Loro

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Arrivò Halloween, la mia festa preferita, e almeno quel giorno potei essere felice: i miei prevaricatori non vennero a scuola; non ne seppi il motivo, ma non me ne importava a dir la verità: l'unica cosa che mi importava è che per un giorno, almeno, mi avrebbero lasciato in pace.

La giornata iniziò con l'ora di educazione fisica, che come tutte le altre volte saltai, quindi passai tutto il tempo seduto su una panchina, in parte ad una ragazza, la quale non smetteva di fissarmi; la cosa cominciò a darmi fastidio, così mi girai per dirglielo, ma lei attaccò subito bottone, chiedendomi come mai non avessi amici, come mai non facessi mai educazione fisica, ecc.

Senza troppi giri di parole le risposi, dicendole la verità: non mi sarebbe importato se anche lei avesse cominciato a deridermi: ero certo non mi avrebbe più rivolto la parola, ma non mi importav- D'un tratto frenai quei miei pensieri alquanto pessimisti, perché qualcosa era cambiato, qualcosa che non mi sarei mai aspettato era appena accaduto: lei mi stava abbracciando, una ragazza di cui fino a poco prima non sapevo nemmeno il nome, mi stava abbracciando.

Fortunatamente per me quella non fu la mia unica conoscenza: Anne, questo era il suo nome, aveva un'amica, Jeanette, che ben presto divenne anche la mia; non sarei più stato solo, da quel giorno compresi che non lo sarei più stato.

OliverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora