Sono le otto e trentacinque.
Vado in cucina a preparare la colazione, miss Nessuno dorme ancora, le farò qualcosa.
Prendo delle fette biscottate e ci spalmo sopra alcune della nutella e sopra ad altre un po' di marmellata.
Poi, scaldo una tazza di latte caldo per me e per l'ospite un bicchiere di thè.
Ricordo perfettamente che lei lo beve ogni mattina.Mentre sistemo la tovaglia e le posate, sento che la testa blu sta scendendo le scale. Quindi, prendo il piatto con le fette biscottate e lo lascio sopra la tavola, lascio il thè di miss Nessuno nel posto di fronte al mio, dove mi sono appena seduta per bere il mio latte.
-Buongiorno- le dico appena scende l'ultimo scalino.
-Buongiorno a te! Vedo che oggi ti sei data alle tue doti da cuoca!- risponde lei, strizzando gli occhi e sedendosi.
Quando finisce la sua colazione, mi aiuta a lavare le tazze e il piatto.
-Allora? Il programma di oggi?- mi chiede, mentre sistema il bicchiere a testa in giù per far sgocciolare l'acqua in eccesso.
-Beh, pensavo di andare da Jessica verso pomeriggio. Le mostreremo i video e le foto. Per il resto... abbiamo la mattinata libera.- le rispondo.
Annuisce, poi sistema la mia tazza vicino al suo bicchiere, nel mentre io metto il piatto nella mensola.
-Senti, visto che, lo so, sono la persona più noiosa del mondo... cosa mi racconti della nuova scuola?- dice quando ci sediamo sul divano.
-Um, beh... per adesso mi trovo bene. Sto cominciando ad abituarmi a questa città.- rispondo: non voglio che lei pensi che in realtà vorrei tornare alla vecchia scuola, senza mai aver incontrato nessuno delle persone che ho conosciuto qui.
-Bene. Sono contenta per te.-
Si vedeva lontano un miglio che l'aveva detto solo per consolarmi.
Ma sorrisi comunque, apprezzai il gesto.-Sai, io tra due giorni devo partire per andare a Madrid: vado a studiare là, non so ancora per quanti anni.-
Sgrano gli occhi
-Ma è magnifico! Hai sempre detto che volevi visitare la Spagna... perchè sembri giù di morale?- le chiedo.Ci fu un momento di silenzio tombale: probabilmente provava vergogna... o forse dispiacere.
-È che non voglio dire addio ai miei amici e alle mie amiche... e alla nostra scuola... e a tutto. È per quello che ti ho chiesto come ti trovi nella nuova scuola.- dice dopo un po'.
Ora capisco tutto.
-Ascolta, devi stare tranquilla. Sei forte e sono sicura che in Spagna troverai persone fantastiche che ti vorranno bene come...- mi blocco.
Non voglio dire ciò a cui ho pensato.-Come cosa?- chiede miss Nessuno.
-..come il bene che ti ho voluto io. Quando eravamo migliori amiche.- finisco, un po' sforzata.
Vedo chiaramente che sorride, e solo ora mi rendo conto che ha gli occhi lucidi.
-Ah! Aspetta, guarda cos'ho qui!- dice, prendendo il suo zaino e frugandoci dentro.
All'improvviso il mio cuore batte all'impazzata. Aveva tenuto l'orsacchiotto di peluche che le avevo regalato il nostro primo anno di amicizia.
-Ho visto che tu in camera hai ancora la collana che ti ho ragalato io... poi mi è venuto in mente che l'ho sempre tenuto nello zaino come porta fortuna.- dice.
-Sì, ormai non mi va più bene quella collana- dico ridacchiando -l'ho tenuta come ricordo della vecchia scuola.- finisco
Dopo un po' di chiacchiere ci rendiamo conto che è quasi mezzogiorno.
Vi risparmio il noioso pomeriggio, dunque, passiamo direttamente a quando stiamo andando verso casa O'Brien.
Finalmente arriviamo.
Suono il campanello una, ora due volte. Sfioro nuovamente il pulsante, quando subito la porta si apre.-Entrate pure- dice Jessica.
Entriamo e ci sediamo sul divano. Noto che Jessica guarda storto miss Nessuno.
-Scusa, dimenticavo le buone maniere: Jessica, lei è la cosiddetta miss Nessuno, miss Nessuno lei è Jessica.-
Sorridono divertite e si stringono la mano.
-Ti ha aiutata con...- dice Jessica, senza terminare la frase.
-Sì, tranquilla. Alessia mi ha spiegato tutto e ci siamo date da fare. -risponde la testa blu di fianco a me -qui ho tutto quello che siamo riuscite a scoprire.-
Le mostra la chiavetta, prende il computer e apre la finestra con i video e le foto.
Gira il computer verso Jessica.
In quel momento mi sarei aspettata di tutto: urla, lacrime, rabbia, sfoghi... qualsiasi cosa. Anche la casa sotto sopra.Ma da lei non arrivò nulla.
Nessuna traccia di tristezza, nè di collera, nè niente di niente.Era calmissima. Un'espressione delusa le pervade il viso per un secondo, poi torna seria.
Ed è lì, che sono andata nel panico: non sapendo cosa fare, seguii il mio istinto e spensi per un attimo il cervello.
Non la avrei di sicuro abbracciata. Se l'avessi fatto probabilmente avrebbe iniziato a piangere sul serio.
Ma poi chiuse il compurlter e lo riconsegnò a miss Nessuno.
Poi inprovvisamente si alza dal suo posto e prende la giacca di pelle dall'appendi-abiti.-Dove vuoi andare?- chiesi sovrapensiero. Era logico che volesse andare a denunciare Mattew.
-Alla polizia.- rispose secca.
-Non ci andrai senza di noi- dice miss Nessuno alzandosi in piedi.
-Vi prego. Senti Ale, avevi ragione: non dovevo dare retta a uno come lui. Ma vedi, tutti a scuola mi vedono come "quella bella" ma a nessuno importa davvero quello che penso. Mattew era stato il primo a dimostrare che per lui ero qualcosa. Ma dopo un po' di tempo ha iniziato a cambiare qualcosa: alzava le mani su di me se facevo qualcosa che a lui non stava bene o se non marinavo la scuola per lui. Ha cominciato a fregarsene di quello che provavo e mi vedeva solo come un "gioco". Ma non potevo fare nulla.-
-Ma ora noi siamo qui per te. Con te. E verremo a denunciarlo anche noi. Niente ma.- dico.
Jessica ha ancora un viso serio e cupo.
-Va bene.- dice Jessica avvicinandosi.
-Metti la chiavetta al sicuro, partiamo.-
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Piccoli Frammenti
RandomAlessia, arrivata in una nuova scuola, incontra un certo Thomas (il tipico bravo ragazzo, sarcastico al punto giusto e di poche parole) David (il bad boy di turno, sarcastico e bellissimo allo stesso tempo) e Max (l'estroverso del gruppo ma che sott...