La caccia ha inizio

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Titolo: Hunters
Fandom: Supernatural
Rating: Giallo
Genere: Sovrannaturale, Angst, sentimentale
Avvertenze: AU /Dove Castiel è un cacciatore/, possibili OOC
Trama: Il ragazzo che gli aveva aperto la porta era poco più basso di lui, indossava una camicia bianca e un paio di jeans, portava gli occhiali e i suoi occhi erano azzurri, i capelli erano neri e lo stava guardando decisamente male, sì. –Dean Winchester, suppongo.- Disse il ragazzo guardando Dean dall’alto in basso. -Castiel Novak, il tuo compagno di stanza.-
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Au dove Castiel è un cacciatore.

Note: Allora, inizio dicendo che non so dove andrò a parare con questa storia, non so se farò nascere una relazione fra Dean e Castiel, tutto dipende da come svilupperò i prossimi capitoli per cui ho già qualche idee. /per sicurezza ho aggiunto il genere sentimentale/
La fanfiction si basa su un prompt che ho trovato su tumblr che dice di scrivere una fanfiction dove sia Dean che Castiel sono cacciatori e si ritrovano/ per qualsiasi motivo/ ad essere compagni di stanza, entrambi cercano di nascondere la loro natura di cacciatore all’altro.
L’Heartland Community College esiste veramente.
                                                       
                                                             
Pontiac Daily Leader 
                                    Strana morte all’Heartland Community College.
                    Logan Cooper, capitano della squadra di calcio, è stato trovato                                                                                           morto nel bagno degli spogliatoi


