Capitolo 3: Camp Half-Blood

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Mattina dopo

Stranamente mi alzai di buon'ora e con tutta la tranquillità di questo mondo andai a fare colazione.Presi un caffè e una brioche al coccolato.Ero sicuro di starmi dimenticando qualcosa ma non mi venne in mente niente.
Poi successe tutto ad un tratto,mi ricordai che oggi sarei dovuto partire per quel campo per semidei,e indovinate un po'?Non avevo preparato niente per il viaggio.Mi infilai la brioche in bocca e poggiai la tazza ormai vuota sopra il tavolo.Percorsi le scale in salita a tutta velocità per poi catapultarmi in camera mia.Con mia grande sorpresa notai uno zaino sopra il baldacchino, lo aprii, al suo interno c'erano dentro una busta due bottiglie d'acqua e due panini,delle magliette bianche e qualcuna azurre o nere,una tuta e due canottiere nere.Come faceva a starci tutta quella roba in uno zaino?Manco stessi andando in vacanza.Bonnie fece capolino alla porta, per poco non feci un infarto.
-Borea l'aspetta- disse per poi aggiungere
-Manca qualcosa nello zaino?-
-Direi di no-

Salii le scale che dal primo piano portavano alla torre est del castello per incontrare il caro e vecchio Nonno Borea.
Era in piedi davanti alla porta e teneva le braccia incrociate, serio.
Sfilai velocemente lo zaino dalle spalle e tentai di fare una specie di inchino, ma dall'espressione stupita di Borea intuii che non ci assomigliava proprio.
-Kendall- inizió Borea, bloccandosi di colpo -Perché é così che ti chiami giusto?-
Forse Nonno Borea iniziava a soffrire di Alzimer.
-Da sempre- risposi,impassibile.
-Bene allora...Kendall, sei pronto.-
-No.-
-Benissimo. Posso portarti vicino alla baia di Long Island, perchè se comparissi improvvisamente davanti al campo, i semidei sospetterebbero di qualcosa no?-
-Si, anche io ho questo dubbio.-
-Quindi,in breve, tieniti stretto lo zaino ragazzo mio.-
-Aspetta che?!-
Non feci nemmeno in tempo a dire "Porca Era" che un turbine di vento freddo,che riconobbi come quello del Nord, di Borea appunto, mi travolse sollevandomi da terra.
-Hey Nonno- sussurrai -Ripensandoci preferirei finire the 100 con Bonnie...-
Niente da fare.
Il vento si alzó ancora piú forte e in meno di un minuto viaggiavo alla velocitá della luce in un turbine di neve.
Per quanto mi costi ammetterlo, urlai come un pazzo mentre il nuovo teletrasporto inventato dal vento del Nord mi trasportava sempre piú in alto nel cielo.
Almeno peggio di cosí non poteva andare.
Ahahhahahah e inveve si.
La caduta fu dolorosa: avvolto dalla neve che continuava a turbinarmi attorno non riuscivo a vedere nulla, e quando improvvisamente sentii come una stretta allo stomaco e iniziai a precipitare verso il basso pensai che fosse la fine.
Con tutte le probabilitá mi serei spiaccicato contro il suolo senza nemmeno aver finito il mese di prova gratuita su Netflix.
Queste si che sono disgrazie.
Invece,nonostante tutto, quando stavo per toccare terra la velocitá con cui stavo precipitando diminuí.
Grazie agli Dei, la caduta non mi uccise: mi schiantai contro il suolo battendo il sedere e imprecai in greco antico.
Dopo aver trovato la forza di rialzarmi,mi guardai intorno: era una radura per lo piú pianeggiante,fatta eccezione per qualche collina. Anche da quella distanza si riusciva a sentire il rumore delle onde del mare: Qualche ora di cammino e sarei arrivato a Long Island.

