Il fatidico giorno è arrivato, io e mia sorella oggi conosceremo l'uomo, che ha rubato il cuore a nostra mamma, e i suoi figli. A me non piace il compagno di mia mamma ma se lei è felice con lui, io non metto becco e me lo faccio andare bene. A quanto pare, si è trasferito qua con i suoi figli per stare vicino a mamma. Prima abitava a quaranta minuti da qua ma per lui era scomodo, dato il suo lavoro. Ieri sera si sono messi d'accordo per far conoscere me e mia sorella Alexia ai suoi tre figli. Mia sorella ha cinque anni ma è una bambina sveglia e molto bella, ha i capelli neri come i miei ma, a differenza mia, due occhioni blu. Andiamo molto d'accordo io e lei, le faccio da seconda madre e la cosa non mi spiace affatto perchè non è una bambina agitata, a differenza è molto tranquilla e si fa voler bene.
Alexia mi distrae dai miei pensieri entrando in camera e saltando sul mio letto.
"Dimmi tutto piccola." le chiedo spezzando il silenzio.
"Che cosa metto per andare a mangiare?" mi guarda con i suoi occhioni che tanto amo e mi ci manca poco dal prenderle le guanciotte e strizzargliele.
"Andiamo in camera, troveremo qualcosa che ti piacerà."
"Come si chiamano i figli di Marco?" Marco è il nome del compagno di mamma, uomo d'affari con i soldi che gli escono da tutti i buchi.
"Non lo so piccola, non li ho mai visti, stasera lo saprai."
"Ma sono grandi o piccoli?" Alexia è solita fare molte domande, è molto curiosa.
"Non so neanche questo Alexia." le faccio un sorriso e lei mi guarda con aria confusa.
"Ma sai qualcosa?"
"Si. So che dobbiamo andare a vestirci o mamma ci ammazza."
Entriamo in camera di Alexia e lei subito va a prendere il suo pupazzo preferito. Apro il suo armadio e le prendo un paio di pantaloni bianchi e la sua maglietta preferita, rosa con disegnata Minnie.
"Emily posso mettere quelle scarpe?" mi indica un paio di scarpe bianche e annuisco aiutandola a vestirsi. Finito di vestire Alexia, andiamo in camera mia e dopo essermi fatta una doccia veloce, cerco qualcosa da mettermi. Alla fine metto una gonellina nera, stretta e in pelle, a vita alta e un top bianco stretto sul seno.
"Perchè non posso vestirmi anche io come te?"
"Perchè sei ancora piccolina, quando avrai anche te la mia età potrai metterli." Alexia si alza del letto e si siede sulla sedia.
"E quanti anni hai?"
"Diciannove anni e tu ne hai cinque, sei ancora piccola."
Vado nel bagno e mi piastro i capelli per renderli più lisci di quello che già sono, mi metto un po' di mascara e del fondotinta leggerissimo. Esco dal bagno, prendo mia sorella e la borsa e scendiamo al piano di sotto, dove mia mamma ci aspetta. È splendida.
"Ecco le mie due ragazze, siete pronte?"
"Ma Marco dov'è?" Alexia comincia a tartassare mia mamma con domande su Marco e chiedendo dei figli.
Dopo mezz'ora circa di macchina arriviamo al ristorante in cui dobbiamo cenare. È un ristorante a base di pesce, molto elegante e all'apparenza anche costoso. Fuori ha dei tavoli in legno nero con delle sedie dello stesso colore e materiale. Mi piace.
Marco ci aspetta all'entrata del ristorante e appena ci vede, il suo viso si illumina. A lui, io e mia sorella, piacciamo molto perchè dice che siamo tali e quali a mamma. L'unica cosa che non gli piace di me, è il fatto che fumo, mi dice che è un brutto vizio e che devo cercare di togliermelo. Sinceramente è un brav'uomo e non so neanche io perchè non mi piaccia. Nell'ultimo periodo poche persone mi piacciono. Vado d'accordo solo con la mia famiglia e le mie amiche. Dopo la morte di mio papà, ho avuto un periodo buio, ho cominciato a chiudermi in me e ci sto uscendo grazie allo psicologo ma sono rimasta una ragazza fredda lo stesso.
"Ma siete bellissime tutte e tre. Vieni qua Alexia." Marco prende subito mia sorella in braccio. Quei due vanno molto d'accordo. Per Alexia è come se fosse suo papà e questa cosa mi rende felice e triste allo stesso momento.
