Questo è il cinguettio di un passerotto? O forse il gracidare delle rane.... no, è quell'irritante suoneria del mio telefono che mi sveglia sul più bello, il sonno.
Mi presento: sono Sophie Cetti, sono una 15enne che ha avuto una vita di merda, anzi, mi correggo, che HA una vita di merda. Sono stata adottata dalla famiglia Cetti circa 10 anni fa, almeno così mi è stato riferito, visto che quando è successo ero troppo piccola per ricordarlo dopo un decennio. Sono alta 1.68, ho dei lunghi capelli neri e due occhi, uno di colore diverso dall'altro.
Uno è azzurro e l'altro è verde; io amo alla follia il mio occhio destro, perchè mi ricorda la foresta, la montagna, la campagna.... e odio il mio occhio sinistro, azzurro e chiaro come le nuvole, quelle stupide e tristi nuvole. Le persone che notano la differenza di colore dicono che sono scema ad odiare il mio occhio blu, ma non m'interessa, se lo odio lo odio punto e basta.
Comunque sia, tempo fa ho cercato di suicidarmi, ma non ci sono riuscita..... me l'ha impedito.... quello stupido.....stupido occhio blu.... che non piange. Ero triste e felice allo stesso tempo di porre fine alla mia vita, quindi ho pianto. Ma quello stupido non ha voluto. Stupido ed inutile occhio blu.
Tornando alla realtà, è lunedì e sono le 6 del mattino, mi devo alzare per andare a scuola, ma non voglio. Non vedo l'ora che arrivi la sera per dormire ancora una volta.
Comunque, sono una liceale ed ho scoperto da poco di essere popolare proprio per i miei occhi. Quanto li odio. A volte preferirei non averli proprio.Mi alzo dal letto con malavoglia, mi metto una maglia bianca (che mette un pò in risalto il mio seno) ed un paio di leggins neri con scritto sul fianco "I'm not ready". Mi spazzolo i miei lunghi capelli neri, mi metto un goccio di mascara e scendo in cucina per fare colazione.
Come al solito sono da sola in casa, la mia matrigna lavora all'estero ed il mio patrigno va a lavorare molto presto. Mi dirigo verso la cucina, per fare colazione e dopo aver finito mi rendo conto che sono un bradipo, perchè si erano già fatte le 7:40. Mi strafogo gli ultimi cereali che rimangono, mi lavo i denti e mi precipito insieme al mio zaino, verso la porta d'ingresso. Con tutta fretta vado a scuola con la mia bici blu.
08:00 AM
Sono appena arrivata a scuola e con tutta la velocità a cui posso arrivare mi precipito in classe. Stranamente non vedo il professore, ma non mi faccio troppe domande e mi dirigo al mio posto. La mia classe è composta da 20 persone, 10 maschi e 10 femmine. Non ho stretto amicizia con nessuno, infatti il fatto che sia popolare mi lascia al quanto basita.
Sono passati ormai 10 minuti, ma del prof nessuna traccia. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Si apre la porta della classe ed entra il prof, che sembrava non volesse arrivare più, insieme al preside.-Studenti buongiorno, come sapete bene io sono il vostro preside e sono venuto qui oggi per un motivo ben preciso. Da oggi avrete in classe una nuova compagna. Il mio compito è presentarvela e di assicurarmi che le diate il benvenuto come si deve-
Finito il discorso che sembrava non finire mai il preside fa un cenno di entrare e dalla porta sbucò una ragazza. Era ovvio, era la nuova studentessa.-Presentati Maria-
-Grazie preside. Io sono Maria Piras. Ho 15 anni, vengo da londra, ma sono comunque italiana. Spero che sia positivo per voi fare la mia conoscenza.-
-Bene Maria prendi posto-
La ragazza passa aggraziatamente tra i banchi per sedersi nell'unico vuoto, quello vicino al mio.
Sembra proprio una trama sdolcinata di una storia romantica, peccato che non sia lesbica
(*evidente sarcasmo*).Maria si siede accanto a me, chiaramente entusiasta di avere me come compagna di banco.
Io la ignoro, ed ho intenzione di continuare a farlo. Se mi farò degli amici, a impedirmi di togliermi la vita non sarà solo più il mio stupido occhio blu, ma anche loro.
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Soul hidden in the eyes
Teen Fictionè una "storia" che ho scritto quando avevo 13anni, non la tolgo perché nonostante faccia schifo è un importante ricordo per me bella