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Suona la sveglia.
Ore 6:30.
Tra mezz'ora passa Riccardo o come lo chiamo io Ricky, il mio migliore amico.
Ha 18 anni e frequenta il 5º superiore, il prossimo anno non ci sarà e per questo sono molto triste anche perché è il mio unico amico.
Non ho amici per via del mio aspetto.
In realtà avevo un'amica, però si è trasferita 3 anni fa a Londra quindi è molto lontana dato che abito a Los Angeles.
Mi alzo, prendo i vestiti e mi incammino nel bagno.
Mi faccio un doccia veloce e mi metto un paio di jeans e una felpa, la più larga che ho, per nascondere il mio corpo. Mi nascondo per il mio aspetto perché sono abbastanza in carne (tutte le ragazze della mia scuola sono così magre che mi fanno sentire ancora più a disagio)
Diciamo che il primo anno venivo derisa con pettegolezzi o cose simili poi, in seconda, presa a parole tipo "maiale grasso" "se cadi troviamo il petrolio!" Non ci ho mai fatto caso a loro ma quando quest'anno hanno iniziato a escludermi: dai progetti di gruppo, dalle feste, dalle uscite di classe, ecc... dicendomi "scusa non posso parlare con te perché se no Taylor mi escluderà dal progetto di scienze" ho capito che dovevo cambiare ma non per loro ma per me, per essere accettata. Così chiudo la questione felpa e nascondersi.
Finisco di vestirmi metto le tennis bianche e mi trucco leggermente, un filo di lucido e un po' di mascara ma proprio poco perché ho le ciglia molto lunghe, l'unica cosa bella che ho oltre al colore degli occhi.
Scendo al piano di sotto e vedo mia madre preparare i pancake, la mia colazione preferita.
6:45
Ho ancora tempo per fare colazione.
<< Buon giorno mami! >> dico con voce squillante entrando in cucina.
<< 'Giorno. >> risponde.
<<Papà? >> domando.
<< È ancora a letto, sta notte si è sentito male, se si sente di nuovo male più tardi lo porto a fare un controllo.>>
<<Ah, ok.>>
Il resto della colazione lo passiamo in silenzio, il che non mi dispiace affatto. Vorrei evitare argomenti del tipo "come va la scuola?" o "Ti prendono ancora in giro?"
Non mi piace parlare molto ne confidarmi o raccontare come va la mia routine.
Sento suonare il campanello. Ricky.
<<Mamma, è arrivato Ricky, io vado! Buona giornata.>> dico correndo verso la porta. <<Buona giornata anche a te tesoro!>>
Apro la porta, eccolo lì, il mio migliore amico col suo solito sorrisino contagioso.
<<Buon giorno, cucciola mia>>
<<'Giorno>> dico ridendo.
<<Pronta per una nuova e bellissima giornata di scuola?>> domanda con tutto il sarcasmo del mondo.
<<Certo! Sono nata pronta!>>
Mi mette un braccio intorno alla spalla e mi guida verso la macchina, parcheggiata davanti casa.
<<Prego signorina>> dice mentre apre lo sportello e mi fa cenno di entrare in macchina.
<<Che gentiluomo>> dico sarcastica.
Entro in macchina e subito dopo entra pure lui.
Per tutto il tragitto parliamo un po' di come abbiamo trascorso il weekend e io gli parlo che sto scrivendo un'altra delle tante storie d'amore che ho scritto.
Beh perché io non ho amici e tanto meno un fidanzato, quindi, passo il tempo a scrivere e leggere storie d'amore e romanzi rosa.
Arriviamo a scuola.
Mentre aspetto che Ricky parcheggi, mi dirigo verso la caffetteria.
Manca ancora un quarto d'ora al suono della campana.
Ordino il mio caffè e mentre aspetto che mi servano controllo se sia arrivato Ricky... eccolo! Si è già seduto al nostro solito tavolo.
Prendo il mio caffè e mi dirigo al tavolo.
<<Ehi! Tu non ordini niente?>> domando.
<<No sono apposto così...ancora non ci credo, un paio di mesi e mi trasferisco!>>
<<Beh...nemmeno io>> dico a voce così bassa che per poco non mi sentiva.
<<Lo so, anche tu mi mancherai>> risponde <<Ma ora dobbiamo andare in classe!>> dice mentre suona la campana.

Autrice: ❤️👩🏻‍🚀eccomi qua! Con il 1º capitolo! Spero vi piaccia, a breve arriverà anche il 2º. Scusate per eventuali errori. Buona lettura!👩🏻‍🚀❤️

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