Capitolo 3 - Someone bad

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Raccolgo il choker e ritorno sul sentiero dove vedo Theresa che cammina avanti e indietro.

-Arte!- mi corre incontro e mi stringe.
-Dove sei stata?!-

-Ho solo controllato un po' il sentiero, ha dei fiori molto belli.-

-...Oh...scusa, lo so che sei grande adesso ma...- mi lascia andare, e si stringe nelle spalle. Teme di farmi fare brutta figura. Sorrido, e la rassicuro.

-Lo so, ti stai solo preoccupando per me.-

Mi sorride e mi prende la mano.

-Forza, andiamo, sta per iniziare la tua vita da musicista.-

Prendo una valigia e una grande borsa, mentre Theresa prende in spalla due grosse borse e dei fogli, probabilmente le clausole per il dormitorio.

Saliamo le scale di marmo che sembrano quasi infinite, e arriviamo finalmente alle porte di vetro.

-Vuoi avere tu l'onore?- mi guarda Theresa con un sorriso.

Mi avvicino alla porta, appoggio la mano sulla materia gelida e trasparente,e applico una leggera pressione che la fa aprire.

-Benvenuta all'accademia White Ring Lily.-

È bellissima... appena metto piede nell'edificio mi sembra di essere in un universo completamente diverso. Perfino l'aria che si respira dentro sa di musica. Le corde della mia anima vibrano come corde di violino. La mia attenzione si sposta da un dettaglio all'altro. Il pavimento dell'entrata è formato da mattonele in marmo di un bianco antico con alcune mattonelle nere che formano un disegno che a colpo d'occhio sembra un rombo.
Ci sono un sacco di rumori e suoni, un sacco di gente che va avanti e indietro con strumenti in mano.
Dopo l'entrata, ci sono altre tre porte. A destra, c'è la sala professori e la segreteria, mentre a sinistra c'è la presidenza. Ogni porta ha uno stile diverso, una sua anima, è spettacolare.
Nel salone che si apre davanti a noi ci sono delle scale, sempre in marmo ricoperte da un tappeto rosso ricamato con fili d'oro, c'è anche un poggia mano anc'hesso in marmo, freddo e nero, che trasmette eleganza. Salendo la scalinata ci sono due scelte, andare a destra o andare a sinistra.

-Non preoccuparti, più tardi il tuo coordinatore di classe incaricherà a qualche tuo compagno di farti fare un giro per la scuola.-

Annuisco arrossendo, capisce sempre cosa penso, a volte credo sia una esper... ma poi mi ricordo che è semplicemente mia madre.

-Detto ciò, credo che la tua classe sia la 1-D, perciò si sale a sinistra, credo.- Theresa arriccia le labbra, incerta sul da farsi, per poi decidersi.

Saliamo le scale ed arriviamo ad una porta in legno rosso dove c'è una grossa X incisa su e fra gli spazzi ci sono delle lettere, W - A - Y - F.

-Okay, questo è il mio ufficio, se hai bisogno di qualcosa, qualunque essa sia vieni da me, okay? La tua classe è poco più avanti, le varie classi sono in ordine alfabetico quindi la tua è la quarta. Capito? -

Annuisco, e scribacchio sul mio taccuino.
-Okay, ti voglio bene, augurami buona fortuna.- La stringo forte e le lascio i bagagli.

-Anche io... ora sciò, sciò! Prima che mi metta a piangere!- Sogghigno e mi incammino verso la classe. Su questo piano ci sono tre lunghi corridoi, credo siano per distinguere gli anni, il primo corridoio è il terzo anno, il secondo è il secondo anno ed il terzo il primo. Sospiro. Sembra un fottuto labirinto.

Arrivo alla bocca del corridoio, ad essere onesta con me stessa... sono un po' emozionata, più che un po' diciamo che sento il cuore in gola... E che cavolo, è il mio primo giorno!

Il bardo senza voceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora