Thalika
Era come inabissare dentro i propri incubi, dentro i propri sogni e dentro i propri ricordi, affondare e non riemergere più, fino al momento del mio risveglio, era come se la mia anima appartenesse a due mondi, due mondi combinati dal destino, due mondi indissolubili tra loro.
Ogni volta che mi lasciavo condurre in questa nuova dimensione, la mia anima si librava nell'aria, le celle della gabbia si aprivano ed essa tornava a volare consapevole di poter sopraggiungere verso i propri obiettivi, consapevole di poter raggiungere la più alta vetta dell'Himalaya, consapevole di poter salvare un mondo dimensionale di cui la mia anima era imperatrice.
Mi destai da ciò che era appena accaduto, solo poche vette ci dividevano dalla metà da raggiungere, il prossimo punto da raggiungere era la vetta di Lhotse, avevo riposto tutta la mia fiducia in Christopher, mi fidavo di lui.
Dovevo ogni cosa a mio padre, lui era stato in grado di crescermi tra le vie dell' India, quell'India dai mille volti che mi mancava tanto, ricordavo quei giorni passati lungo i mercati a perdermi tra le bancarelle, tra i profumi inebrianti delle spezie e i tessuti appena ricamati dalle donne, ricordavo le corse in strada per seguire i furfanti del mercato di mio padre, lui era uno dei più importanti commercianti indiani.
Non appena oltrepassavi le porte imponenti del mercato Devaraka era come se fossi immerso in una foresta di colori, venivi improvvisamente assalita dalle fragranze combinate di frutta e colori, potevi osservare spirali di foglie di Betel lussureggianti e fili di fiori colorati, accompagnate dalla fragranza di rose tubolari, fiori di loto.Piccole donne stavano lì ad intrecciare ghirlande di fiori, i loro capi sono chini, come quello di mio padre, ormai triste per la morte di mia madre, ma non appena tornavo e lo abbracciavo, per fargli sentire l'affetto e il calore di una figlia, il suo volto tornava a sorridere.
Sono mille colori, mille emozioni nell'oblio dei miei più ardui desideri, mi manca tantissimo mio padre e mentre mi perdo tra i colori del mercato indiano, mi ritrovo catapultata nell' assoluta grandezza della vetta Lhotse, il sole stava per calare si posava pian piano aldilà dell'orizzonte, ma la neve bianca e candida torna a brillare sotto il riflesso della luna.Chandrika
L'aria tetra della notte e il suo colore plumbeo e cangiante si adagiavano all'interno del regno delle nevi, piccoli fiocchi di neve si adagiavano sulle mie vesti, una piccola fata con le sembianze di un angelo, ali ricolme di luce del candore della neve, vesti che si mescolavano alle acque blu del nostro regno..
Ero la fata imperatrice, colei che avrebbe dovuto indagare nel passato delle acque del regno, il fiume Gange, quel fiume nascondeva la nascita della prima sovrana della nostra dinastia, la dinastia Kuninda, una dinastia nata tra le vette dell'Himalaya.Bisognava trovare l'erede della dea Ganga, figlia di Himavan, re della montagna, colei che durante la nascita dell'India aveva ereditato il potere di purificare tutte le anime, anime ormai in pena, che avevano perso le ali per volare, Ganga veniva dal cielo e durante il tramonto o alle prime luci dell'alba si rifugiava al di là dell'Everest, il suo rifugio.
Dovevo fare in fretta, il regno ormai era in pericolo, dovevo tornare nel regno degli umani e condurla verso di me.
- Continua-
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Rinascere Tra Le Nevi
AventuraGiovane scalatrice con l'obiettivo di raggiungere le vette dell'Himalaya. Il padre le impartisce uno dei valori "Superare i propri Limiti", trovare soprattutto a propria forza interiore. Grazie alle emozioni delle leggende indiane raccontatele dall...