Awkward.

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Kat dovette tornare a casa ed io decisi di cercare Alexander su facebook, con una sorta di appello.
''Alexander, se sei tra i miei amici di facebook fai qualcosa per farti notare.''
Dopo svariate ore nessun mi piace e nessun commento... stavo quasi impazzendo dalla curiosità. Quando avevo quasi perso le speranze il mio telefono squillò: nessun numero sul display.
-Alexander?- nel rispondere a quella chiamata sentii la mia voce tremare.
Nessuno parlava ma ovviamente c'era qualcuno dall'altra parte della cornetta, e quel qualcuno era Alexander.
-perché non parli?- chiesi - allora?- continuai. Sentii sospirare, forse non voleva farsi riconoscere.
- se vuoi presentarti questa è la tua occasione. Io sono all'entrata della piazza, raggiungimi qui- riagganciai senza alcuna speranza di una sua possibile apparizione. Decisi di incamminarmi verso casa.. ormai erano passate ore e di Alexander nemmeno l'ombra. Fu in quel momento che un jeep nero si fermò affianco a me e il finestrino del lato passeggero si abbassò lentamente.
- ti va di fare un giro?- mi faceva strano il fatto che Cameron Dallas mi chiedesse di fare un giro io e lui da soli.
-va bene- salii in macchina. Non sapevo nemmeno io perché mi comportavo così, lo allontanavo costantemente quando cercava qualsiasi tipo di approccio ma avevo voglia di passare del tempo con lui... e infondo non ci conoscevamo così bene io e lui.
- posso sapere che ci facevi in giro da sola?- chiese continuando a guardare la strada.
- aspettavo qualcuno che non si è presentato- risposi abbassando lo sguardo.
- chi?- mi guardò con aria confusa.
- non lo so nemmeno io Cameron.. e non so nemmeno che ci faccio nella tua macchina- spiegai seccata.
- lo so chi stavi aspettando.. e se non si è presentato beh, allora è proprio un coglione- mi girai di scatto nel sentire le sue parole. Cameron poteva aver letto il mio status su facebook.
-hai letto il mio status?- chiesi sgranando gli occhi.
- qualcosa del genere- disse - e comunque fattelo dire, se quel tipo non si è presentato allora non vale la pena che continui a cercarlo.. puoi averne quanti ne vuoi di ragazzi, perché correre dietro ad uno che non sai nemmeno chi è?- continuò.
Le sue parole mi lusingavano, ma volevo comunque sapere chi fosse Alexander... e perché non si presentava.
-Continua a mandarmi messaggi anonimi e mi lascia delle note nell'armadietto.. oggi mi ha persino chiamata, ma non mi ha fatto sentire la sua voce- cominciai a sfogarmi con lui, che sembrava ascoltarmi e darmi ottimi consigli.
- sai Cameron.. non sei così male come pensavo- dissi
- neanche tu sei terribile- rispose per poi abbassare il finestrino e ordinare due McMenu alla cassiera del McDrive.
- mamma mangio fuori con un amico, non torno tardi!- non le diedi nemmeno il tempo di rispondere e riagganciai. Avevo mangiato al McDonald's il giorno prima, ma per me non era mai abbastanza.
- adesso andiamo a mangiare in un posto bellissimo- disse con occhi luminosi. Svoltò a destra e andò dritto per un paio di isolati. Quella sera mi portò alle rampe da skate abbandonate, dove nessuno andava da secoli. Mi aiutò a salire sulla rampa più alta e si accomodò accanto a me per poi passarmi le patatine fritte.
- che ha di tanto bello questo posto?- mi portai alla bocca una patatina piena di ketchup.
- questo è il mio posto- rispose
- il .. tuo posto? In che senso?- continuavo a non capire.
- vengo molto spesso qui.. ascolto musica, mi rilasso, ogni tanto porto anche il mio skate.. oppure mangio, o faccio qualche foto quando capita- spiegò.
- e per quale motivo mi hai portata nel tuo posto?- non che non mi facesse piacere.
- boh, mi andava di condividerlo con qualcuno.. e mi sei capitata tu- sorrise. Aveva il sorriso più luminoso che io avessi mai visto.
- raccontami qualcosa di te- suggerii.
- non c'è niente di interessante su di me.. ho 18 anni ma questo già lo sai, ho due cani e un gatto, adoro la musica e la fotografia e mi piace viaggiare- raccontò. Più passavo del tempo con lui e più mi rendevo conto di quanto in realtà andassimo d'accordo, e ciò mi piaceva davvero tanto.
- è vero che prendi in giro le ragazze? Girano queste voci a scuola- affermai
- si è così.. sarò sincero. Ho avuto un sacco di ragazze, ma non mi sono mai innamorato veramente... voglio dire, le ragazze con cui sto sono carine e spiritose.. ma niente di che- fantastico.. ero attratta da una specie di Danny Zucco californiano.
- meglio se me ne vado a casa- presi la mia borsa di scatto e scivolai giù dalla rampa per andarmene a passo spedito e lui mi corse dietro. Mi prese da un braccio e mi fermò.
- prova a prendere in giro qualcun'altra, con me non ci riuscirai!- gli urlai contro e lo spinsi.
- cosa? Che cosa ti fa pensare che io ci stessi provando con te??- chiese con tono arrabbiato
- non ci stavi provando con me?- chiesi imbarazzata.
- assolutamente no! Ma chi credi di essere?! Questa era una uscita da semplici amici Sarah, se avessi voluto provarci con te di certo non avrei confermato che è vero che prendo in giro tutte le ragazze!- esclamò con il fuoco negli occhi. Gli voltai le spalle e corsi a casa. Povera stupida, come mi era venuto in mente che ci stesse provando con me? Che imbarazzo terribile.
Tornai a casa di corsa e mi chiusi in camera, sperando di addormentarmi e di scoprire l'indomani che era stato solo un brutto sogno.
Non appena entrai in classe all'ora di tedesco presi posto lanciando un veloce sguardo verso Cameron, che fece finta di nulla e non mi salutò nemmeno. Mi sbagliavo, non era un brutto sogno. Era successo veramente, Cameron Dallas mi aveva messa a disagio... per l'ennesima volta.

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