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Noah's pov

-Hey, amico.- All'uscita di scuola Gabriele mi afferra una spalla, sembra nervoso:"So che tipo ci siamo conosciuti da qualche giorno, ma stasera i miei genitori e mio fratello sono fuori e mi secca stare da solo. Ti va di dormire da me?-

Lo guardo sorridendo:"Certo. Devo chiedere a mio padre, ma non penso che sia un problema."

Ci battiamo i pugni e ci separiamo:"Non vuoi un passaggio?"
-No, grazie. Prendo il bus.-
Dico lanciando un'occhiata all'auto che lo aspetta, dove tre ragazzi lo guardano.

Gabriele è simpaticissimo, qualche giorno fa mi ha visto confuso per le vie della città e si  è offerto di farmi fare un giro per ambientarmi.

«È un tipo in gamba.»

Metto le cuffie e assieme alla musica, parte anche il bus.

Venti minuti di strada, più un po' di percorso a piedi e i Tokio Hotel nelle orecchie.
Giungo al cancello, suono ed entro a casa, dove la tavola è apparecchiata e l'odore del pranzo aleggia in tutta la stanza; mio padre e la sua attuale compagna sono già seduti.

-Buongiorno papà. Angelica...-
Faccio un cenno verso la donna che risponde con un sorriso palesemente falso.

Mi siedo con loro e la cameriera inizia a portarci il pranzo, un forte odore di ragù mi investe, sorrido alla donna:"Grazie, Ida."

Il tintinnio delle posate sulla ceramica risuona in tutta la sala, mio padre inizia a chiacchierare della sua giornata, Angelica lo ascolta e gli risponde; inaspettatamente mi chiede qualcosa sul mio primo giorno di scuola.

-Ho fatto amicizia con un ragazzo qualche giorno fa e oggi l'ho rincontrato, si chiama Gabriele Misuraca. E poi beh, il primo giorno non si fa mai niente di particolare...-

L'uomo mi guarda sorridendo, raccontandomi dell'amicizia che lo lega alla famiglia del mio amico, decido così di cogliere l'occasione e di sganciare la bomba:"A proposito, questa sera Gabriele sarà da solo a casa e mi ha chiesto di fargli compagnia. Posso dormire da lui?"

Angelica mi guarda dall'alto in basso con lo sguardo gelido che usa sempre con me:"Certo che puoi, però solo dopo aver finito i compiti."

-Si, certo. Ovviamente li avrei fatti comunque.- Sorrido falso, la detesto questa tizia, da quando è arrivata lei il rapporto dei miei genitori è andato in pezzi...

-L'importante è che non facciate tardi, altrimenti poi a scuola saranno guai.-
Afferma l'uomo guardandomi serio, poi fa un mezzo sorriso, come sa fare lui.

Sorrido anche io:"Grazie papà."

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Chiudo il libro di matematica con un gran mal di testa, non ho capito niente di tutta la lezione e gli esercizi, ovviamente, non mi sono riusciti.  Lascio il libro sul tavolo e accendo la Playstation iniziando a giocare online.
Salto, corro, sparo, schivo, un nemico sta per uccidermi, ma salta in aria per mano di un certo "Alfa16" che ha sganciato una granata; decido di seguirlo e incontro anche una certa "Alfa14".

«Due fidanzati o cosa?»
Ridacchio.

Continuo a giocare e compiere missioni finché noto che è passata un'ora, stacco il gioco e scendo in cucina a mangiare qualcosa, sono solo a casa, tranne per Ida.

-Le serve qualcosa signorino?-

-No grazie, faccio io.-
Sorrido, non mi abituerò mai alla cameriera.
La donna mi fissa come se dovessi fare esplodere la sua cucina da un momento all'altro, quando sto solo preparando un toast con prosciutto, pomodoro e lattuga.

Under the surfaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora