Jungkook stava ancora aspettando Taehyung nella stanza, picchiettava le dita sul tavolo, distrattamente, quando un maggiordomo venne ad annunciare l'arrivo nella stanza del biondo. Egli aprì lentamente la porta e la richiuse subito dopo alle sue spalle, e prese un respiro profondo prima di voltarsi e avanzare verso il ricco signorino, più bello che mai attorniato dalla luce che la finestra appena dietro di lui lasciava entrare nella grande sala da pranzo.
Anche Jungkook si girò e rimase sconvolto dalla sua infinita bellezza. Qualcosa di stupendo si stava realizzando in quella stanza ma di certo lui non lo sapeva ancora. Senza distogliere lo sguardo dal suo, si avvicinò a Taehyung e sorrise meravigliato
«Sei meraviglioso, Taehyung. Sapevo che di certo lo saresti stato ma... Non pensavo così tanto... Vogliamo sederci a tavola? Tra non molto verrà servita la cena.» e gli porse galantemente la mano.
«C-certo» disse timidamente l'altro quasi cercando di nascondere il viso nel colletto, e allungando la mano lentamente per poi posarla sopra quella del moro. Si sedette accanto a lui e lo guardò dritto in faccia.
Le sue mani erano così vellutate e perfette come tutto in lui del resto.
E i cuori persero appena un battito quando gli occhi dell'uno furono incastonati in quelli dell'altro.
«Mi dispiace essere stato scortese... Non volevo mancarti di rispetto. Ma sei una meraviglia e come tale, dovevo averti. Come puoi vedere sono un uomo molto ricco, ottengo sempre ciò che voglio, cose o persone che siano... Non sei obbligato a restare ma... Se lo farai tutto questo sarà tuo...» in cuor suo Jungkook sperava che almeno i suoi averi lo allettassero visto che il biondo non sembrava ricambiare ciò che lui provava.'Ottengo sempre ciò che voglio' quella fu una frase che fece storcere appena il naso a Taehyung, poichè segno di arroganza e superbia. Del resto non si poteva aspettare altro da un riccone come lui. Viziato, abituato al lusso, e forse anche spoglio di valori. Quello che il ballerino provava nei suoi confronti era solo una grande attrazione carnale, poichè si era dimostrato così egoista e marcio. Eppure, dentro tutto quel marciume, c'era qualcosa di limpido e puro, qualcosa di strano, ma allo stesso tempo perfetto e irrazionale.
«Sono solo uno schiavo...» esclamò Tae a voce bassa.
«Uno schiavo dici? E vuoi restare tale?-- Bene...» Jungkook s'alzò e lo prese da un polso facendo alzare anche lui. Non gli diede neanche il tempo di replicare che afferrò Taehyung e lo strattonò letteralmente su per le scale. Dolore, dolore all'anima, lacerata e strappata in due, come un foglio di pergamena egizia, fragile e già macchiato con lo stesso inchiostro. In mente gli sovvenne il giorno del rapimento.
Lo trascinò fino ad arrivare in camera sua dove una volta dentro chiuse la porta a chiave.
Lo guardò famelico, ormai ne aveva abbastanza, doveva averlo subito.
Lo spinse a letto fino a fargli sbattere le gambe sul bordo e si avvicinò a lui marcandolo.
«Spogliami Taehyung... »
E subito un tonfo riportò alla realtà il giovane Kim.
Cercò di rialzarsi, il biondo, con l'ausilio delle braccia, ma venne nuovamente bloccato.
Doveva sottostare agli ordini così prese due lembi della camicia che indossava Jungkook e li allontanò l'uno dall'altro, facendo saltare i bottoni. Gliela strappò, violentemente e passò a tastare il tessuto dei pantaloni.
Poco gli importava se fossero stati costosi o meno, aveva i soldi, e aveva tutto.
Il giovane Jeon lo guardò con stupore, la violenza che aveva usato era tale che poteva raggiungere l'apice del piacere solo al pensiero di quell'immagine di lui che gli strappava i vestiti di dosso. Jungkook lo sollevò facendolo mettere in piedi al centro della stanza e iniziò a girargli intorno per ammirare meglio il suo corpo perfetto.
Si fermò dietro di lui e gli sfilò la casacca di seta lasciandolo a petto nudo.
E ci ricadde, si meravigliò ancora per quella visione, la sua pelle era così bianca che sembrava di latte.
Lo sfiorò piano per poi avvolgerlo con entrambe le braccia da dietro mentre gli sfiorava il busto, lasciando qualche bacio lungo la sua spalla e il collo.
«Sei perfetto Kim Taehyung... L'essere più perfetto che io abbia mai visto.» e portò una mano sulla stoffa dei pantaloni e iniziò a massaggiare il suo membro coperto. Lo sentiva già, poteva vedere le sue dimensioni e anche lì, il pallore di quella pelle di luna.
E Taehyung non perse tempo, neanche lui. Posò una mano sul suo petto nudo e lo rimirò, scolpito perfettamente, e i capezzoli che lo invitavano ad essere leccati, per non parlare dei suoi fianchi...Il biondo mugolò appena quando l'altro prese in mano la sua intimità, poteva sentire le piccole rughe delle sue dita sul suo membro; la stoffa in quel momento era solo qualcosa di tremendamente sbagliato.
Prese la mano di Jungkook e allargò di poco l'elastico dei pantaloni, in modo tale da permettere alla sua mano di farsi spazio e di soddisfare di più i suoi bisogni.
Con quel gesto, Jungkook aveva capito che anche lui lo desiderava, che era eccitato e lo voleva. Portò allora entrambe le mani sui pantaloni e li abbassò, lasciandolo completamente nudo e bellissimo affianco a lui.
Il moro afferrò il membro dell'altro mentre si leccava le labbra eccitato e riempiva di baci e morsi il suo collo bianco che iniziava a colorarsi di un rosa stupendo.
Mentre lo toccava e lo baciava, il suo membro dietro di lui cresceva e scalpitava. Voleva uscire, voleva essere soddisfatto e soddisfare quella creatura fantastica.
Fremette appena e sentì una scossa alla pancia. In quel momento capì che non sarebbe stato come le altre volte.
Avrebbero veramente amato?
Avrebbero veramente baciato senza rimpianti dopo?
Avrebbero dovuto chiedersi il permesso di farlo a vicenda, ma probabilmente le parole morirono in gola.
Si voltarono, con gli occhi socchiusi e le labbra distese.
«Jungkook, non mi frustate per quello che sto per fare.»Angolo Autrice!
Capitolo un po' più corto ma ayyyyy they're about to get some shiiii-----
okay basta ahaha
Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate, mi fa un sacco strano scrivere Smut :'D E vi lascio a metà perchè sono malvagia *risata cattiva* muahaha
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ℒe Marquis de l'amour | Vkook
Fiksi Penggemar[Warning! SMUT] Parigi. La città dell'amore, dicevano, ma a parer di Jungkook anche del sesso e delle occasioni facili. Ormai era la culla della nuova rivoluzione romantica, gli scrittori più famosi, gli scultori e i musicisti, tutti coloro che non...