Sette persone.
La famiglia Moore è composta da sette persone.Questo è quello che posso constatare da sola mentre me ne sto seduta ad un lungo tavolo, imbarazzata ed impaurita al tempo stesso.
Una vecchia signora mette dello spezzatino dentro il mio piatto e deglutisco prima di farle un sorriso.
Lei non ricambia.
Nathan Moore continua a tenere i suoi occhi blu puntati sul mio corpo, come se stesse cercando di decifrare i miei pensieri.
Non penso ci voglia molta concentrazione per riuscire a leggere la parola "panico" sulla mia fronte.«Prima di cominciare con le presentazioni, signorina Brown, posso chiederle quanti anni ha?», il capofamiglia mi fissa insistentemente mentre attende una mia risposta.
«Ventidue», parlo in fretta e decido di riempire la mia bocca con una patata.
È così calda che il mio palato brucia ed i miei occhi si riempiono di lacrime mentre cerco di mandarla giù.
Aia.«Siamo quasi coetanei», il giovane uomo che è seduto accanto a Nathan posa le sue iridi nere sul mio volto e accenna un sorriso in qualche modo rassicurante, «Io ne ho ventitré».
Studio attentamente il suo viso affilato e penso che dimostra almeno quattro anni in più.
Forse è colpa del sottile strato di barba scura.
O del completo elegante che indossa.
Del resto, scommetto che anche Nathan è più giovane di quel che sembra.«Lui è mio fratello Aiden», il padrone di casa torna a farmi sentire la sua voce calda e profonda mentre il mio quasi coetaneo sorride gentilmente.
Adesso Nathan indica un ragazzo di circa diciassette anni che è seduto proprio davanti a me, «Mio fratello Ethan», continua, mentre quest'ultimo assottiglia gli occhi verdi e sembra minacciarmi con lo sguardo.
Incrocia le braccia al petto e serra le labbra, come se volesse in qualche modo intimorirmi.
Scusa, Ethan.
Non ci stai riuscendo.
Tra i presenti sei anche quello meno inquietante.«Matthew», fa un cenno col capo in direzione di un altro giovane adulto dagli occhi azzurri.
Quest'ultimo non ha nessuna espressione stampata sul volto, si limita a studiare la mia faccia senza proferire parola.
Tutti simpatici.
E allegri, soprattutto.«Lily», Nathan continua con le presentazioni e questa volta fa riferimento alla ragazza che prima suonava il violino.
Lei non mi guarda nemmeno.
I suoi occhi verdi sono puntati sul piatto, il capo chino e i capelli rossicci nascondono gran parte del suo viso.
Guardarla mi fa sentire in qualche modo angosciata.
È come se fosse tormentata da qualcosa.
Ed io, probabilmente, sono fin troppo empatica.
Mi sento triste pure io.«E le mie figlie Charlotte ed Emily», prosegue e le gemelline mi regalano un sorriso enorme.
La cosa che mi fa rabbrividire è che lo fanno in contemporanea.
Brividi.
«Che hai già avuto il piacere di conoscere», aggiunge il moro, schiarendosi la voce subito dopo.
I suoi occhi blu si posano sulle due bambine e loro drizzano in fretta la schiena, «Ci scusi signorina Brown, non volevamo spaventarla», la loro voce è alta e squillante e comincio a trovare inquietante questa loro capacità di muoversi e parlare come se fossero un'unica persona.«Oh, ehm, siete perdonate», mai.
Non vi perdonerò mai.
«Bene, una volta che le dovute scuse sono state fatte, possiamo tornare alla nostra cena», Nathan stringe una forchetta tra le dita affusolate e poi afferra un coltello e taglia la carne con estrema facilità.
Io sento le guance andare a fuoco e sto cercando di non sporcarmi con il sughetto che è presente all'interno del mio piatto.
Ma che diavolo ci faccio qui?
E perché Aiden continua a fissarmi con i suoi occhi scuri?Nella sala il silenzio è assordante.
Tutti mangiano con eleganza e l'unica a fare rumore con le posate sono io.
Boh.
Le bambine sanno mangiare meglio di me.
«Cosa fa nella vita, signorina Brown? A parte vendere marmellate, dico», Nathan assottiglia gli occhi ed io rido nervosamente.
Forse non è il caso di dire che faccio la spogliarellista.
«Oh, ehm, mi chiami Harper»
«Va bene, Harper», viene fuori quasi come un sussurro.
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LA FAMIGLIA MOORE.
ChickLitHarper Brown è una giovane venditrice di marmellate fatte in casa, oltre ad essere una timida spogliarellista e un' aspirante pasticciera davvero poco brava con le creme al cioccolato. Convinta fermamente di dover diffondere le sue marmellate in tu...