Dopo aver sollevato il vetro della finestra, Peter scivolò dentro la sua stanza e si tolse la maschera, le orecchie tese pronte a cogliere qualunque rumore che segnalasse la presenza di zia May in casa.
Poi si ricordò automaticamente che adesso anche lei era a conoscenza della verità, e si diede mentalmente dello stupido. D'altronde però, doveva ancora farci l'abitudine, visto che anche il comportamento della zia si era rivelato diverso da quello che si era aspettato. Certo, si era infuriata moltissimo quando aveva scoperto che era Spiderman e che ogni giorno metteva la sua vita in pericolo; gli aveva perfino urlato contro per parecchio tempo, e alla fine aveva anche pianto.
Ma poi si resa conto di quanto il ruolo di Spiderman fosse importante per Peter, e come fosse un suo dovere proteggere le persone grazie ai poteri che aveva acquisito. May aveva capito perfettamente che suo nipote non avrebbe mai potuto anzi, non avrebbe voluto, rinunciare al suo ruolo di vigilante, perché era una sua responsabilità. Proprio come avrebbe detto zio Ben, se fosse stato ancora vivo.
E nonostante Peter detestasse far preoccupare sua zia, metterla in un continuo stato d'ansia che cresceva sempre di più tutte le volte che il ragazzo tardava a rincasare la sera e non poteva sapere se stava bene o no, lei non gli aveva mai impedito di indossare la maschera.
Perciò Peter, resosi conto per l'ennesima volta di come le cose fossero cambiate, posò la maschera sul comodino e si lasciò cadere sul letto, esausto. Controllò la quantità di fluido rimasto all'interno dei suoi bracciali "lancia-ragnatele" come amava definirli, e si accorse che il suo cellulare aveva preso a vibrare un paio di volte per poi silenziarsi.
Peter prese il telefono e constatò con orrore di avere perso almeno dodici chiamate da parte di Michelle, insieme ad altrettanti messaggi, vocali e scritti. Si mise una mano sugli occhi, esasperato e allo stesso tempo infuriato con se stesso: quel fine settimana c'era stato un incendio sulla quattordicesima, e perciò non era riuscito a presentarsi agli allenamenti di decathlon (impegnato com'era a togliersi la fuliggine e i calcinacci di dosso, e a sorbirsi una ramanzina da parte di zia May sul fatto che per quell'occasione avrebbe potuto lasciar fare ai pompieri).
In più aveva ignorato le telefonate di Michelle, il che forse era addirittura peggio.
<<PETER!>> la voce di zia May attraversò le pareti della sua stanza, facendogli fare un balzo sul letto per lo spavento.
<<SOLO UN MOMENTO!>> urlò di rimando il ragazzo, togliendosi in fretta e furia il costume e infilandosi una felpa e un paio di pantaloni della tuta presi da una pila di vestiti che forse avrebbero fatto meglio a stare dentro la lavatrice piuttosto che in camera sua. Peter non se ne curò: Zia May poteva anche essere a conoscenza del suo segreto, ma il ragazzo era comunque deciso a non farsi beccare col costume addosso, se poteva evitarlo. L'ultima volta che era successa una cosa del genere, zia May aveva fatto una faccia non propriamente al settimo cielo, visti anche i lividi sulla faccia del ragazzo e gli strappi sul costume.
Quando fu pronto, Peter aprì la porta, ritrovandosi sua zia proprio dietro l'uscio, con un sorrisetto furbo dipinto sulle labbra.
<<C'è una ragazza per te>> gli disse, senza nascondere una nota di divertimento nel tono della voce.
<<Come una ragazza...?>>
<<Hai presente un essere umano di sesso femminile? È sulla soglia di casa tua in questo istante, e sembra proprio impaziente di vederti>> zia May fece un gesto con la testa in direzione dell'ingresso.
Peter era confuso: quale ragazza avrebbe mai avuto l'interesse di presentarsi a casa sua? Avrebbe anche potuto rallegrarsi della cosa, se un pensiero non gli avesse attraversato la mente, un pensiero per niente gradevole...
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KNOW YOU BETTER (Peter&Michelle)
FanfictionAmbientata subito dopo "Spider-man: Homecoming" e prima di "Infinity War". Dopo aver sconfitto l'Avvoltoio e rifiutato momentaneamente il posto negli Avengers per essere solo un "amichevole Spider-man di quartiere", Peter riprende la sua normale vit...