Quando mi alzai mi misi seduta.
Mi ero appena svegliata ed ero intontita.
Mi guardo in giro e mi accorgo che ero ancora in hotel, guardai nel letto accanto a me e Ermal non c'era quindi andai a cercarlo.Ermal era in salotto sul divano.
Stava dormendo, era bellissimo guardarlo mentre dormiva.
Mi avvicinai cercando di non fare rumore, mi inginocchiai di fronte al divano e accarezzai una guancia alla persona speciale che stava dormendo.La sua mano afferrò la mia con delicatezza poi aprì gli occhi e mi guardò baciandomi la mano.
"Non volevo svegliarti."
"Tranquilla, non mi hai svegliato."
"Tu sei sempre quello che non dorme mai" dissi ridendo.
"Infatti ho le occhiaie"
Mi prese per i fianchi e mi sollevò mettendomi sul divano con lui.
Mi accarezzò per tutte le ore che avevamo passato su quel divano.
Mentre parlavamo lui mi spostava i ciuffi di capelli che non volevano stare al loro posto.Quel giorno ci lasciammo andare.
Tra di noi non ci fu più nemmeno una barriera a ostacolarci.
Io conoscevo tutto di lui e lui conosceva tutto di me.Il giorno dopo le strade erano nuovamente praticabili e mi accorsi solo ora che era Natale.
Dovevo tornare subito a casa perché oggi avrò una visita adorabile, anche particolare direi.Ermal mi accompagnò a casa.
Infilando la chiave nella porta mi accorsi che era già aperta, segno che Annalisa (mia sorella adottiva), era già arrivata con la piccola Sofia.
Sofia è una bambina vivace, educata e piena di voglia di vivere, tipica dei bambini penserete, invece no, lei ne aveva di più di ogni altro bambino.
Ritirai la chiave e aprii.
Quando la porta si spalancò Sofi si precipitò di corsa tra le mie braccia.
Io la sollevai e la strinsi forte tra le mie braccia.Mi girai verso Ermal dietro di me che richiudeva la porta e guardava la bambina incuriosito.
Ad un tratto ,spuntò Annalisa dalla cucina seguita da Matteo, suo marito.
Non portavo a casa un ragazzo da quando Giovanni mi piantò all'altare, e non un ragazzo qualunque, ma Ermal Meta in persona."Evviva! La zia mi ha portato uno zio!"
Scese dalle mie braccia e andò da Ermal facendolo abbassare, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
Quella scena mi rimarrà impressa nella mente come fosse una fotografia, anche la frase della piccola Sofia rimarrà impressa.Ermal mi guardò compiaciuto per l'affetto che gli aveva donato mia nipote.
"Tu e la zia vi volete bene?" Chiese Sofia impaziente della risposta.
Io rimasi immobile non mi veniva in mante nulla da dirle.Ermal con la velocità della luce disse: "Certo tesoro. Io vorrò sempre bene alla tua zia."
"Gli vuoi bene come Totti al suo pallone?" Chiese facendosi riprendere in braccio da Ermal mentre i genitori assistevano alla scena sconvolti e senza parole, sembrava che nemmeno fiatassero.
Ermal mi guardò incerto poi si voltò verso la bambina e disse: "Certo. Ci vogliamo bene come Totti al suo pallone" disse guardandomi complice con la bambina che ci scrutava incuriosita e avvinghiandosi sempre di più al cantante.
"Venite a pranzo?" Chiese mia sorella ancora senza parole.
"Magari possiamo conoscerci meglio?" Disse Matteo seguendo fedelmente la moglie.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Angolo di Alexia.
Scusate se per il prossimo capitolo vi farò aspettare però mi è venuta una nuova idea per un libro e lo sto scrivendo.
Vi invito cordialmente a leggerlo.
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Sempre sarai
Lãng mạnIn un piccolo paesino in montagna si sta organizzando un concerto su un artista misterioso. Un giorno una ragazza della forestale di nome Federica incontra questo misterioso cantante e tra i due nasce qualcosa di più di un'amicizia. Il cantante dovr...