Attrazione fisica

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Era da giorni che non dormiva bene, tutta colpa di suo fratello e la sua nuova fidanzata. Per settimane aveva dovuto sorbirsi tutti i più strani e fastidiosi rumori e versi che facevano quei due; che tra il cigolare del letto, gli oggetti che cadevano sul pavimento e le urla di lei, non sapeva cos'era peggio. Il fatto era che lui e Itachi vivevano da soli, in una villetta non molto grande, e purtroppo le loro camere da letto erano una di fianco all'altra, e non c'era la possibilità di fare nessuno tipo di spostamenti date le poche stanze della loro casa. Da quando avevano perso i loro genitori, Itachi aveva deciso di comprarla, perchè diceva che l'altra era troppo grande per loro due da soli. Il fatto era che gli aveva anche dato ragione, all'inizio. Ora però, rimpiangeva la loro vecchia casa, grande, enorme, spaziosa, e tutto questo perchè a suo fratello piaceva fare troppo sesso.

Il sesso. Per lui, Sasuke, era ancora una cosa sconosciuta, o meglio, sapeva cos'era, e sapeva anche come si faceva, ma il fatto era che non l'aveva mai fatto. E non era perchè non lo volesse fare, solo che non gli era mai interessato. Doveva ammettere che lo incuriosiva un po', ma non al punto di provarci con qualche ragazza e portarsela a letto. Si era sempre detto che quando sarebbe arrivato il momento, l'avrebbe fatto, e siccome non aveva una ragazza il momento non era prossimo. D'altronde la curiosità stava diventando sempre più pressante, e la colpa era sempre di suo fratello, che non faceva altro che stuzzicarlo con i suoi commenti o suggerimenti di vario genere. Ma lui puntualmente cercava di ignorarlo, perchè non era di certo il tipo che pensava a quelle cose, non come i suoi amici sempre ossessionati dal sesso. Lui era un ragazzo che viveva alla giornata. Era considerato uno dei studenti più bravi dell'intera scuola, ma nessuno lo riteneva uno secchione, anzi, lo ammiravano come un modello da seguire.

Quella mattina, una delle solite tante, dopo essersi preparato e vestito, andava in cucina a prepararsi un buon caffè, ne aveva decisamente bisogno dopo la solita nottataccia passata a girarsi e rigirasi nel letto. Itachi non gli risparmiava quasi mai una notte di sonno, e si domandava, come diavolo faceva a farlo sempre e in più momenti della notte? A volte si domandava anche, se Itachi dormisse qualche volta. Il fatto era che gli aveva detto del problema notturno, ma lui gli rispondeva sempre che avrebbe capito appena l'avrebbe provato. E ogni volta lo ignorava o lasciava parlare senza dargli una risposta.

Appena il caffè fu pronto, se ne verso un bel po' nella tazzina sul tavolo. Si sedette e soffiò piano sul liquido bollente. Aveva davvero bisogno di caffeina per affrontare la giornata scolastica che lo aspettava, e di sicuro non voleva andare a scuola come uno zombie per colpa di suo fratello e le sue attività notturne.

"Ciao fratellino" lo salutò Itachi, entrando in cucina con solo dei boxer aderenti addosso.

Era abituato a vederlo girare così per casa, anche se pensava che poteva mettersi qualche altro strato di vestiti addosso; anche se erano fratelli, non voleva dire che poteva girare come gli pareva per casa in quel modo.

"Ciao" ricambiò il saluto, stando però concentrato sul suo caffè.

Lo notò prendere una tazzina dalla credenza per poi sedersi davanti a lui, versandosi poi un po' di caffè "Sempre caffè?" gli chiese mentre appoggiava la moca.

"Ovvio" gli rispose seccato.

Lo notò alzare un sopracciglio "Non dirmi che è sempre il problema delle tue notti insonni?" faceva anche il sarcastico?

"Per cos'altro se no?".

"E dai fratellino, ne fai sempre una tragedia..." soffiò sulla sua tazzina.

Lo guardò storto, facendogli capire che non stava scherzando "Non sono come te, che dormire è un optional" commentò.

Sospirò "Eh vedi fratellino... se solo sapessi cosa si prova a-".

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