353 days

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Erano passati 353 giorni, e Mike aveva smesso di sognarla.
Prima, lo faceva spesso, quasi ogni notte.
Ma se all'inizio i sogni erano così vividi e intensi da lasciarlo con un senso incolmabile di vuoto al risveglio, col passare del tempo, i ricordi che Mike aveva di lei andavano scemando e così i sogni si facevano via via sempre meno vividi, seppure ugualmente dolorosi.
Perché nonostante tutto, nonostante il tempo che avrebbe dovuto attenuare il suo dolore, quei sogni, specchio di una diversa realtà, crudeli promemoria di ciò che, in quella vita, non avrebbe mai avuto, continuavano a far male.

Erano passati 353 giorni, e Mike aveva smesso di piangere per lei.
Prima, gli capitava spesso di scoppiare a piangere all'improvviso, assalito a tradimento da un ricordo, e allora il riso si tramutava in pianto, e gli occhi di Mike smettevano di brillare di quella luce spensierata tipica dei ragazzi della sua età per fissarsi in un punto lontano, senza però vederlo davvero, persi nel ricordare tempi ormai lontani, nell'immaginare come sarebbe stata la sua vita, la loro vita, se lei non fosse scomparsa.
Ma lei se n'era andata e, prima o poi, Mike avrebbe dovuto accettarlo.

Erano passati 353 giorni, e Mike aveva smesso di sperare.
Le aveva parlato, ogni sera per 353 giorni, implorandola di tornare, o almeno di fargli sapere che stava bene.
In fondo, Mike non chiedeva tanto, solo una risposta, solo poter sentire la sua voce un'ultima volta.
Ma quella risposta, dopo 353 giorni, non era ancora arrivata.

Erano passati 353 giorni, che Mike aveva smesso di contare.
Eppure, c'erano momenti in cui non poteva fare a meno di chiedersi dove fosse, come stava, se lo ricordava ancora.
Ogni tanto, quando il passato faceva particolarmente male, Mike si era ritrovato a pensare che, forse, se non tornava era perché, semplicemente, non voleva farlo. Eppure, sebbene cercasse sempre di allontanare quel pensiero, perché troppo difficile da sopportare, esso si era ormai insinuato come un tarlo nella mente del ragazzo, e rifiutava di abbandonarla.

Erano passati 353 giorni, ma Mike non smetteva di aspettare.
L'avrebbe aspettata per sempre.

Erano passati 353 giorni, Mike ancora una volta non smetteva di sperare.
La sera di quel 353esimo in casa entrò una ragazza. Quella ragazza la ricordava. Quella ragazza era lei. Quella era la ragazza che aspettò per 353 giorni.
In quel centesimo di secondo Mike capì che tutti i giorni passati a sperare e ad aspettare sono serviti.
Tutti quelle serate a piangere sono servite.
Tutti quei giorni passati a sognarla lì con lui sono serviti.
E Mike si ricordava tutto di lei, ogni dettaglio,
Ricordava perfettamente il suo viso, il suo sorriso, la sua voce...si ricordava perfino i suoi occhi che brillavano ogni volta che lei lo guardava.

Erano passati 353 giorni e Mike poteva finalmente riaverla tra le sue braccia. Quell'abbraccio, pieno di dolore e di felicità allo stesso tempo, fece capire a lei che non doveva più andarsene. Mai più. Il suo posto era insieme a lui. Per sempre.

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