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Erano le 09.30 e mi stavo vestendo per andare a consegnare una busta a casa del moro.

Suonai al campanello e aprì lui. Era a torso nudo con i pantaloncini leggermente abbassati che lasciavano intravedere i suoi boxer della Calvin Klein.

"C'è tua madre per caso?"
"No, ma puoi darla a me la busta."

Diedi la busta a lui, stavo per andarmene quando mi afferra il braccio e mi fa cenno di entrare dentro casa sua.

Appena entro rimango stupita. È bellissima.

"Ti piace eh?" disse ridendo.
"Si è bellissima!"

Mi fece sedere accanto a lui, sul divano e incominciò a guardarmi, di nuovo.

"Perché mi guardi?"
"Ti voglio guardare." disse distendendosi sul divano.

Quanto vorrei saltargli addosso.
Calma gli ormoni.
Si però se sei a torso nudo con i capelli spettinati e ti distendi pure, come fai?

"E adesso perché mi guardi tu?" mi disse alzando il sopracciglio con uno sguardo malizioso.
"Cosa? Non stavo facendo nulla!" dico girando la testa dall'altra parte.

Appena la rigiro mi ritrovo con il mio naso contro il suo.
Mi sussurra all'orecchio

"Sarò il tuo papino, intesi?"

Cosa? Ma è serio?

"Intesi."

In realtà avevo un po' paura di ciò, ma lasciamo stare.

"Io devo andarmene ora, devo uscire con una mia amica." dissi alzandomi dal divano.
"Di già?"
"Ascolta moro, non ho voglia di fare storie, ora devo andarmene e basta."
"Mi piace quando mi chiami moro. Comunque, ci vediamo domani a casa mia, alle 11,30, va bene?"
"Okay." dissi facendo spallucce e uscendo dalla sua casa.

I'm your daddy. |RICCARDO MARCUZZODove le storie prendono vita. Scoprilo ora