3.

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Noah's pov

Guardo l'ora, mezzanotte in punto.
Qualcuno dorme sul divano, qualcuno balla ancora, io vado in cucina per farmi un panino, ho fame.
Cerco quello che mi serve e mi metto ad armeggiare, appena poso l'ultima fetta di pane sopra gli ingredienti, due ragazze entrano senza notarmi ed iniziano a baciarsi appassionatamente.

«Ma che cazz...»

-Ahm...Io...Addio.-

Esco di fretta dalla cucina e scappo via, salgo le scale e mi fiondo sul terrazzo. Mi serve aria fresca.

«Che cosa imbarazzante...»

Noto qualcuno seduto a fissare le stelle, sembra stia piangendo.

-Hey, va tutto bene?-

Si volta spaventata, è una ragazza e  prova ad asciugarsi le lacrime con la manica della camicia, io le passo un fazzoletto

-Grazie, Noah.-

La guardo confuso:"Come sai il mio nome?"

Lei ride:"Me lo ha detto Gabriele."

Annuisco e mi siedo vicino a lei:"Va tutto bene? Cosa è successo?"

La ragazza scuote la testa:"Niente. Tu invece? Sembri sconvolto."
Ridacchia e molto imbarazzato le racconto cosa mi è successo, facendola piangere ancora.

-Oddio scusami, per caso una delle due è la tua ragazza?-

Lei scuote ancora la testa, si soffia il naso e dice:"Ma magari... E invece è solo una stronza. Ero convinta ci fosse del buono in lei, ma forse mi sbaglio."

-Il buono è in tutti noi, solo c'è chi lo fa uscire e chi invece lo sopprime.-

-Hai ragione ragazzino, ora evapora o farò uscire la mia parte peggiore e la farò abbattere su di te.-

«Oh ma sei ovunque...»
Penso sospirando, guardo un'ultima volta il cielo, mi alzo e me ne vado; gironzolo per casa finché non decido di prepararmi e poi andare a stendermi in camera di Gabriele, nel lettino che mi ha preparato in un angolo della sua stanza.

Andrea's Pov

La ragazza continua ad osservarmi, poi indica una parte del cielo limpido:"Quella è Cassiopea. La vedi? A zig-zag."

Alzo il capo ad osservare il cielo, si vede molto bene soprattutto perché Teo abita un po' fuori mano e le luci della città non oscurano molto la visuale.

-Carina.- Commento, sono abbastanza brillo, non mi perdo in chiacchiere.

Lei annuisce e decido di stare ad ascoltarla, sta parlando di qualcosa che le piace per scacciare l'amarezza, inutilmente, perché le lacrime scivolano copiose sul suo viso.

-Tu e le tue noccioline sulle stelle, giuro che se non scopri un asteroide o un pianeta nuovo e gli metti il mio nome, ti disconosco come amica.-

La ragazza ridacchia, mi siedo accanto a lei e la abbraccio:"Hai saputo dell'incontro in cucina, vero?"

-Già...-

-Non preoccuparti, troverai qualcuna che sappia apprezzarti prima o poi. Fino ad allora, ci sono io.-
Sorrido compiaciuto vedendo la sua reazione sconcertata:"Tu sei ubriaco. E fatto."

Mi metto a ridere:"Scherzavo lo sai. Sei come una sorella per me."
La stringo al mio petto e lei ridendo cerca di liberarsi dalla presa:"Mi hai appena sisterzoned!"
Ridiamo entrambi finendo sdraiati una sull'altro.

-Andrea, dobbiamo parlare.-
Valeria compare davanti a noi con una birra tra le mani.

-Sei ubriaca, vai a letto.-
Sbotto alzandomi e dirigendomi in corridoio, la ragazza mi raggiunge e mi spinge dentro la camera di Gabriele:"Dobbiamo. Parlare."

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