Capitolo 4

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Quando la mattina mi sveglio è la prima volta dal tempo della scuola che non voglio alzarmi dal letto per nessuna ragione. In ogni caso so che non posso sfuggire a questa giornata solo dormendo quindi mi alzo e mi preparo anche se ho ancora tanto tempo: l'esecuzione è fissato per le dieci.

Circa un'ora prima che inizi l'ennesima idiozia inventata dal Conclave mi trovo nella Piazza dell'Angelo con tutti gli altri. Manca solo Clary che è rimasta un po' indietro per stare con la sua sorellina, che avendo le gambette corte fa fatica a tenere il nostro passo.

Tutti gli Shadowhunters sono in tenuta da combattimento e armati fino ai denti, non perché ci aspettiamo un attacco da parte del prigioniero ma per una sorta di "rispetto" come hanno detto loro ma so esattamente per quale motivo è stata presa questa decisione: vogliono umiliarlo, farlo sentire diverso e fargli capire che quando sono costretti, i Nephilim, uccidono anche i loro simili.

Per l'occasione è stata invitata a partecipare anche la Caccia Selvaggia e tutte le persone esiliate hanno avuto il permesso di tornare a Idris. Più per permettere ai Blackthorn di vendicarsi rimanendo uniti e perché Jia si sente in colpa per non aver fatto niente per i due ragazzi con sangue di fata. Personalmente a me dispiace un sacco per Helen ma soprattutto per Mark che è stato venduto come un oggetto a causa del suo sangue, anche se, effettivamente, è stato proprio quello a salvarlo dal far parte dell'esercito degli Ottenebrati di Sebastian.

Sono tutti presenti e la cerimonia ha inizio. Gli Shadowhunters si sono posizionati ai lati della strada per lasciare lo spazio al criminale.

Quando si comincia a intravedere Sebastian scortato da delle guardie del Conclave dalla folla si levano urla, insulti irripetibili, fischi... Ed è già tanto che non siano cominciati a volare anche dei coltelli.

Sto tenendo in braccio Diana, che sa tutto su quello che è successo quindi anche che Sebastian è suo fratello, che nasconde la testa sul mio petto ma dopo si ricorda che lei è una Shadowhunters e si volta di nuovo guardandomi negli occhi.

- Alec, puoi mettermi giù per favore?

La accontento e prendo la mano di Magnus, facendo intrecciare le nostre dita, e stringendola mentre anche lui ricambia la stretta.

Sebastian ci sta sfilando davanti: ha la testa bassa, i capelli bianchi sono un groviglio indistinto e noto che è molto più magro dell'ultima volta che l'ho visto. Quei bastardi dei Nephilim l'hanno tenuto a digiuno perché non avesse la forza di difendersi infatti le guardie ai suoi fianchi lo stanno praticamente trascinando. Lui alza la testa e guarda Clary con quel espressione mista di amore e rispetto che riserva solo a lei. Poi quando guarda me riesco a leggere tutta la sofferenza che sta cercando di nascondere ed ad un tratto si accorge di Diana e spalanca gli occhi per lo stupore capendo che sta guardando sua sorella. Ritrova la forza e si oppone alle guardie ma quest'ultime lo trascinarono contro la sua volontà.

Diana, con uno scatto fulmineo degno di una Shadowhunters, afferra il mio stilo e la spada di sua sorella e scatta attraverso le gambe degli adulti. Clary fa per correrle dietro ma Jace la ferma quindi sono io a spintonare la folla per cercare di raggiungere la piccola pel di carota che è già di fronte alle guardie che tengono Sebastian. Le minaccia con la spada e questa indietreggiano lasciando il prigioniero pietrificato al centro della piazza.

Negli occhi della piccola c'è determinazione ma non c'è traccia di alcun timore mentre il ragazzo con i capelli bianchi è letteralmente spiazzato e guarda Diana come se fosse un tassello di un puzzle già completato.

La bimba alza la spada e io corro verso di lei per tentare di fermarla con il cuore in gola.

- Diana, fermati! Ti prego!

Ma la piccola affonda la spada nel cuore di Sebastian che indietreggia con una smorfia di dolore e cade per terra.

- Anche se sono debole nessun spada su questa terra riuscirà ad uccidermi, poveri illusi!

Ma dalla ferita sul suo petto cominciano a sgorgare scintille di fuoco e a quel punto tutto fu chiaro: quando, a Edom, Clary è corsa in mezzo al fuoco e ha salvato Jace ha anche intrappolato nella spada il fuoco celeste ed è questo che sta agendo nel corpo del ragazzo a terra.

Sebastian urla, un urlo agonizzante come un animale ferito a morte. Diana si lascia cadere in ginocchio di fianco a lui e prende il mio stilo.

- Non posso credere che morirò per mano di una bambina di neanche due anni! - Borbotta Sebastian sputando sangue.
- Si dà il caso che quella bambina sia tua sorella e in realtà ti ha salvato la vita.

Tutto in torno a loro cade un silenzio tombale. Niente si muove, niente fischia neanche gli uccelli nei paraggi cantano, la Caccia Selvaggia non fa il solito baccano e vedo Mark Blackthorn che si sporge sul suo destriero fino quasi a cadere. Sposto lo sguardo sulle persone davanti a me e vedo che Diana sta tracciando un iratze per curare il fratello.

- È inutile che ci provi bambina, il fuoco celere mi brucerà.
- No, eliminerà il sangue di demone che scorre nelle tue vene ma non ucciderà la parte buona della tua anima.
- Quella parte non esiste!
- Sì, altrimenti perché avresti voluto l'appoccio di Clary? Perché hai rapito Jace ma non l'hai trasformato in un Ottenebrato? Perché non mi hai ucciso appena mi sono avvicinata a te? Alec, vieni qui. Prendimi la mano.

Ubbidisco e le offro la mia forza per salvare quel ragazzo che mi ha fatto soffrire come nessun altro ma che sicuramente non morirà finché posso fare qualcosa per salvarlo.

Quando Diana estrae la spada dal suo petto Sebastian non fa una piega ma quando l' iratze è completo lui lancia un altro urlo di dolore che mi fa accapponare la pelle. Poi la bimba mi molla la mano e getta le braccia al collo del fratello ignorando il sangue che inzuppa la sua maglietta.

Gli Shadowhunters si guardano sconcertati poi vedono il ragazzo tirarsi in piedi prendendo in braccio la piccola e stringendosela tra le braccia.

Solo io che sono il più vicino vedo l'oscurità lasciare i suoi occhi che pian piano diventano verdi come quelli di Clary e Jocelyn. I suoi lineamenti si addolciscono divenendo più delicati e alzo lo sguardo dispiaciuto su di me.

- Grazie, mi avete salvato.

Senza rispondere mi muovo verso di lui e scompiglio i capelli di sua sorella. Gli porgo la mano e lui la stringe poi lo abbraccio cercando di non schiacciare la bambina. I nostri amici ci vengono in contro con facce sconcertate e per quel momento ci siamo solo noi.

Malec: We Can Change The WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora