Capitolo. 5

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La mattina dopo, ad aspettarmi fuori dalla porta di casa Nara, c'era Naruto. Era venuto a vedere come mi trovavo e se andava tutto bene.
Shikamaru era uscito presto per raggiungere il maestro Asuma e gli altri, forse per un allenamento, così accettai l'offerta di Naruto e mi lasciai accompagnare in giro.
Durante la strada mi spiegò che prima di pranzo sarebbe partito per una missione importantissima.
-Un mio caro amico è in pericolo...lui...lui non ha mai avuto nessuno, ma ora ci sono io, siamo amici ed è mio dovere andare ad aiutarlo-.
Lo osservai con la coda dell'occhio: stringeva i pugni e guardava avanti a sè con decisione. Sorrisi.
Ovviamente avevo capito chi era l'amico in difficoltà: Gaara, e dire che era 'in difficoltà' era un eufemismo. Sarebbe morto!
Avevo una voglia matta di chiedere a Naruto di portarmi con lui (volevo tanto conoscere Gaara!), ma allo stesso tempo temevo che la mia presenza potesse cambiare in qualche modo la trama dell'intero anime: e se, visto che c'ero anch'io, la vecchia Chiyo...che so...non fosse venuta considerando che il gruppo era troppo numeroso? Gaara non sarebbe stato resuscitato! E questo proprio non potevo permettermelo, non volevo rischiare. Così rinunciai all'idea.
-Per te sarebbe un problema rimanere al villaggio per un giorno o due?-
-Non ti preoccupare per me, starò con Shikamaru...-
-...E potresti allenarti con il tuo...teletrasporto, o quel che è, no?-
Sembrava entusiasta della mia abilità, proprio come la prima volta al campo di allenamento. Non me la sentivo proprio di deluderlo così annuii e decisi che avrei a tutti i costi messo a punto quella tecnica per essere d'aiuto la prossima volta.
Continuammo a camminare in silenzio mentre il villaggio prendeva vita: chi andava al lavoro, aprendo le saracinesche dei negozi e delle botteghe, i bambini che, libri in spalla, si recavano all'accademia con le palpebre pesanti e le spalle basse.
"Mi sarebbe piaciuto studiare all'accademia, prendere il diploma, e poi sfoggiare in testa il mio coprifronte.
"Un vero ninja!"
Ahah, magari...
BAM!
Mi ritrovai con il sedere per terra e i miei pensieri sbiadirono all'istante per essere sostituiti da un intenso dolore all'osso sacro.
"Diavolo! Mi sono fatta un male cane!"
Mi riparai dalla luce del sole con una mano e guardai in su verso la persona che mi era venuta addosso.
-Ehi lei! Faccia un pò più d'attenzione!-
Una manona si parò davanti al mio viso col palmo rivolto verso l'alto e un un uomo enorme oscurò il sole.
-Sì, hai ragione tesoro, avevo altri pensieri per la testa, scusa. Ti sei fatta molto male?-
Non ci furono reazioni immediate, nè occhi adoranti come era successo all'incontro con Shikamaru e a quello con Kakashi.
All'inizio rimasi a guardare la mano che mi porgeva come in trans, poi risalii con lo sguardo fino ai suoi occhi, e quando gli incrociai feci un respiro profondo.
Ero sicura che sul mio viso non fosse cambiato niente, ma nello stomaco le farfalle si erano risvegliate. Lui continuava a fissarmi con un gran sorriso sulle labbra e porgendomi una mano per farmi alzare.
Era...come una visione...e mi sarebbe tanto piaciuto prolungare quel momento in eterno...
Ma la memoria decise di giocarmi un tiro mancino: vedevo il suo corpo steso a terra sopra una pozza di sangue, lo vedevo scrivere il suo ultimo messaggio per Naruto sulla schiena di un vecchio rospo e poi andarsene con il sorriso...lo stesso sorriso che avevo davanti agli occhi. Strinsi i denti.
-Oh cielo, ma ti sei fatta così male?-
Le immagini che mi erano tornate alla mente impiegarono mezzo secondo a tornare da dove erano venute e io tornai a me seduta per terra e a lui che adesso mi guardava preoccupato.
Quando sparì dal mio campo visivo non riuscii a spostarmi di un millimetro, ma sobbalzai quando Naruto prese il suo posto.
-E levati, Eremita dei miei stivali! Non vedi che sta piangendo! Si è scontrata con una testa dura come te per forza che si è fatta male! Ehi Aurora, tranquilla. Ti porto all'ospedale se è così grave-.
Solo allora sentii una lacrima scendere lungo la guancia seguita da molte altre.
"Sto piangendo!"
Uscii dallo stato catatonico in cui ero entrata e mi affrettai ad asciugarmi il viso.
