Un attimo

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Ero appena uscita dal bar insieme alla mia amica Amanda, stavamo discutendo di cose comuni, cose normali, come ad esempio dei nostri diversi gusti musicali; quando ad un tratto la mia attenzione fu catturata da una scena che mi fece letteralmente gelare il sangue nelle vene.
Un'auto.
Un'auto rosso fuoco per essere precisi.
Stava sfrecciando ad alta velocità in mezzo alla strada,
molto probabilmente colui che era al volante era ubriaco e non era neanche capace di intendere e di volere.
Fu questione di un secondo,
il tempo che un palloncino azzurro toccò il suolo e una bambina lo rincorse.
Fu questione di un attimo.
Agii ancora prima di pensare. Non c'era tempo e non c'era niente da pensare o da valutare.
Corsi in mezzo alla strada e mi buttai di slancio sulla bambina, spingendola con tutta la mia forza sul marciapiede.
Sentivo le urla terrorizzate di Amanda.
Mi portai le mani davanti al viso.

Fu questione di un attimo.

Questione di un attimo per salvare una vita.

E questione di un attimo per perderne un'altra.

Chi se lo sarebbe mai aspettato che in un attimo, in un secondo, potessero accadere tutte queste cose?
Che in un attimo si potesse salvare una vita e perderne un'altra.
Il tempo d'altronde è un qualcosa di effimero, di fugace,
vola via come un aeroplano e scorre veloce come un fiume in piena.
Dicono che quando stai per morire, quando ti rendi conto che la tua vita sta per finire, ti sfrecciano davanti tutti i ricordi e momenti belli della tua esistenza.
Ti passa tutto davanti.
Come un treno.
E da me questo treno era passato,
non avevo comprato il biglietto però, ma mi aveva travolta comunque.

Mi aveva travolta in pieno.
Speravo solo che il viaggio sarebbe stato stupendo,
e che
ne sarebbe valsa la pena.

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