SKYE
le rosse foglie autunnali, tutte umidicce, scricchiolano sotto ai miei deboli passi. Non so dove sono diretta, è da un bel po' di tempo che non lo so più ormai. Sto vagando da tutta l'estate in cerca di un rifugio sicuro, non mi sono mai fermata più di una settimana, quei maledetti vaganti hanno sempre distrutto ogni mio rifugio. Circa due giorni fa mi sono ammalata, credo sia solo un raffreddore, ma senza farmaci potrebbe diventare qualcosa di peggiore. Tossisco, ho il petto in fiamme, se non mi fermo un po' rischio di morire qui, appoggio lo zaino sul terreno, ma sento dei rumori dietro di me, mi volto e vedo i cespugli muoversi freneticamente, estraggo lentamente la pistola dalla fondina e carico il colpo in canna. I cespugli smettono di muoversi, allungo un pesante passo verso di essi, ma dietro di me sento una foglia scricchiolare, mi volto in fretta, forse troppo in fretta. Vedo un uomo alto. Ha una balestra. Voglio chiedergli chi è, ma dalla mia bocca non escono parole, solo un gemito. Vedo sfocato. Quell'uomo si avvicina, no, non lo deve fare, non riesco ad oppormi. Cado per terra. Vedo la sua faccia sopra di me, mi afferra. Nero.Apro lentamente gli occhi, ho freddo, sento uno spiffero d'aria autunnale colpirmi in faccia. Mi guardo intorno, ma non riconosco il posto. In un angolo della stanza vedo il mio zaino e le mie coperte, con uno scatto metto la mano sulla cintura per controllare che abbia ancora la mia pistola, ma come temevo non c'è. Mi alzo di scatto, ma la mia testa non collabora, una fitta tremenda mi assale ed emetto un gemito, metto una mano sulla nuca e stringo gli occhi.
"Forse è meglio se ti rimetti sdraiata."
Sento una voce maschile dietro di me, mi volto e vedo un signore abbastanza anziano con le stampelle, gli manca una gamba. Aggrotto le sopracciglia e poi realizzo dove mi trovo, in una prigione."Mi chiamo Hershel, sono un medico, non ti voglio fare del male, ma hai preso una brutta influenza, fidati è meglio se ti sdrai"
Spiega l'uomo, che a quanto pare si chiama Hershel. Non sembra cattivo, ma non è lui l'uomo che ho visto prima di svenire e soprattutto lui o qualcun altro mi ha preso la pistola e il coltello le mie uniche armi."Dove sono?"
Domando fredda, voglio andarmene al più presto."In una prigione, adesso vado a chiamare Rick, rimani qui"
Mi dice Hershel facendo un sorriso molto dolce. Dove me ne posso andare? Sono in una fottuta cella. Mi siedo sul letto e appoggio la schiena al muro, nel vecchio mondo ero una persona molto positiva, sono diventata quel che sono solo dopo che il mondo è andato a puttane. Prima mi piaceva cercare l'unica cosa bella della giornata, cosi che in una brutta giornata mi sarei potuta concentrare su quell'unica bella cosa e sorridere. La cosa bella di oggi è che se dovessero uccidermi almeno tutto questo finirebbe, potrei andare, essere libera e non dovrei più vivere con un peso enorme sulle spalle. Sento la porta del blocco aprirsi e dei passi avvicinarsi, è più di una persona. Mi alzo dal letto e mi piazzo davanti alle sbarre, davanti a me compaiono due uomini, uno dei due ha una folta barba e un giacchetto con della 'pelliccia' sul colletto, mentre l'altro ha un gilet nero con delle ali sulla schiena e, una balestra! Quello è l'uomo che mi ha salvata, inizio a fissarlo, anche lui lo fa,ha una corporatura massiccia, è molto trasandato, i nostri sguardi si incrociano, guarda da un'altra parte."Io mi chiamo Rick e lui è Daryl"
Distolgo lo sguardo dall'uomo con le ali e fisso quello che ha detto di chiamarsi Rick."Qual è il tuo nome? "Continua Rick, non rispondo, mi limito a scrutarli, sono molto sporchi, non penso che siano messi bene qui, farò meglio a scappare.
"Sei sorda?"
Chiede bruscamente Daryl, mi sembra. Non so se dirgli il mio nome, se mi avessero voluto uccidere lo avrebbero già fatto no?"Skye"
Rivelo, sono troppo esausta per continuare a mentire, magari se gli dico tutto quello che vogliono sapere mi lasceranno continuare per la mia strada.
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The end of the world || Daryl Dixon
FanfictionDAL CAPITOLO 7: "Daryl!" Grida lei, non mi aspettavo che fosse così sorpresa. Si avvicina velocemente e il suo imbarazzo sembra svanito nel nulla, poi fa qualcosa che non mi sarei mai aspettato, che io non avrei mai fatto. Le sue braccia si cingono...