queste domande nei commenti,e per favore fate anche complimenti o critiche. So che non sono priprio brava a scrivere,ma ci provo. Vabeh,mi ritiro,ci vediamo al prossimo capitolooo! Votate e commentate. Baci.

~Vane.

CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora