Uomo della foresta

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Metto a fuoco la figura che ho davanti a me: un uomo di media altezza, capelli biondi e un lieve strato di peluria che gli contorna il viso caratterizzato da forti lineamenti. Sembra più vecchio dei bambini sperduti. Vediamo che si avvicina a noi con passo felpato girando la testa all'indietro controllando che non arrivi nessuno. Tira fuori dalla tasca del suo cappotto una forcina; Con quest'ultima apre il lucchetto che tiene chiusa la nostra gabbia. Questi minuti d'attesa sembrano infiniti, ma finalmente una parete di canne da zucchero cade in modo tale da farci uscire. <Robin di Locksley, comunemente chiamato Robin Hood> dice facendo un piccolo inchino con la testa e porgendomi la mano: <E lei?> <Regina Mills, nel nostro mondo la Regina Cattiva>dico stringendogli quest'ultima e guardandolo negli occhi azzurro cielo e perdendolo nel suo sguardo. Ci fissiamo per più di due minuti che vengono interrotti dalla finta tosse di Snow. Le mie guance diventano rosse quasi fino a trasformarmi in un peperone; invece quelle dell'uomo della foresta rimangono dello stesso colore di prima: <Signore, è meglio che uscite da questo posto al più presto> rispondo innervosita: <È vero, dobbiamo muoverci>. Robin si mette dietro alla porta indicandoci di uscire per prime. Mary Margaret mi sorpassa spargendo la testa fuori dalla capanna per garantirci la sicurezza totale. Dopodiché mi dirigo verso l'uscita e quando passo davanti a Locksley gli lancio uno sguardo di fuoco e apro la mia bocca formando un sorriso che l'uomo vicino a me ricambia mostrando i suoi denti bianchi. Esco e trovo Snow ancora intenta a ispezionare i dintorni. Robin ci porta fino all'accampamento dove abita: <Sono venuto a liberarvi perché ho notato che gli scagnozzi di Peter Pan avevano catturato altre persone innocenti e non potevo lasciarvi morire e così sono arrivato alla vostra prigione, milady> dice guardando prima me e poi Mary Margaret. Arriviamo a destinazione, sentiamo una vocina: <Papà!!> e vediamo un bambino correre verso di noi e saltare in braccio a Robin: <Roland, mi sei mancato piccolo ladruncolo> dice il padre al figlio dandogli un bacio sulla guancia. Subito dopo il piccoletto ritorna a giocare con un piccolo arco giocattolo. <Scusa, ma dov'è la madre dell'ometto?> <Lei...no c'è più>mi racconta lanciandomi uno sguardo di pietà; comprendo subito e mi dirigo verso Roland per giocare con lui.
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Passa un mese circa che tra le ricerche della nostra famiglia e lo scappare dai bambini sperduti è volato. Approfondendo il mio rapporto con Robin ho capito che è una persona meravigliosa: simpatica, sorridente e giusta.
Regina si sta innamorando!
No! Non dimenticherei mai il mio Daniel
Tanto lui è morto...
Regina, basta!
Continua a crederci
Stupida coscienza!

<Regina, tutto okay?> mi chiede Biancaneve: <Si, si, pensavo a Henry> dico mentendo spudoratamente allontanadomi dall'accampamento. Ho bisogno di stare da sola ma purtroppo vengo seguita da Snow: <Con i bambini sperduti in giro è meglio stare in due>. Giriamo un'oretta in mezzo a quegli alberi secolari meravigliosi che tranquillizzano con le loro foglie verdi. Dopo un lungo periodo di silenzio decidiamo di tornare all'Allegra Brigata me quando torniamo ci aspetta una brutta sorpresa.

SPAZIO AUTRICE
Per farmi perdonare della mia assenza oggi pubblico un capitolo.
Spero che apprezziate.
😇

Occhi di fuoco       Regina+Robin ❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora