Capitolo 3

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Il silenzio regnava all'interno del dormitorio femminile, l'aria spettrale che lo distingueva non era diversa dal solito e una ragazza si era letteralmente gettata sul letto, ma non nella classica posizione adatta a dormire: Andromeda era sdraiata a schiena in giù, orizzontalmente rispetto al senso del materasso, di modo che le gambe ciondolavano da una parte e la testa dall'altra, gli occhi rivolti verso il soffitto. La giovane teneva un libro in alto per poterlo leggere e, per quanto la posizione non fosse delle più comode, non accennava a muoversi nonostante fossero diverse ore che si era sistemata a quel modo. Inizialmente la strega si era detta che non avrebbe trascorso più di qualche minuto in quella posizione, invece ormai le candele levitavano a mezz'aria, facendole notare che il pomeriggio era ormai scivolato via. Andromeda aveva scelto quel sabato per leggere, ben sapendo che tutti i suoi compagni di Casa sarebbero stati giù al campo da Quidditch per la partita contro i Corvonero che valeva il primato in classifica.
A lei del Quidditch non importava proprio nulla, soprattutto perché riteneva che i componenti della squadra fossero i peggiori esemplari di magh. Non aveva ancora indagato per avere la certezza del coinvolgimento della sua Casa in quello che era accaduto a Ted, ma era certa che quei balordi si stessero proteggendo a vicenda, e di tifare per gente del genere non aveva davvero voglia.
La luce naturale era quasi sempre assente, tuttavia le candele venivano accese solo poco prima di cena.
Si alzò di botto facendo cigolare il letto e tese l'orecchio: aveva sentito alcuni rumori provenire dalla Sala Comune così si affrettò a nascondere il libro sotto al cuscino, per poi precipitarsi di sotto. Alle sue sorelle aveva detto che doveva studiare per un difficile compito di Trasfigurazione, anche se loro ignoravano che l'aveva già completato da ben tre giorni; una scusa simile era però inattaccabile e tutti sapevano che a lei piaceva fare i compiti sdraiata a letto piuttosto che sedersi al tavolo della Sala Comune. Era una cosa che faceva dal primo anno e non aveva mai cambiato abitudine, anche se questo spesso la costringeva a fare da sola i compiti. Scese le scale in fretta e si ritrovò di fronte quasi tutta la squadra, dall'espressione delusa e imbronciata.
"Allora, li avete stracciati?" Andromeda rivolse un sorrisetto falso a Flitt, il più furioso di tutti, anche se non era in grado di percepire l'ironia della sua domanda. "Macchè, quei corvastri da strapazzo ci hanno mandato in infermeria il Cercatore, inoltre un Cacciatore si è fratturato la spalla con un Bolide. Ma non importa, la prossima partita è contro i Tassorosso e la vinceremo, soprattutto perché loro giocano contro Grifondoro e lo sanno tutti che i Corvonero non li battono da almeno otto anni!" La ragazza avrebbe voluto quasi saltare dalla gioia, ma finse disappunto, anche se le riusciva difficile, perciò decise di recarsi a cena assieme a Narcissa. Mentre camminavano, notò che la sorella era ancora perfettamente curata e si chiese quale fosse il suo segreto: probabilmente la strega utilizzava molti incantesimi per mantenere i capelli perfetti perché erano immacolati come quando li aveva sistemati la mattina prima di arrivare in Sala Grande per la colazione, nonostante il tempo proibitivo che si faceva sentire dalle finestre. Mentre camminava ascoltò la sorella parlare di Lucius; sin da bambine si erano sempre confidate tutto - più volte Narcissa le aveva detto che la preferiva rispetto a Bellatrix proprio perché rimaneva ad ascoltare, senza aggredirla verbalmente, e le rispondeva - e Andromeda sapeva quasi tutto delle piccole cotte della sua sorellina, anche se doveva ammettere che la cosa cominciava a diventare fastidiosa. Di recente - circa da un anno - Narcissa parlava solo di Lucius Malfoy: aveva notato per esempio quanto fosse bravo a volare? Oppure come i suoi splendidi capelli fossero sempre curati? E di come era gentile quando le parlava? Oppure anche di quando a pranzo in Sala Grande le aveva permesso di sedersi vicino a lui, scacciando via l'ottuso Goyle che cercava di farsi notare?
Era uno strazio, insomma, anche perché Andromeda non trovava nulla di interessante nel borioso ragazzino del quarto anno: era vero che era gentile, tuttavia solo con alcune persone, perché lei spesso lo aveva visto prendersela con i ragazzini più giovani di lui e non era servito a nulla sgridarlo. Il suo modo di parlare poteva sembrare educato, tuttavia a lei sembrava di vedere qualcosa di diverso in quegli occhi gelidi; ciononostante, come aveva sempre fatto, non dissuase la sorella, non ora che effettivamente i due avevano cominciato a farsi vedere insieme di tanto in tanto. Andromeda infatti sapeva che erano stati visti a Hogsmeade nel pub locale, e che alla gita successiva la cosa avrebbe potuto ripetersi. La ragazza accolse con sollievo il calore e il chiacchiericcio della Sala Grande che mise fine alle confessioni di sua sorella lasciando il posto a pensieri più materiali. Difatti Andromeda aveva già visto l'arrosto, uno dei suoi piatti preferiti; fortunatamente Narcissa fu chiamata da un gruppo di ragazzine del suo anno, così la strega si sedette un po' in disparte, sperando che nessuno venisse a disturbarla. Mentre mangiava osservò con finta indifferenza il tavolo dei Corvonero, il più festoso di tutta la Sala, e sogghignò ricordando i musi lunghi che i suoi compagni avevano esibito in Sala Comune poco prima. Probabilmente avrebbero cercato di architettare qualcosa ai danni dei loro avversari, anche se dubitava che sarebbero arrivati a tanto.
Il giorno seguente fu l'inizio di qualcosa di strano: Andromeda si svegliò con un tremendo mal di testa senza ragione apparente e fece più fatica del solito a seguire le lezioni. La professoressa McGranitt le assegnò un bel voto per il buon compito svolto, ma non fu la stessa cosa per Incantesimi, dove Andromeda invece di riuscire a far crescere le orecchie al topo che l'insegnante aveva dato loro, gli aveva fatto indossare un ridicolo tutù rosa che aveva fatto scoppiare a ridere tutti i presenti. Il suo umore peggiorò all'ora di pranzo quando trovò al suo posto molti fiori: Andromeda osservò con stupore i rametti sfilacciati, chiaramente strappati grezzamente dai vasi della serra e si infuriò. Aveva già ricevuto in passato alcuni fiori che le aveva mandato Ted, sfidando l'ira di tutto il tavolo di Serpeverde, ma quella era la prima volta che si permetteva di farglieli avere così brutti. Razza di marpione, neanche l'infermeria lo ferma dal rendersi sgradevole... e pensare che mi era sembrato quasi simpatico... Dopo seguirò il suo suggerimento e gli tirerò dei libri addosso!

When ice meets fireWhere stories live. Discover now