Dean aveva deciso di indagare su quella strana morte, certo, poteva trattarsi di una semplice dipartita naturale, ma quante volte nella sua carriera di cacciatore le strani morti erano naturali?
Poteva trattarsi di un fantasma o, forse, uno degli studenti era stato posseduto da un demone, le opzioni erano infinite.
Una volta parcheggiata l’Impala davanti al dormitorio del college, prese la sua sacca verde, dove conservava i suoi effetti personali, e si incamminò verso l’edificio.
Il dormitorio era abbastanza anonimo, un piccolo edificio costruito su tre piani con un giardino, dove alcuni studenti erano impegnati a giocare a football.
Si frugò nella tasca dei pantaloni finché non trovò un piccolo pezzo di carta stropicciato che riportava la scritta 141, ovvero il numero della stanza che avrebbe occupato, Dean sperava che il suo compagno di stanza fosse un tipo tranquillo, di quelli che dormono tutto il giorno o restano fuori tutto il giorno a non si sa fare cosa, non voleva zavorre durante la sua caccia, altrimenti si sarebbe portato dietro Sammy, no?
Salì le scale fino al terzo piano, la sua stanza si trovava infondo al corridoio a destra, alcune porte erano aperte e Dean decise di dare una sbirciata, ma maledisse subito la sua curiosità quando vide un ragazzo mezzo nudo pitturato di blu che provava strane pose allo specchio. -Stupido puffo.- Mormorò prima di tornare sui suoi passi.
Finalmente era arrivato, la targhetta sulla porta recitava 141, però la lavagnetta era bianca, possibile che non avesse un compagno di stanza?
Si frugò ancora in tasca e prese la chiave, ma non fece in tempo a infilarla nella serratura che la porta si aprì, allora lo aveva un compagno!
Il ragazzo che gli aveva aperto la porta era poco più basso di lui, indossava una camicia bianca e un paio di jeans, portava gli occhiali e i suoi occhi erano azzurri, i capelli erano neri e lo stava guardando decisamente male, sì. –Dean Winchester, suppongo.- Disse il ragazzo guardando Dean dall’alto in basso. -Castiel Novak, il tuo compagno di stanza.- Disse spostandosi dalla porta e una volta che il Winchester fu entrato la chiuse.
La stanza era ancora in ordine, alcuni libri, sicuramente di Castiel, erano poggiati sulla scrivania, mentre su un letto era poggiato uno zaino aperto.
Castiel si tolse gli occhiali, li poggiò sul letto e iniziò a massaggiarsi le tempie, sperava che quel Dean Winchester non fosse un ficcanaso, voleva concludere la caccia nel più tranquillo dei modi senza dover coinvolgere un non-cacciatore.
Dean si buttò sul letto libero trovandolo decisamente scomodo, avrebbe preferito uno squallido letto di un Motel, almeno quelli erano più comodi!
-Così ti chiami Castiel, hai decisamente un nome strano.- Disse il maggiore dei fratelli Winchester mettendosi seduto. Castiel aveva iniziato a disfare lo zaino e Dean lo vide poggiare sul letto un diario di pelle che ricordava molto quello di suo padre. –Castiel è il nome di un angelo, vuol dire visione di Dio.-
Dean roteò gli occhi, gli era capitato un maniaco della religione, perfetto!
Castiel continuò a svuotare il suo zaino e l’ultimo oggetto che tirò fuori fu una scatola nera, una custodia, per la precisione. –Cosa tieni lì dentro?- Chiese curioso il Winchester. –Una vecchia macchina fotografica era di mia madre…- -Te l’ha regalata?-  Domandò ancora Dean. –Sì.- Rispose semplicemente il moro posando la custodia sotto il letto.
Quella sarebbe stata una lunga convivenza, quel Castiel era così rigido e, soprattutto, era un maniaco della religione, Dean non vedeva l’ora di concludere il caso e andarsene da quel posto infernale!
-Hai sentito di quel ragazzo morto?- Domandò Dean cercando di rompere il silenzio che si era creato. Castiel, che nel frattempo si era messo seduto alla scrivania a scrivere sul suo diario, scostò la sedia dal tavolo e si voltò verso il compagno di stanza, il Winchester lo trovava estremante buffo con quegli occhiali addosso. –Sì, l’ho letto sul giornale l’altra mattina, ho letto che ha riportato delle ferite e che i nastri delle sicurezza sono del tutto inutilizzabili al fine di scoprire il colpevole.-  Niente riusciva a far cambiare tono di voce a Castiel, Dean iniziò a pensare che fosse un Cyberman, questa era l’unica spiegazione plausibile!
Accidenti e se durante la notte Castiel avesse approfittato di lui per trasformalo in un Cyberman?
Non ci voleva nemmeno pensare!
La serata passò nel più tranquillo nei modi, Castiel aveva continuato ad aggiornare il suo diario, invece Dean si era messo le cuffie per ascoltare la musica.
Il giorno seguente la sveglia sonò presto e quando il Winchester si alzò notò che il letto di Castiel era vuoto: dove diavolo era andato, erano appena le sette del mattino!
Uno strano rumore mise in allerta il giovane che, subito, allungò una mano, pronto a prendere il coltello nascosto sotto il cuscino, doveva essere pronto ad ogni evenienza.
Quando la porta principale si aprì Dean si lasciò sfuggire un sospiro sollevato: era solo Castiel, per fortuna.
-Dove sei stato?- Aveva chiesto il biondo passandosi una mano fra i capelli. Castiel, con tutta calma, entrò nella stanza, chiuse la porta e si tolse la felpa lanciandola, poi, sul suo letto. –A correre, mi aiuta a pensare.- Dean si chiese dove l’altro avesse trovato la forza di alzarsi per andare a correre.
Il moro iniziò a sistemare dei vestiti sul letto e in quel momento Dean decise di andarsi a fare la doccia, almeno così sarebbe potuto uscire e iniziare a lavorare sul caso per cui era venuto.
L’acqua calda ci mise un po’ ad arrivare e a dirla tutta non era nemmeno così calda, ma doveva accontentarsi, poteva essere fredda invece che tiepida.
Prima di uscire dalla doccia allungò una mano per prendere l’asciugamano che aveva preparato poco prima. -Tieni- Sentì e qualche secondo dopo stava stringendo fra le mani l’asciugamano. –Grazie, sei stato genti- Il Winchester si bloccò di colpo, cosa ci faceva Castiel in bagno?
-Castiel, cosa ci fai qui?- -Mi sto sistemando, perché?- Il biondo si spalmò una mano sulla faccia, come si poteva essere così tonti? –Non vedi che mi sto facendo la doccia?- -Allora?- -Spazio personale, Cas, se mi sto facendo la doccia tu non puoi entrare.- Cas?
Da dove gli era uscito quel Cas?
-Allora? Con i miei fratelli è normale lavarsi i denti, farsi la barba mentre qualcuno è sotto la doccia.- Replicò innocentemente il moro. –Esci, mi devo vestire.- -Ma, Dean- -Esci!- E a Castiel non restò altro che ubbidire all’ordine dell’altro.
Fuori il sole era alto nel cielo e gli uccellini iniziavano a svegliarsi, il Winchester stava frugando nel bagagliaio della sua amata Impala alla ricerca dell’EMF sperando di non averlo lasciato a Sam.
-Bella macchina.- Quella voce era fin troppo familiare alle orecchie del giovane Dean, prima di alzare la testa e confermare la sua teoria sull’identità del suo interlocutore, fece scivolare l’EMF nella tasca della giacca, doveva mantenere un profilo basso.
-Scusa per prima, non volevo infastidirti, ma sai sono abituato con i miei fratelli, avrei dovuto chiedere prima.- Continuò Castiel. Dean chiuse il bagagliaio della macchina e scosse la testa. –Non ci pensare.-
Rispose semplicemente.
I due compagni di stanza si avviarono insieme verso la scuola, certo non rientrava nei piani di nessuno dei due percorrere la strada insieme a qualcuno, ma ormai era andata. –Tu hai fratelli, Dean?- Chiese il moro cercando di fare conversazione. –Sì, ho un fratello minore, si chiama Sam, ha quattro anni meno di me. Mi è sembrato ti capire che tu hai più di un fratello, giusto?.-  Castiel annuì. –Ho tre fratelli maggiori MichaelLucifer e Gabriel, io sono il più piccolo, Michael non abita con noi, lavora a Los Angeles.- Castiel non sembrava felice mentre parlava dei suoi fratelli, anzi, forse non andava d’accordo con loro.
Una volta arrivati al College le strade dei due giovani si divisero, Dean si diresse verso il campo da calcio, invece Castiel andò, dritto, verso gli spogliatoi deciso a iniziare subito la caccia.

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