Capitolo uno.

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Saranno state le sette o forse le otto del mattino quando mi alzai dal letto e uscii dalla calda presa del mio piumone...perchè continuo a svegliarmi a quest'ora? Insomma, sono appena iniziate le vacanze natalizie, dovrei godermele.

Appena riuscii a vedere chiaramente oltre la sottospecie di tendina che i miei capelli formavano sui miei occhi, mi diressi verso l'armadio e presi una felpa e un paio di jeans a caso e andai dritta in bagno, dove cercai di mettere un po' in ordine i capelli dopo essermi lavata i denti, vestita e dopo essere andata in bagno.

"il bagno è libero" urlai per poi vedere il mio fratellino che in stile siluro era già entrato nel bagno mentre papà si avvicinava alla porta a rallentatore visto che il bagno era stato già occupato...vado sempre in bagno per prima per il semplice motivo che se trovo il bagno occupato - e sono già in ritardo per andare a scuola - divento leggermente nervosa e capace di sfondare la porta, cosa che ancora non mi è capitato di fare, per fortuna...a quanto pare anche durante le feste a mio fratello e a mio padre rimane quest'abitudine, come a mio fratello rimane l'abitudine di prepararsi a mo di olimpiadi per entrare prima di papà in bagno, e come a mio padre rimane l'abitudine di uscire presto la mattina per andare a prenderci i cornetti caldi al cioccolato.

Entrando in cucina infatti mi aspettavo di trovarli sul tavolo, invece stamattina non c'erano.

"come mai non hai preso i cornetti, papà?" chiesi girandomi verso di lui, perchè di solito neanche durante le feste la panetteria di Peter chiude, visto che ci sono gli arrivi dei turisti e lavora piú del solito dandosi il cambio con la moglie, nonostante lavorasse durante le feste, non sembrava infastidito, la moglie e il figlio lo aiutavano, e penso...pensavo, gli facesse piacere.

"non li ho presi perchè il buon vecchio Peter chiude" rispose papà con tono rassegnato e abbassando lo sguardo.

"come mai?" gli affari andavano benissimo, perchè mai avrebbe dovuto chiudere?

"va a leggere il giornale" disse triste per poi alzare di scatto la testa sentendo mio fratello che girava la maniglia della porta.

"è vicino al lavandino se vuoi leggerlo" concluse velocemente fiondandosi nel bagno appena il mio fratellino uscì. Non risposi visto che ormai era inutile e mi avvicinai al lavandino prendendo il giornale e sedendomi sul divano a gambe accavallate.

Omicidio a casa Woodiwiss, tragedia familiare, moglie e figlio sopravvivono, muore il marito.

Peter è morto? è impossibile! Peter non aveva nessun nemico, era il panettiere, tutti amano il panettiere! era un uomo fantastico che mi ha insegnato ad andare in bici, aveva sempre un goffo sorriso sulle labbra, era praticamente un amico di famiglia, lui ha aiutato molto papà quand'è morta la mamma...non è giusto!

Non riuscii a continuare a leggere, avevo paura che Peter fosse morto per lo stesso stupido motivo di mia madre...mia madre è stata uccisa

... lei amava le passeggiate al buio, quelle passeggiate con il vento freddo che ti costringe ad accoccolarti nel cappotto, ed era una donna molto allegra e scherzosa, tutti la amavano qui - esattamente come amavano Peter - ma un giorno mescolato fra la folla di turisti trovó il suo assassino...Ne parleró meglio un'altra volta peró, adesso preferirei non parlare piú di mamma altrimenti rischio di crollare.

Appena papà uscí dal bagno corsi da lui e avvolsi le braccia, al suo petto, abbracciandolo.

"tranquilla Sasha" disse accarezzandomi i capelli

"quand'è il funerale?" chiesi cercando di sciogliere l'abbraccio per tornare a reggermi in piedi da sola.

"c'è già stato, scricciolo" disse dandomi un bacio sulla fronte

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