I'm in pain, wanna put ten shots in my brain
I've been trippin' 'bout some things, can't change.
Lunedì, 6:42 AM.
Ogni giorno, per me, diventava sempre più pesante alzarmi; la sveglia suonò circa tre minuti dopo che io avessi aperto gli occhi, riempendo di suono la mia stanza dalle pareti grigiastre.
"Buongiorno, Sydney! Rise and shine!", recitava allegramente il presentatore del programma radio che mi svegliava ogni mattina.
"Per accompagnarvi in questo inizio settimana, abbiamo scelto una canzone che vi svegli per bene e che vi dia la carica giusta, ''I love it'' di Lil Pump & Kanye West, momentaneamente al quarto posto nelle charts australiane!".
Mi domando sempre quale sia realmente la strada al successo, non che io sia interessata a comparire in ogni giornale e a non avere più un minimo di privacy.
Lasciai che il ritmo di quella canzone mi guidasse, mentre decidevo cosa indossare.
Optai per un semplice jeans a vita alta, una maglia nera, il mio solito cardigan nero e delle converse bianche e nere.
Andai verso il bagno, dove mi sciacquai ed indossai i vestiti scelti poco prima, subito dopo raccolsi i miei capelli biondi in una coda di cavallo non troppo ordinata, misi un filo di mascara sulle mie ciglia ed un rossetto rosa antico, e subito dopo andai in cucina."Buongiorno, Hana!" esclamò Bennet, una delle mie due coinquiline.
"Ciao, Ben, dov'è Crystal?" domandai io, affrettandomi ad infilare i libri necessari per i corsi di questa mattinata.
"Credo sia uscita prima di noi, non era in camera sua quando sono entrata" rispose lei.
Condividevo lo stesso appartamento con le stesse ragazze da ormai due anni, eravamo diventate davvero legate ed ero felice di abitare con qualcuno così simile a me.
Presi la mia tazza di caffè, versata appositamente da Ben nella mia tazza termica portatile, non facevo mai in tempo a far colazione in casa.
Salutai quindi velocemente la mia amica, ed uscii di casa con il mio zaino nero in spalla.
Misi le cuffie e mi incamminai verso l'università, a ritmo di ''Love It If We Made It'' dei The 1975, mi attendeva lezione di letteratura inglese.Alcune ore dopo, decisi di scrivere ad Edward quali fossero i piani per la serata, il lunedì eravamo soliti andare a cena fuori insieme.
Edward era davvero un bel ragazzo, capelli ricci e lunghi sempre raccolti in un codino, occhi azzurri ed era di qualche centimetro più alto di me, probabilmente 1,80.
Chi è Edward? Ormai il mio migliore amico, anche lui a Sydney per studi, abbiamo trascorso la nostra infanzia insieme nella nostra città natale, Wollongong, e ci siamo ritrovati due anni fa qui a Sydney.To Ed: Hey Ed, che programma hai per questa sera? Sushi?
La sua risposta fu quasi immediata, probabilmente aveva il cellulare fra le mani.
From Ed: Sure! Ho una proposta che non potrai rifiutare, passo a prenderti alle 8!
Mi domandai subito, tra me e me, di quale proposta si trattasse, ma fortunatamente sono sempre stata una ragazza abbastanza paziente, non mi costava nulla attendere qualche ora per colmare la mia curiosità.
La mattinata trascorse abbastanza in fretta, fortunatamente di lunedì i corsi non erano molto pesanti, diciamo che era il modo esatto per iniziare la settimana con il piede giusto, almeno per quanto riguarda l'università.
Tornai a casa intorno alle cinque, in quanto decisi di fermarmi in un bar ad anticipare qualche riassunto per i giorni seguenti, se ci fossero state le mie coinquiline in casa probabilmente non sarei riuscita a combinare nulla ed avrei sprecato un pomeriggio.Decisi di dedicarmi un po' di tempo, feci una lunga doccia ed andai subito a scegliere cosa indossare.
"Mh, questo dovrebbe andare bene" mormorai, dopo aver preso tra le mani un semplice vestito nero a tubino, ed un cardigan color giallo ocra.
Asciugai i capelli, piastrandoli con la spazzola, per poi mettere un po' di mascara ed un rossetto rosso.
Misi le mie converse bianche e nere ai piedi, ed andai in salotto dalle mie amiche."Serata sushi! Cosa mangiate voi?" domandai loro, dopo aver controllato l'orario. Erano le 7:50PM, il mio amico mi aveva appena mandato un messaggio per farmi sapere che dopo 10 minuti si sarebbe trovato sotto casa mia perciò, come programmato, dopo 10 minuti mi trovavo già all'interno della sua auto.
"Buonasera!" esclamai, lasciandogli un bacio sulla guancia sinistra.
"Buonasera a te, Hana! Solito giapponese?" mi domandò, ed io annuii.
Di lì al ristorante ci avremmo impiegato all'incirca venti minuti, senza aver calcolato il traffico di Sydney.Nel frattempo decidemmo di accendere la radio, la nostra stazione preferita era sicuramente KIIS, frequenza 101.1.
Stavano trasmettendo una canzone ormai molto familiare, ''Youngblood'' dei 5 Seconds of Summer, che stava scalando le vette nazionali.
Canticchiai qualche parola di questa canzone, non conoscendo bene il gruppo canticchiavo solamente quelle che ero riuscita ad imparare sentendole in radio."Ti piacciono?" mi domandò Edward, dopo essersi accorto che stavo canticchiando.
"Sì!" ammisi, nonostante conoscessi davvero poche canzoni, "sono molto bravi, in più sono Australiani", continuai poi.Scendemmo dall'auto ed entrammo nel ristorante, dopo circa quindici minuti.
Passammo una serata tranquilla, molto piacevole, battibeccammo sul finale di un film che a me, personalmente, non piacque un granchè, mentre lui ne sembrava innamorato."Allora, cosa dovevi dirmi?" domandai, dopo che mi tornò in mente il messaggio inviatomi questa mattina.
"Questo venerdì ci sarà una serata di beneficenza all'Apollo, che come ben sai è di proprietà Jensen, nonché della mia famiglia" mi disse, la situazione diventava quasi interessante.
"Ci saranno molte persone famose, da Nicole Kidman a Kylie Minogue. Ci stai?".
Sorrisi, ed annuii, senza pensarci due volte.
"Ci sto".____________
Salve! Questa è la mia prima storia su Luke Hemmings, nonché anche la mia prima storia pubblicata dopo ben due anni, in un altro profilo.
Spero che questo piccolo capitolo introduttivo sia di vostro gradimento e che non sia troppo noioso, purtroppo l'inizio è sempre meno movimentato.
Enjoy xMich;
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why won't you love me; lrh
Teen FictionUna calorosa risata riempì la stanza bianca e spoglia. «Credi davvero che io abbia bisogno delle tue doti a letto? Non sono così disperata come le ragazze a cui sei abituato, Luke!». Era proprio il rifiuto che spingeva Luke ad avvicinarsi a Mohana...