Capitolo Due

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Louis pensava che l'appuntamento sarebbe andato bene. Se avesse dovuto effettuare una prognosi, su una scala da 'dannatamente fantastico' a 'merda totale', avrebbe scelto la prima opzione in un batter di ciglia. Nulla sarebbe potuto di certo andar storto con il modo in cui aveva pianificato ogni secondo; una cosa che non si era mai preoccupato di fare in precedenza. Un po' ironico, questo, visto che si stava rivelando terribile.

Il ristorante dove Louis aveva pianificato di portare Harry aveva chiuso per lavori di ristrutturazione il giorno prima; cosa da lui scoperta una volta lasciata l'auto nel parcheggio. Non indossava nemmeno la sua camicia portafortuna perché il dannato Niall l'aveva presa in prestito senza chiedere il permesso e ci aveva fatto cadere della salsa all'aglio sopra -sempre senza dirgli nulla- così Louis ne aveva dovuta scegliere un'altra. Una su cui non sembrasse che ci fosse venuto qualcuno.

Quando decisero di mangiare qualcosa al cinema prima che iniziasse il film, il suo navigatore andò a puttane a metà strada, così Louis si perse, esattamente come tutte le sue speranze di impressionare Harry con un bell'appuntamento.

"È stato orribile. Mi dispiace," disse, accostando l'auto sul ciglio di una strada deserta così da potersi accasciare contro il voltante. Anche il suo ciuffo iniziava a deformarsi.

"Hey, non è così male."

"Non c'è bisogno che tu menta. Abbiamo entrambi fame e non siamo riusciti ad arrivare in tempo per vedere il film e adesso siamo sperduti in una qualche dannata zona di periferia dalla quale, francamente, non idea di come uscire." Si rifiutava di guardare Harry, avrebbe preferito infilare la testa in un acquario pieno di piranha piuttosto che vedere la delusione sul volto di Harry. "Se vuoi chiamare un taxi e andare a casa te lo pagherò io. Nessun rancore, okay?"

Una mano si posò sulla sua spalla. Louis cercò di convincersi che non sembrasse un 'addio, grazie di nulla.'

"Non essere sciocco. Che ne dici di prendere dei tacos? Penso di aver visto un locale aperto qualche strada più indietro."

"Tacos?" ripetè Louis sorpreso. Perché Harry era ancora lì?

"Sì, forza. Fuori si sta bene, possiamo andarci a piedi."

E così è come Louis si ritrovò a passeggiare sotto il cielo notturno di Londra con un taco al pollo in mano e la spalla di Harry che si scontrava con la sua. "È molto buono."

Harry sorrise, aveva una goccia di salsa sul mento. Era dolorosamente adorabile.

"Ti ringrazio per non essertene andato, anche se ho fallito su ogni livello."

"Non m'importa dove andiamo o cosa facciamo, Lou. Io... io volevo soltanto trascorrere un po' di tempo con te, tutto qui."

E quella era... la cosa più carina che qualcuno gli avesse mai detto. Louis puntò lo sguardo sulle proprie scarpe e cercò di non perdere i sensi come una qualche iperdrammatica eroina di un romanzo Harlequin. "È quello che voglio anch'io. Adesso mi sento un po' stupido. Avevo questa idea perfetta di appuntamento perfetto e... sì. Volevo soltanto trattarti bene."

"Ma lo stai facendo." Harry sollevò il taco verso il cielo come fosse una medaglia d'oro delle Olimpiadi. "Mi hai comprato questo!"

Louis sbuffò una risata, masticò quello che restava del suo cibo prima di appallottolare la carta e gettarla in una pattumiera nelle vicinanze. "Non ti serve molto per essere felice, eh?"

"Beh, se potessi trovarmi della frutta a cubetti guadagneresti una considerevole quantità di punti in più, non ti mentirò. Super tantissimi in più nel caso fossero coinvolti dei pezzi di banana o mandarino."

I Like the Way You Bend for Me, Baby - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora