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Changbin:
Come mai stai sempre chiuso in casa?

Restò fermo a fissare quel messaggio. Lo avrebbe preso per pazzo, decise di non rispondergli, lasciandolo col visualizzato.
Felix non usciva mai di casa, aveva paura delle persone che si trovavano al di fuori di quelle quattro mura. Andava così da anni, se ne stava chiuso in camera sua, socializzando solo con la madre, di tanto in tanto. A volte si metteva seduto davanti alla finestra, immaginando di uscire. Avrebbe tanto voluto farlo, ma il pensiero di incontrare qualche uomo, lo terrorizzava.
Passava le sue giornate ad ascoltare musica, giocare ai videogames, leggere e scrivere, amava scrivere. Immaginava la sua vita in modi alternativi e tutto ciò che gli veniva in mente, lo trascriveva su carta.
La fastidiosa suoneria del suo telefono interruppe i suoi pensieri.
Si alzò lentamente, sospirando. Prese in mano il cellulare, corrugando le sopracciglia, leggendo il nome di Changbin sullo schermo. Cosa avrebbe dovuto fare? Arrossì improvvisamente, rispondendo senza pensarci due volte. Non disse niente, aspettando che l'altro parlasse.

"Felix? Hai davvero risposto? Sono Changbin, il tuo compagno di classe!" esclamò, contento che avesse risposto. Continuò a rimanere in silenzio, non sapendo cosa dire. Il suo cuore batteva forte, trovava particolarmente insolita questa sensazione. Non capiva come quel ragazzo si ostinasse a contattarlo.
"Beh.. ho visto che non hai risposto e volevo semplicemente chiederti scusa. Forse sono stato un po' troppo diretto, non ci ho pensato."
Un piccolo sorriso sfuggì a Felix. Non sembrava un ragazzo così pericoloso. Un vago pensiero che Changbin potesse essere una ragazza attraversò la sua mente. Scosse la testa, quasi divertito. Stava parlando di lui al maschile, ed in più aveva le sembianze di un uomo. Allora perché era così gentile..?
"Non sei un tipo che parla molto, vero?" Continuò. "Non importa, parlerò io al posto tuo! Sai, a scuola parlano tutti di te. Nessuno ti ha mai visto, tranne me. Hai delle lentiggini sul viso vero? Le trovo così carine! Vorrei tanto sapere quante sono, magari un giorno le conteremo insieme!"
Il suo cuore perse un battito. Si toccò la guancia calda, sorridendo a quelle parole.
"C-Changbin." Disse Felix, timidamente.
"Felix? Hai parlato! Che voce tenera! Dovresti parlare più spesso, sai?"
Sentiva le guance accaldarsi sempre di più. Non riusciva a spiegare quella sensazione, ma avrebbe voluto quel ragazzo non smettesse mai di parlare.
"Sei una ragazza?" Chiese il biondo, come se avesse chiesto la cosa più normale del mondo.
"U-Una ragazza? No! Sono un maschio. Non lo avevi capito? Aish.. potrei quasi offendermi, ma per questa volta passi. Perché me lo hai chiesto?" rispose l'altro, sorpreso.
Quindi era davvero un ragazzo. Non sapeva cosa dire, quindi rispose semplicemente con un "Lascia perdere."
Tutto d'un tratto, la mamma di Felix entrò spedita nella camera del ragazzo.
"Che diamine stai facendo? Con chi stai parlando?" chiese guardandolo male. Felix chiuse velocemente la chiamata, bloccando poi il telefono.
"Con nessuno." disse con un filo di voce.
"Era un ragazzo?" Chiese la madre, incrociando le braccia. Il biondo abbassò lo sguardo, annuendo.
"Felix, ti ho detto mille volte che i ragazzi sono pericolosi. Devo ricordarti quello che ha fatto tuo padre? Devi immediatamente chiudere i rapporti con questo ragazzo." disse schietta, la madre. Incapace di rispondere, annuì di nuovo, tristemente. La donna gli rivolse un ultimo sguardo, per poi uscire dalla sua stanza.
Felix spense definitivamente il telefono, non volendo parlare con nessuno. Dopo averlo appoggiato sul comodino, si sdraiò sul suo letto, per poi chiudere gli occhi ed addormentarsi pochi minuti dopo.

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Mi scuso per la mia assenza, ora sono tornata, quindi giuro che aggiornerò più spesso, adieu.

✿  Androfobia || ChanglixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora