Sex

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Tutto cominciò con una frase rude pronunciata da Matty. Erano vicino al lago e lui e la sua migliore amica Jessica stavano parlando di sesso nel suo furgone.
-La prima volta che l'ho fatto avevo 16 anni. È stato imbarazzante. Ho dovuto infilargli il preservativo, perché lui era troppo pigro.- Rise aspirando dalla sigaretta e buttando fuori il fumo dal naso.
-Invece la mia è stata piuttosto bizzarra. Avevo 15 anni e lei era fidanzata. Eravamo in casa sua con i genitori al piano inferiore. Lei non era propriamente silenziosa e penso abbiano sentito tutto.- Risero.
-Hai mai fatto un pompino?- Le chiese.
-Certo che sì. Per chi mi hai presa? Per una santarellina del cazzo?- Rispose sorridendo e poggiando una mano sul suo pacco. Lui la baciò. L'aveva sempre voluta.
-Togliti quelle cazzo di scarpe sul retro.- Questa era stata la frase con la quale tutto era iniziato. Non se lo fece ripetere due volte. Abbassò i sedili, andando nel retro del furgone e slacciandosi le Converse. Lui la seguí, facendola stendere e ricominciando a baciarla. Scese e le lasciò dei baci umidi sul collo e sulle clavicole. La ragazza in estasi e completamente eccitata gli sfilò la maglietta, poggiandola dietro la sua schiena.
-Quella maglia è più bella da quando me l'hai tolta.- Sussurrò lui sulle sue labbra.
-Abbiamo un sacco di tempo libero, la mia lingua in comune, quindi vedi di usare quelle mani.- La prese alla lettera. Le sfilò la maglietta buttandola da qualche parte e le slacciò il reggiseno. Con una mano cominciò a palparle un seno, mentre con la lingua le stuzzicava l'altro capezzolo. La ragazza sospirò gemendo e l'erezione del ragazzo spinse sul suo ventre. Si fiondò nuovamente sulle sue labbra, mordendogliele e fece entrare una mano nelle sue mutandine, protette solo da una gonna. Iniziò a stuzzicarle il clitoride con un dito e con l'altro entrò in lei. Era già bagnata. Jessica gemette e lo intimò ad aumentare la velocità e lui la ascoltò, ma poi si interruppe bruscamente. Non voleva farlo in un furgone accostato a un parco.
-Perchè ti sei fermato?- Chiese affannata.
-Andiamo a casa mia.- Sorrise e mise in moto. Arrivarono e la ragazza stava per scendere, quando lui la fermò.
-Tra qualche minuto potrai scendere. Sai, nella nostra vita sembra che abbiamo sempre e solo parlato di sesso. Abbiamo avuto pochi argomenti diversi da quello.-
-Che intendi dire?-
-Che dal primo momento in cui ti ho conosciuta, ho saputo che saremmo andati a letto insieme.- E scesero, entrando in casa. Andarono in camera da letto. Adesso lei era seduta sul suo letto e lo fissava seducente. Le si posizionò accanto e lei scese piano verso il membro del ragazzo. Aprí la zip del jeans e lo prese lentamente in bocca, stuzzicandogli la punta con il piercing che aveva sulla lingua. Un suono gutturale uscì dalla gola del riccio.
-Ho un fidanzato comunque.- Ebbe un ripensamento la ragazza.
-Che significa?-
-Che ho il ragazzo.- Disse come se fosse ovvio.
-Chi è? Perché non ne sapevo niente?-
- È il tuo amico George. L'ho adorato quando siamo andati a vedere quel film insieme e l'hai portato con te. Ha una faccia buffa, ma é un figo pazzesco. Volevamo tenere la cosa nascosta per un po'.-
-Si prende cura di te o potrei semplicemente prendere il suo posto?-
-Sì, si prende cura di me.-
-E allora perché sei qui con me?Non voglio fermarti, quindi se vuoi solo scopare, per me va bene.- Lo disse, anche se non era vero. La frase della ragazza vagava nella sua mente, premeva sul suo senso di colpa. Non poteva fare questo a un suo amico, ma la desiderava più di ogni altra cosa al mondo. La mora era rimasta in silenzio, così si sporse verso di lei e la baciò, facendola stendere. Stava per ottenere ciò che voleva, quando finalmente fiató.
-No, Matty. Non posso.- Sussurrò, prendendo la sua roba e andando via sbattendo la porta. Il ragazzo sbuffò frustrato e inizió a pensare a lei: aveva un piercing sulla lingua; indossava tacchi alti e jeans stretti che le fasciavano quel suo sedere perfetto e la rendevano più slanciata. Si ritrovò persino a pensare alle sue amiche. Se non avesse potuto avere lei, forse avrebbe potuto avere una di loro. Erano tutte in forma, avevano i capelli cotonati. Le avrebbe portate fuori tutti i giorni, se solo gli avessero dato una chance, ma come se fosse una maledizione, avevano tutte un fidanzato.

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