~~~~~~~~~~~~~~~

Ed eccola lí: l'entrata del campo Mezzosangue.
Mi aspettavo di meglio.
Due colonne di marmo bianco sorreggievano l'ingresso per il campo, e in alto si leggeva la scritta invisa nella pietra "Camp Half-blood".
Ormai era arrivato il tramonto e infatti,come avevo immaginato,nessun semidio si trovava nei paraggi.
Avrei potuto fare un'entrata trionfale del tipo "Hey Semidei inchinatevi davanti al mio cospetto!"
Ma sarebbe stata banale e scontata. E poi come avrei spiegato che ero arrivato lí illeso quando la maggior parte dei Mezzosangue arrivava ferita al Campo per colpa dei mostri?
Mica potevo rivelare la storia del "Borea Express".
Inoltre mi avrebbero  travolto di domamde su chi ero e come ero arrivato lí,ma sinceramente dovevo ancora trovare una scusa degna da catturare la loro fiducia.
In poche parole, dovevo trovare un 'idea genilale per evitare le loro domande e farmi cogliere impreparato.
Insomma, ero tentato di dire "Salve ragazzi,sono qui per uccidervi tutti. Posso usare il bagno?"
Ma dubito che si sarebbero fidati di me.
Diciamo che l'idea la trovai. Ma non fu proprio "geniale".

Respirai profondamente.
-Uno....due....e....due e mezzo,due e tre quarti....Ok, facciamolo.-
Ficcai la lama del pugnale che mi ero portato dietro nel braccio.
Mi morsi le labbra mentre lasciavo cadere l'arma a terra, sporcando di sangue l'erba e la mia maglietta.
-AAAHHH!- Gemei,non riuscendo piú a trattenermi. Coprii la ferita che mi ero appena procurato sul braccio sinistro con l'altra mano, maledicendomi mentalmente per non aver trovato altre soluzioni.
Il mondo sembró crollarmi addosso: piú mi avvicinavo all'entrata del campo e piú iniziavo a vedere tutgo sfuocato.
Urlai nuovamemte di dolore e solo allora parve che qualcuno mi sentii: vidi un ragazzo dai ticcioli biondi raggiungermi e urlare a qualcuno dietro di lui:
-SBRIGATI NICO! VAI A CHIAMRE RINFORZI!-
Il semdidio biondo mi raggiunse, afferrandomi per le spalle e passandoosi il mio braccio sopra la testa.
-Hey tranquillo, va tutto bene.- sussurró lui, mentre altri semidei mi raggiungevano correndo.
Non riuscii a rispondergli "Ma secondo te va tutto bene?! Fammi indovinare, non sei figlio di Atena." Ma tutto quello che mi uscí dalla bocca fu un :
-Mh...emh...ff-
-Shh, risparmia le forze.-
Altri semidei arrivarono e, per quanto riuscii a vedere, sembravano una ventina: tutti diversi, ma provenivano dalla stessa direzione.
-AIUTATEMI A PORTARLO IN INFERMERIA!- Ordinó.
-AVETE SENTITO GENTE? ORDINI DEL DOTTORE!-
-Nico...- brontoló il biondino.
un altro semidio,con dei folti capelli scuri, mi prese per l'altro braccio,facendomi sussultare di dolore.
-Okay, scusa, ti aiuto.-
Mi sentii prendere in braccio da altri tre semidei e il gruppetto inizió a trasportarmi all'interno del campo, verso quella che doveva essere l'infermeria.
Voltai la testa, riuscendo a vedere finalemente chi avevo dietro: un gruppo di una trentina di semidei mi fissava sbalordito.
Nel gruppo riuscii a scorgere uan chioma dai colori dell'arcobaleno, cosí pensai di avere le allucinazioni mentre quelli che risultarono figli i Apollo mi scortavano nell'infermeria..

Spazio Disagiatah♡
Ed ecco il terzo capitolo!
Purtroppo è ricominciata la scuola babbana....
E anche quest'anno ad Hogwarts si va l'anno prossimo!

~LaDisagiatahDegliInferi

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