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"Perché non fai vedere la casa a Riccardo, Sofia?" chiese mia madre.

Sbuffando annuì.
Mentre salivamo le scale nessuno dei due parlava.

"Questo è il bagno, di là c'è la mia camera e di là quella dei mie-"
"Perché mi fissi?" chiesi.
"Oh che stavi dicendo?"
"Basta, mi rifiuto vado in camera mia." dissi lasciandolo lì.

Entrò in camera mia e si sedette accanto a me, io ero distesa sul letto.
Continuava a guardarmi gli occhi e le labbra.
Mi alzai e mi misi a sedere anche io.
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò qualcosa.

"Devo farti mia." poi si alzò e mi lasciò lì sul mio letto.

Scesi giù e vidi che stavano andando via.
Salutai tutti, e con una stretta di mano salutai il moro che mi sussurrò nuovamente all'orecchio di chiamarlo al cellulare.

Come faccio se non ho il tuo numero?

Dopo qualche minuto, mi arriva un messaggio.

Sconosciuto: hey!
Me: chi sei?
Sconosciuto: davvero non capisci?
Me: come hai fatto ad avere il mio numero?
Sconosciuto: segreto ;)
Me: che vuoi?
Sconosciuto: oh nulla, volevo darti fastidio :)
Me:🤦🏼‍♀

"Sofia, puoi venire un attimo di qua?"
"Dimmi mamma."
"Domani puoi portare questo a casa dei signori Marcuzzo?"
"Chi scusa?" domandai confusa.
"La famiglia che è venuta qui!"
"Ah si, capito!"

I'm your daddy. |RICCARDO MARCUZZODove le storie prendono vita. Scoprilo ora