jimin prende i due piatti mezzi pieni di una coppia che ha appena lasciato il bar.
sospira pensando al fatto che la gente spreca così tanto cibo ai giorni d'oggi.
"jimin-ah?" la voce dietro al bancone distrae jimin il quale stava per andare verso la cucina interna.
"si, jin hyung?" jimin risponde sorridendo stancamente al proprietario del bar.
"puoi andare a casa se vuoi. non ci sono tanti clienti." jin dice scarabocchiando sul suo blocco note.
jimin sente le lacrime assalire i suoi occhi alla parola 'casa'. annuisce comunque, senza lasciare jin vedere il suo viso rabbuiato.
jimin lascia i piatti sporchi nel lavandino della cucina e si avvia verso lo spogliatoio dei lavoratori.
prende il borsone nero dal suo armadietto e si cambia velocemente indossando i suoi jeans e una maglietta a mezze maniche, bianca.
"jimin-ssi? vai di già?" jungkook chiede entrando.
"si, jungkook. e poi, quante volte ti ho detto di chiamarmi hyung?" jimin risponde giocosamente.
jungkook ridacchia e abbraccia il ragazzo minuto, passando una mano nei suoi capelli.
"okay. allora ci vediamo domani. buona notte kook." jimin mormora sciogliendo l'abbraccio.
"notte chim." jungkook risponde prima di uscire e continuare a lavorare.
jimin esce dal bar, salutando jin e s'incammina sulle strade buie di seoul. stringe il borsone forte e rabbrividisce all'aria fredda.
dopo una decina di minuti, si ritrova nel parco deserto. ormai è l'unico posto che conosce bene e in cui si sente accettato.
nessuno lo guarda, nessuno gli parla.
jimin è solo. come sempre, infondo.
si siede sulla panchina abituale, poggiando il borsone verso l'estremità, usandolo come cuscino.
il cielo è buio e l'unica cosa che si vede è la luna e le nuvole che circondano essa.
"quando vedo te, mi sento meno solo. so che ci sei sempre. ogni notte ti ritrovo nello stesso posto, ad aspettarmi." jimin sussurra rivolgendosi alla luna.
"ti ricordi quella canzone? quella che avevo scritto giorni fa?" jimin dice ridacchiando.
"how much more do I have to wait? how many more days do I have to stay up all nights? until I can see you? (n/a spring day lyrics)" canticchia jimin, sentendosi più sereno e assonnato.
si addormenta poco dopo, sorridendo alla luna.
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jimin si risveglia al cinguettio dei uccellini e sbadiglia sonoramente, chiudendo gli occhi alla luce mattutina.
prende l'orologio dalla tasca del borsone, guardando l'ora.
7.50
"oh, cazzo! ho dieci minuti per prepararmi." mormora in panico.
si alza dalla panchina, prendendo il borsone e avviandosi verso il bagno pubblico.
appoggia il borsone per terra, tirando fuori lo spazzolino e cominciando a lavarsi i denti. si sciaqua la faccia e prende un pettine, dando una forma al nido che aveva in testa.

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i'm fine;; yoonmin
FanfictionJimin viene buttato fuori di casa dopo il coming out. Il ragazzo, disperato, si trova nelle strade sconosciute di seoul. Fortunatamente, trova lavoro in un bar ma non posto in cui ripararsi dalle tenebre della sua nuova vita. Dopo notti passate in...