Entriamo dentro al ristorante e Marco ci accompagna al tavolo che ha prenotato. Dei suoi figli non c'è l'ombra, saranno in bagno. Credo.
"Marco ma i tuoi figli?" mi precede mia mamma.
"Brayan doveva andare in bagno ma non ci va mai se è nei ristoranti, quindi sono andati tutte e tre un attimo a casa." casa sua se non sbaglio è qua vicino, quindi non molto distante. Mia mamma ha detto che casa sua è grandissima e che ha anche una piscina sul retro. Così le ha detto Marco.
"Dovrebbero essere arrivati, vedo mio figlio che sta parcheggiando."
Ci vuole poco prima che entrino nel ristorante. Rimango di stucco. Sono bellissimi, anche troppo.
"Scusa pa, ma sai com'è Brayan." il più grande è il primo a parlare scusandosi per il ritardo.
"Loro sono i miei figli. Brayan, il piccolo, ha sei anni. Jasmine, la seconda e l'unica femmina, ne ha diciotto e poi, il più grande, Edward, ne ha ventuno."
Sono uno più bello dell'altro. Brayan è tutto ricciolino e biondo, ha gli occhi verdi e le guance rosse, è adorabile. Jasmine è veramente una bellissima ragazza, è alta con un fisico pazzesco e il tubino nero, lo risalta, ha i capelli mori e liscissimi e anche lei due occhi verdi stupendi. Il fratello più grande, guardandolo bene, è mozzafiato. Ha una camicia bianca dentro un paio di pantaloni neri, come quelli degli smoking. È molto alto e ben piazzato, ha i capelli biondi rasati sui lati e, a differenza di Brayan e Jasmine, ha gli occhi blu. Cazzo, è veramente bellissimo.
"Loro due sono Alexia, cinque anni e Emily, diciannove." a differenza di Marco, mia mamma si sbriga con le presentazioni e la ringrazio.
Jasmine si siede vicino a me e subito cerca di fare amicizia. A quanto sembra, è molto estroversa e per sviare alcune sue domande, guardo lo schermo del telefono. In quel momento, mi chiama Alice e la ringrazio mentalmente.
"Mamma, esco un attimo a rispondere." annuisce ed esco.
Tempo di uscire dal ristorante, il telefono smette di suonare. Non la richiamo, se ha qualcosa di importante da dire, mi richiamerà o manderà un messaggio.
Ne approfitto però per accendermi una sigaretta, oggi è la tredicesima. Vedi Edward vicino al marciapiede, anche lui con una sigaretta in bocca. È ancora spenta e sembra stia cercando qualcosa. Credo l'accendino. Si guarda e intorno e quandomi vede, si avvicina."Emily giusto? Mi puoi prestare l'accendino?" ha una voce profonda, gli si addice. Gli porgo l'accendino, accendea sigaretta e me lo rende. È sexy mentre fuma.
"E così sei la figlia della compagna di mio padre. Vi assomigliate molto, anche la piccolina." cerca subito di fare conoscenza. Non sono brava in questo e cerco di dare risposte fredde e brevi.
"Si, ce lo dicono in molti." gli rispondo.
"Non è male come città e sono felice che mio papà stia con tua mamma. Sembra una donna aposto." quando parla di suo papà, sembra vago ma felice.
"Beh, entriamo prima che mio papà pensa che siamo morti." mi alzo dal muretto in cui ero seduta e seguita da Edward, entro nel ristorante.
"Vedo che avete già parlato." mia mamma ci mette poco a mettermi in imbarazzo.
Marco aveva fatto preparare i menù del giorno. Come antipasto c'era un insalta di polipo e patate seguito dalla pasta allo scoglio come primo e un'insalata di calamari come chiusura. Ci vuole poco prima che preparassero tutti gli antipasti per il nostro tavolo. Alla fine siamo in sette. Edward è seduto difronte a me. Mi lancia delle occhiate e le ricambio. Quando nota che lo sto guardando, mi guarda e dopo secondi che ci guardiamo negli occhi, mi sorride e comincia a mangiare. È bellissimo. Che la serata abbia inizio.
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Devil's hurricane
ChickLitUn amore proibito, ti butta negli inferi o ti ci tira fuori? C'è solo una regola: non ci sono regole.