Capitolo 28

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Arriviamo a casa di Marco e non c'era nessuno, controlla il suo cellulare e nota un messaggio dalla madre: "non torniamo prima di mezzanotte, se stai con la tua ragazza, le lenzuola sono pulite non sporcatele.."
Scoppia a ridere, leggo e rido anch'io, mi inzia a fissare

«sei inquietante, smettila.» dico
«il tuo sorriso.. sei così bella.» dice avvicinandosi e mettendomi una mano sotto al mento
«tu di più.» dico baciandolo, mi stringe a lui prendendomi per i fianchi e avvicinandosi ancora di più al mio corpo.
Forse non ho mai descritto i suoi baci, ma per il semplice fatto che non ci sono aggettivi per farlo, sono dolci, pieni d'amore, non maliziosi.
Mi lascia una scia di baci sulla mascella per poi prendermi in braccio a mo' di koala. Mi avvento sul suo collo, gli lascio qualche umido e leggero bacio, per poi fermarmi in un punto e iniziare a succhiare e mordere la sua pelle provocando un livido, nel mentre ci ritrovammo sul suo letto, lui era sopra di me che era attento a non schiacciarmi.

«sei un pò troppo vestita» dice, per poi sfilarmi la meglietta facendomi rimanere in reggiseno, arrossii leggermente.

«non aver vergogna di me piccola, sei perfetta, davvero.»
dice accarezzandomi il viso e dandomi un piccolo bacio sulle labbra. Gli tolgo anch'io la maglietta, inizia a slacciarmi i pantaloni che mi toglie e che lancia in un punto indefinito della stanza, sono solo in intimo.
Li sfilo anche lui, inverto la situazione, io sopra di lui a cavalcioni.

«no» dice per poi invertirei ancora, si mette su di me e inizia a lasciarmi scie di baci sulla mascella, collo, petto, seno, ventre.. arriva alla mia lei ancora coperta dagli slip, afferra l'elastico con i denti mi guarda e sorride. Lascia l'elastico e ritorna sul mio viso, inizia a stuzzicarmi il seno, mette le mani dietro la schiena e prova a sganciare il reggiseno fallendo.

«un cubo di Rubik è più semplice.» dice
Inarco la schiena e riesce a togliermelo, arrossisco ancora di più. Non è che avessi un granché da mostrare, ma avevo vergogna quando qualcuno mi guardava già fin troppo.
«sei bella quando arrossisci, però sta tranquilla non avere vergogna» mi dice mentre fa cerchi immaginari intorno ai miei capezzoli.
«si è solo che..» non riesco a finire la frase che un gemito di piacere esce dalla mia bocca, mi mordo il labbro.
Con le dita afferra nuovamente l'elastico dei miei slip e pian piano me li sfila.
Inizia a stuzzicarmi facendo movimenti circolari con le dita nella mia lei provocandomi brividi e gemiti di piacere.
Si toglie anche lui i boxer che indossava.
«se ti faccio male?..» dice
«tu non mi faresti mai male» rispondo
Entra in me, dolore straziante, sapevo che la prima volta era dolorosa, ma non così dolorosa. Strizzo gli occhi e mi mordo le labbra per soffocare l'urlo del dolore
«scusascusascusa» ripeteva sottovoce Marco mentre dava piccole spinte.
Pian piano il dolore diventava piacere e iniziò ad aumentare la velocità.
I respiri irregolari, i battiti accelerati, le mie unghia che graffiano la schiena di Marco, il silenzio che c'era in quella stanza.
Sentivo l'orgasmo vicino, pochi istanti prima premetti le mie labbra su quelle di Marco per placare l'urlo.
Ci “staccammo” ed esausta rilassai i miei muscoli sul letto mentre Marco si mise accanto a me.
Riprendemmo fiato.
«oh mio dio.» dissi guardando il soffitto stupita dall'accaduto, non immaginavo.
Indossammo dinuovo il nostro intimo e i vestiti e decidemmo di cambiare le lenzuola.. beh in realtà le cambiò lui, io avevo un dolore atroce tra le cosce e sul ventre..
Se ci sarà una prossima spero non faccia così tanti male..
Mi siedo su un puff che c'è in camera sua e mi ritrovo a pensare: "ma il preservativo?".

CAPITOLO BY GIULIANA AKA @m4rc0.1s.h3r3_ [ig] AKA @giulysstories [wp]

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