-N-no, sto bene...mi sono solo, ho solo bisogno...- Cercai di alzarmi, ma il movimento fu troppo veloce e la testa cominciò a girarmi. Sarei finita di nuovo a gambe all'aria se Jiraiya non mi avesse sorretta da dietro; quando mi voltai di scatto ero ad un palmo dal suo viso. Vedevo ogni singola ruga, sentivo il suo profumo, tutte cose che da dietro lo schermo potevo a stenso immaginare. Sentivo che di lì a poco sarei scoppiata.
Lui alzò il pollice sempre col sorriso.
-Il grande Eremita dei Rospi al tuo servizio!-
Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Scoppiai a piangere singhiozzando violentamente e instintivamente mi strinsi a Jiraiya. Lui rimase perplesso per un attimo, poi sogghignò e guardò Naruto.
-Nessuno resiste al mio fascino, visto?!-
Insieme al pianto mi partì anche una risatina isterica che non riuscii a frenare.
"Se mi vedesse l'Ire adesso! Che situazione".
Nonostante tutto mi costrinsi a tornare in me e con uno sforzo immenso scacciai le immagini della sua morte che mi affollavano la mente.
Mi aprii in un sorriso sincero ma tremante e feci due passi indietro.
-Mi scusi maestro Jiraiya...È solo che ho tanto sentito parlare di lei, me lo sono ricordato ora, e incontrarla è davvero un onore...-
Lui scoppiò in una fragorosa risata e sventolò una mano davanti al viso, ma si vedeva che gli faceva piacere, e io sapevo per certo che era così.
"I complimenti sono sempre piaciuti a Jiraiya".
Mentre Naruto mi presentava e rimproverava il maestro per la sua sbadataggine, cercai di asciure le ultime lacrime e feci tre lunghi respiri.
"Ok, mi sento meglio".
-Insomma tutto bene?- si informò Naruto.
-Sì, sì, è stata soprattuto la sorpresa-.
-Bene, io allora andrei, ho un appuntamento con Kakashi. Ah Naruto! So che oggi parti per una missione...Verrò al cancello a salutarti-.
Poi il maestro Jiraiya mi salutò con la mano e con un'occhiolino che voleva essere malizioso, ma che mi fece soltanto ridere, e si avviò.
-Forse è meglio se vado anch'io. Mi voglio preparare per bene...È un problema se ti lascio qui? Sai tornare a casa di Shikamaru?-
Mi affrettai ad annuire.
-Certo, vai pure! E salva Ga...ehm, il tuo amico! Mi raccomando...-
"È andata di nulla!"
-Ci puoi scommettere! Ci vediamo fra qualche giorno- rispose, poi spiccò un balzo e si allontanò saltando da un tetto all'altro. Lo guardai sparire in lontananza, poi mi voltai per affrontare la gente in strada che ancora mi osservava ma che tornò agli affari propri quando fu chiaro a tutti che riuscivo a camminare con le mie gambe.
"Allora...non ho la più pallida idea di dove andare. Spero solo di incontrare qualcuno che conosco e che mi possa aiutare". Così mi incamminai a caso guardandomi attorno, senza perdere neanche un particolare. Presto però mi feci prendere dai pensieri e continuai ad avanzare meccanicamente.
Pensavo al maestro Jiraiya.
Neanch'io sapevo quante volte avevo sognato di incontrarlo, ma ora che finalmente l'avevo conosciuto non potevo fare a meno di pensare ad una cosa soltanto: la sua morte. E questo pensiero mi lasciava l'amaro in bocca.
"Ma ancora c'è tempo", mi dissi.
Non mi rincuorai per niente.
Allora pensai a Gaara, al quale molto probabilmente stavano proprio in quel momento estraendo il demone, e che di lì a poco tempo...sarebbe morto.
Ma anche quel pensiero non mi tirò su il morale neanche un pò, visto poi che mi sarebbe piaciuto dare un contributo al suo salvataggio.
"-E potresti allenarti con il tuo...teletrasporto, o quel che è, no?-" Così aveva detto Naruto.
Il mio teletrasporto...
Osservai il cielo affilando lo sguardo.
"Sì, mi allenerò, e la prossima volta che ci sarà bisogno di me, sarò pronta".
Mi bloccai in mezzo alla strada: senza sapere dove andare avrei fatto ben poco!
Mentre cercavo una soluzione, mi tornò in mente il volto sorridente del maestro Jiraiya, e mi resi conto di aver pensato solo e soltanto alla sua morte...L'incontro con lui, invece di entusiasmarmi, mi aveva creato un magone alla bocca dello stomaco.
"Ma che cavolo! Ho appena incontrato uno dei miei personaggi preferiti!"
Allora pensai ai suoi allenamenti con Naruto, ai suoi combattimenti, ai litigi con Tsunade, al suo stupido comportamento alla presenza delle ragazze e mi sentii elettrizzata come non mai. Scoppiai a ridere battendo le mani come una bambina e ricominciai a camminare con un enorme sorriso sulle labbra. Le persone mi guardavano passare con un'espressione del tipo "ma questa è matta".
A scoppio ritardato, ma la felicità era arrivata.

Naruto ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora