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Oggi Namjoon non è venuto, ma mi ha lasciato un messaggio spiegandomi il motivo della sua assenza.

Da Namjoonie:
Hyung, scusa tanto se oggi non sono passato, ma ieri sera non sono stato bene ed oggi mi hanno consigliato di riposare, per questo non sono al lavoro.
Ci vediamo domani?

A Namjoonie:
Spero tu stia meglio, che cosa ti è successo?

Da Namjoonie:
Nulla di che, hyung, non ti preoccupare.
Torno domani.

La sua risposta mi lascia un po' perplesso, sembra quasi che non voglia farmi preoccupare per lui, quando invece è diventata davvero importante la sua presenza nella mia vita. Per mia fortuna, Hoseok è stato incaricato anche questa settimana di segnare i miei valori nella fisioterapia, e usa questa scusa per venire a parlarmi se ho qualche problema relativo a Namjoon: loro due si conoscono fin da bambini.
Dopo avergli esposto i miei dubbi, lui sorride soddisfatto. Ma perchè?! Io mi faccio mille domande e Hoseok fa così? Almeno, riesco ad avere un suo parere chiaro e coinciso.
"Tu non tieni a lui come ad un amico. Hyung, anche un cieco vedrebbe com'è il vostro modo di stare assieme, ti assicuro che non sembrate solo amici."
Rimango un momento a pensare.
I nostri abbracci.
I discorsi che abbiamo fatto, le chiamate anche troppo lunghe ma che sembravano così brevi.
Quando abbiamo parlato di Reflection, di Awake e di tutti i sogni nel cassetto.
Penso a come mi ha aiutato ad uscire dal coma, a quanto la sua voce si distinguesse dalle altre, ai suoi passi così familiari.
A tutti i momenti in cui abbiamo riso assieme, ai nostri messaggi.
Al momento in cui ci è stato impedito di vederci, come adesso.
Mi sento mancare il terreno sotto i piedi, sono costretto a sedermi sul letto. Come mai le mie guance sono così calde ora? Non deve succedere davvero, non può succedere davvero.
Sono sempre stato sicuro di ciò che ero, ma quanto pare ho sempre sbagliato.
Sono attratto anche dagli uomini.
Non è un reato, giusto?
Però... il problema è un altro, è diverso, è assurdo, clichè.
E mi fa quasi paura ammetterlo, anche se lo sto dicendo solo a me stesso, non ho nessuno a giudicarmi.
Potrebbe piacermi Namjoon.
Potrei aver negato quel sentimento troppo tempo, convincendomi che fosse una forte amicizia.
Ho il cuore che tra poco esplode, mi sento morire dentro. A me... a me piace lo stesso bambino che incontrai quel giorno? Forse era destino, tutto questo, ma probabilmente non sono ricambiato. So che a lui piacciono i maschi, ma non vuole certo dire che gli piaccio io.
Come potrebbe piacergli uno che si fa tutti questi complessi mentali?
"Seokjin-hyung!"
Riconosco questa voce.
È Namjoon, sta entrando nella stanza nel peggior momento possibile.
"M-ma non eri a casa?" domando, osservandolo meglio: sembra molto stanco, sul suo volto è dipinto un sorriso tirato, e gli occhi sono rossi di pianto, devo sapere cosa è successo.
"Joonie... sicuro di stare bene?"
Lui scuote la testa. "No, hyung, non sto bene per niente. Sono venuto qui per risolvere una volta per tutte il problema che non mi lascia dormire la notte. È così da pazzi quello che sto facendo, non so nemmeno se questo sia pensare in modo razionale, la mia mente è così incasinata da non capire più nulla, ma devi ascoltarmi. Ti prego."
Non posso fare a meno di preoccuparmi ancora di più, vedendo lo stato in cui è messo. "Vieni qui, siediti. Dimmi tutto, ti ascolto."

𝐄𝐩𝐢𝐩𝐡𝐚𝐧𝐲-𝐍𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora