Non grazie, ma t'amo.
Per il tempo trascorso insieme
tra gli accenti stranieri
che schioccano sottovoce.
T'amo per la mano che non lasci
neanche tra la folla
anche se sai che non puoi perderti,
che dalla schiena mi fa segno
con un gesto delle dita
di venire ad afferrarti.
T'amo per le smorfie da bambina,
e la primavera che mi porti
quando ti vedo da lontano
che sventoli un sorriso.
Perché alzi la gamba quando mi baci,
e poi senza preavviso
lasci il segno dei tuoi denti.