Ero un bambino.
Avevo solo tre anni.
Ero spaventato.Quel luogo era pieno di bambini spensierati e io ero l’unico che teneva la mia piccola mano pallida stretta a quella della mamma.
I miei capelli biondi e morbidi che ricadevano dolcemente sulla fronte.
Il viso spaventato e confuso.-Che ci faccio qui, mamma?-
I miei occhi color nocciola presi dal padre si scontrarono con quelli di mia madre.
Lei sorrise dolcemente. Il suo sorriso era sempre dolce e non era mai arrabbiata, almeno con me. Gli occhi splendevano sempre di felicità nonostante papà non fosse mai a casa e non conoscevano le lacrime.Mia mamma era sempre disponibile per me, sempre gentile e non mi sgridava mai. Non mi sgridò nemmeno quando, correndo per casa, feci cadere le statuine del matrimonio dei miei genitori.
Mio padre invece mi sgridò molto e quello è l’unico ricordo che ho di mio padre, prima che se ne andasse dall’altra parte degli Stati Uniti per lavoro.-Questo è il lasilo, Newt.-
-Non mi piace questo posto.- dissi aggrappandomi ancora di più verso mia mamma. -Voglio tornare a casa.-
Mia mamma rise. -Tesoro, hai raggiunto i tuoi tre anni e non puoi tornare a casa. Su coraggio, dov’è il piccolo uomo che conosco? Quello che non ha paura di niente e di nessuno?-
-È nascosto sotto al letto perché ha paura.-
-Ma come? Sotto al letto? Newt, ci sono i mostri lí sotto- mia madre si abbassò guardandomi dritto negli occhi. -Tesoro è l’unico posto sicuro questo, coraggio. Non avere paura.-
-Ma non conosco nessuno mamma.-
I miei occhi guardarono verso l’entrata dove le bambine avevano in mano una bambolina di pezza e i bambini erano sulle spalle del padre, il loro supereroe, mentre io non sapevo nemmeno cosa volesse dire averne uno.
-È proprio per questo che sei qui Newt. Sei qui per conoscere questi bellissimi bambini che ti accompagneranno per gran parte della tua vita. Saranno coloro che ti aiuteranno nei momenti difficili e non ti abbandoneranno mai.- disse mia madre ottimista, forse per convincere più lei che me.
-Non credo in queste cose.- dissi convinto senza togliere lo sguardo.
-Non credo che i bambini e le bambine stiano per sempre al mio fianco. Io… io sono diverso mamma.-
Sentivo gli occhi che iniziavano a bruciare e pizzicare, segno che stavo per scoppiare a piangere.
Pregavo mia mamma di riportarmi a casa davanti alla televisione per guardare Dragon Ball, Naruto, Power Rainger, One Piece e tutti quei bei cartoni che amavo guardare.
-Non fartene una colpa Newt. Hai mai costruito un puzzle con tutti i pezzi uguali?-
-No.- dissi, portando finalmente lo sguardo su gli occhi di mia mamma.
-Vedi Newt, se tutti i pezzi del puzzle fossero uguali la figura non si creerebbe, giusto? Lo stesso vale per le persone. Se fossimo tutti uguali non ci completeremo, invece siamo diversi, ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti che ci rendono unici. Non devi fartene una colpa, va bene? Un giorno, proprio come me e tuo papà, troverai una ragazza che ti amerà proprio per questa ragione. Per la tua perfetta imperfezione.-
Mi baciò la guancia. -Allora? Andiamo?-
Annuisco. -Andiamo.-
Spazio autrice
-
Salve a tutti, sono tornata dopo un anno circa con una Newtmas, proprio così.
Non dico nulla altrimenti faccio spoiler, dico solo che pubblicherò lunedì, mercoledi e venerdì.
Quindi detto questo ci vediamo mercoledi per il vero e proprio capitolo.
Baci,
Lara🏳🌈
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Accidentaly in love |Newtmas|
FanfictionDal testo: -E se ti fermassi soltanto un momento potresti capire davvero che è questo che cerco di dirti da circa una vita e lo tengo per me. Sei parte di me Newt.- Sin da bambino il piccolo Thomas fantasticava un futuro con Newt, un gioco per il p...