Sesso

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Anche quella notte non aveva dormito granché, ovviamente sempre colpa di suo fratello, che anche quella sera era andato a prendere la sua ragazza per portarla nel suo letto. Ma non facevano mai una pausa quei due? E poi, perchè diavolo dovevano venire a fare sesso sempre in casa loro? Non aveva una casa quella? Tutte domande già fatte, ma con sempre la solita risposta, quando lo proverai, capirai. A volte Itachi era piuttosto vago nelle risposte, ma d'altronde era meglio così, preferiva non sapere altro sulle sue prestazioni sessuali o cose del genere.

La mattina si era alzato un po' prima, aveva fatto colazione come al solito ed era uscito prima che suo fratello facesse la sua apparizione in cucina. Non aveva nessuna voglia di sorbirsi i suoi commenti e suggerimenti sull'argomento sesso. Già era piuttosto seccante il fatto che gli avesse lanciato quella scatola di preservativi, e di sicuro non voleva sentirlo ne vederlo per il resto della giornata; non aveva nessuna voglia di vedere le sue espressioni da fratello maggiore. Conoscendolo gli avrebbe detto di doversi dare una mossa, prima che le ragazze più carine finiscano tra le braccia degli altri.

Aveva appena parcheggiato nel cortile della scuola, se l'era presa con calma dato che era anche in anticipo. Decise di restare qualche minuto nella sua Audi A3, con la schiena appoggiata al sedile con tutto il suo peso, tra il poco dormire e i pensieri che durante la notte lo avevano assillato, aveva davvero bisogno di rilassarsi. Aveva pensato a Sakura, in un modo del tutto nuovo, aveva pensato a lei, al suo corpo, alle sue gambe e alla sua corta gonna; pensieri che mai aveva fatto fino alla notte appena trascorsa. Doveva davvero aver perso la ragione o addirittura la testa. E istintivamente posò gli occhi sul suo zaino appoggiato sull'altro sedile anteriore, senza rendersene conto prese fuori da una tasca interna il pacchetto di preservativi. Ecco, proprio in quel preciso istante, pensò come diavolo aveva fatto a ficcarli nel suo zaino, ma era consapevole di essere stato lui, era stato un gesto automatico; chissà, forse era stata l'influenza di suo fratello a fargli fare quel gesto, oppure non voleva ammettere che pensava sul serio di voler provare a fare sesso, con Sakura. Aveva le idee piuttosto confuse, come se non si riconoscesse. Scosse appena la testa, e nel cercare di metter via la scatola, inspiegabilmente cadde un preservativo sul sedile. Nascose bene la scatola nello zaino, poi fissò quell'oggetto per una manciata di secondi, sembrava averlo ipnotizzato, come se gli stesse dicendo di portarlo con se. Mise una smorfia sconfitta dall'orgoglio, e d'istinto mosse la mano e lo raccolse, per poi metterselo in tasca, senza più pensarci, o almeno era quello che provava a fare. Cosa che funzionò non appena sentì bussarsi al finestrino dell'auto, quasi gli venne un colpo, ma si controllò. Era Naruto che lo stava salutando con un sorriso a trentadue denti, sventolandogli la mano in segno di saluto. Ultimamente veniva a scuola piuttosto in anticipo, rispetto a qualche settimana fa, ma non gli interessava cosa lo avesse spinto a cambiare abitudini. Comunque, fortunatamente non aveva visto nulla, non che avesse cambiato qualcosa, forse poco, ma la sua era questione di orgoglio, e in fine dei conti erano fatti suoi, non degli altri.

Era appena entrato in classe, assieme a Naruto, il quale, da quando era sceso dall'auto, non aveva fatto altro che parlargli del fatto che aveva bisogno del suo aiuto in matematica. Lo aveva ascoltato, ma non gli aveva ancora dato una risposta.

"... se prendo un'altra insufficienza, sicuramente mia madre mi prenderà a schiaffi" si lamentò l'amico "Allora mi aiuti?" gli chiese, e gli sembrò quasi che gli stesse facendo gli occhi dolci.

L'aveva aiutato già un paio di volte, se non di più, nel corso degli anni, lui era il suo migliore amico, e anche se era già scocciato al solo pensiero di passare ore con lui e a fargli entrare in testa le equazioni, non riusciva proprio a dirgli di no "Va bene" gli rispose.

"Grazie Sas'ke" gli sorrise contento "A che ora vieni a casa mia?".

"Di già oggi?" gli chiese seccato.

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